Tenuta Tomaso – Genuine Restaurant
Via Odi, snc – Faicchio (BN)
Tel. 0824 1720632
Lunedi e Martedì chiuso
Mercoledì e giovedì 19:45 / 22.45
Venerdì, sabato e domenica 13:00 / 14.30 – 19.45 / 22.45
di Tonia Credendino e Ornella Buzzone
Il Sannio è un angolo di Campania ancora da scoprire e Faicchio, situato tra Monte Monaco di Gioia e Monte Acero, lungo la Strada Provinciale 83 è un comune che offre più di un motivo per trattenersi.
A due minuti dal Castello di Faicchio che domina il centro storico d’origine normanna definito il cugino del napoletano Maschio Angioino, si trova Tenuta Tomaso, un luogo di natura, bellezza, eleganza e gusto che consente a chi passa di immergersi nella tranquillità ed il silenzio di un’oasidi pace circondata dall’eleganza del verde e dai suoni della natura.
Uno dei motivi per visitare la zona, che vale, i trenta minuti di auto da Caserta, dove abbiamo trascorso una mezza giornata di benessere fisico e spirituale in armonia con l’ambiente circostante, è stato bellissimo essere ostaggio della natura e del suo appagante fascino.
Tenuta Tomaso nasce dal desiderio del signor Eugenio e della Signora Annamaria di recuperare un antico casale di famiglia e trasformarlo in un agriturismo moderno.
Conosciamo lo chef Nicola Lanzi, un professionista timido, tenace, con una volontà di ferro.
Ci mostra la sala, un’architettura tipica rurale e un arredamento semplice e raffinato, un ambiente caldo, piacevole e accogliente ed è subito chiaro che non ci troviamo in un semplice ristorante come ne esistono tanti ma un vasto spazio dedicato al recupero della tradizione, alla cultura enogastronomica e alla diffusione del sapore perduto.
E affinché le materie prime non percorrano nemmeno un chilometro, lo chef Nicola dopo un passato da emigrante ad esportare la cucina nostrana, ha realizzato il suo “Italian Dream” a Faicchio, cinque ettari di terreno ricoperti di grani, ortaggi e verdure che costituiscono l’inesauribile fonte di ispirazione nella preparazione e creazione delle sue proposte culinarie.
L’insegnamento più importante che porterà sempre con sé ci dice, è il rispetto del cibo e della sua provenienza naturale, dalla nascita e crescita di ogni ingrediente fino alla sua trasformazione nel piatto.
Utilizza pochi elementi, cercando di esaltare i sapori semplici, continua: “Nei miei piatti voglio trasmettere la sensazione di passeggiare nell’ orto, è il prodotto la star, non il cuoco!”
Il tavolo vista orto ha il suo fascino, come negarlo e la tendenza al “centimetri 0” in cui ogni singolo ingrediente utilizzato in cucina gode di freschezza assoluta e di una genuinità garantita, concorre ad eliminare gli sprechi e preparare piatti freschissimi.
La forte vocazione dello chef alla genuinità e all’autenticità ha inoltre ispirato l’ideazione e creazione di una cantina di oltre cento etichette, i cui vini vengono scelti e selezionati periodicamente per territorialità, identità, ed esclusività.
La famiglia Tomaso è impegnata dal 1962 nell’attività di trasformazione e lavorazione dei salumi e solo nel 2015 nasce Tenuta Tomaso, che oltre l’orto custodisce un allevamento di maialini neri di razza casertana gestiti in semi libertà.
La degustazione parte da un eccitante Aperitivo di benvenuto con grissini artigianali alla cipolla alifana, cracker di baccalà mantecato, cornetto con genovese di pecora, scagliozzo di polenta alla napoletana fritto con mayo alla barbabietola dell’orto, fake di carbonara con spuma delle loro uova e pancetta di Pelatello
e puff al parmigiano con perlage di aceto balsamico.
Lo chef consiglia: “Tutto con le mani” e noi rispettiamo la regola lasciando per ultimo il finto puff che sintetizza l’emozione di un viaggio enogastronomico molto stimolante.
Al calice Corvinone Biso Veneto IGT 2020 Tenuta La Cà, minerale, con ricordi di pompelmo e lampone, zero zuccheri, zero filtrazioni, zero solfiti aggiunti.
Gli antipasti
Selezione Tomaso, crudo 30 mesi, la salsiccia secca e il loro culatello, fiore all’occhiello della produzione aziendale ottenuto da maiali dal peso di almeno due quintali, il cui grasso sottocutaneo conferisce alle carni proprietà organolettiche apprezzatissime, soprattutto dagli intenditori, con grassi polinsaturi paragonabili ad un olio extravergine, accompagnato dal pane di loro produzione con lievito madre e grani antichi della tenuta senatore cappelli e autonomia.
Al calice un Riesling Gut Hermannsberg Vom Vulkan 2022, strutturato, secco, intenso, dalla spiccata mineralità, chiude con un finale leggermente amarognolo.
Incontri inaspettati: un connubio tra scampo e coppa di testa di razza casertana su zuppetta di scarole alla partenopea.
Al calice Salicerchi Costa d’Amalfi DOP Rosato 2018 Raffaele Palma (Piedirosso, Aglianico e Tintore) con aromi di ribes nero, liquirizia, chiodi di garofano e fragole sotto spirito dal sorso preciso, fine, e fresco.
Torta di carciofi: una parmigiana bianca di carciofi indorati e fritti con provola del casolare e tuille croccante.
Al calice Falanghina del Sannio DOC 20+1+1 dal sorso pieno, caldo, che esprime una sinergica unione di pienezza, sapidità e acidità.
Gricia Sannita: spaghetto pastificio Vicidomini con pecorino del Matese, guanciale di loroproduzione e vellutata di porri dell’orto.
Al calice Cuore Malto Saison Belgian Ale, gusto fresco e dissetante, derivato dal blend di frumento, avena e malto d’orzo, con una piacevole speziatura di zenzero.
Gnocco di ortica e patate con ragù di coniglio leprino del loro allevamento, asparagi selvatici e cacio ricotta.
Al calice Bourgogne Pinot Noire 2021 Cuvèe Reserve Roche de Bellene che svela una palette di aromi che spaziano dai frutti rossi freschi, come ciliegie e fragole, a suggestioni terrose e floreali, leggero a medio corpo, con una piacevole acidità e tannini morbidi.
Tracchia cotta a bassa temperatura glassata al ponzu, finocchi all’insalata e mozzarella in carrozza.
Al calice Gattinara ‘Tre Vigne’ Travaglini 2019, Travaglini Giancarlo, granato luminoso, fruttato, e avvolgente, con note di confettura matura di prugna, cenere e tamarindo, caldo e pieno.
Una degustazione stimolante basata sulla cura dettaglio, dal piatto servito, alla presentazione artistica, abbiamo vissuto un’esperienza sensoriale unica, un connubio di sapori rustici della tradizione, rinnovati attraverso tecniche moderne, un viaggio tra il passato e il presente per una celebrazione delle qualità intrinseche degli ingredienti.
Per concludere Fragrante Amaro Insolito Alchimia Mediterranea, un liquore a base di erbe con un tenore alcolico pari al 21%, realizzato con le migliori materie prime 100% naturali e senza aggiunta di correttori di acidità e conservanti chimici.
Millefoglie ai tre cioccolati sfoglia viennese e salsa inglese aromatizzata alla strega.
La piccola pasticceria con macaron alla nocciola frizzante all’arancia, bon bon esotico, cioccolatino artigianale con mandarino di Ciaculli, torte citron, torroncino artigianale con nocciole e miele d’acacia.
Il nostro plauso commosso va allo chef Nicola, che si è rivelato studioso di vino e viticoltura, nonché sommelier e narratore.
Grazie all’utilizzo del coravin lo chef Nicola, ci ha guidato in una degustazione entusiasmante, riuscendo a sperimentare diversi abbinamenti cambiando il vino a ogni portata.
“Io tendo a essere abbastanza tradizionalista, l’obiettivo è quello di creare un matrimonio di sapori, profumi e sensazioni tra gli elementi in gioco, per esaltare le caratteristiche, più che limitarsi a bilanciarle, essendo un grande appassionato di questo mondo, ammetto che talvolta più che abbinare la bottiglia al piatto faccio il contrario, il vino è un protagonista, più che un accompagnamento”, conclude.
Il ristorante è aperto dal mercoledì alla domenica, preferibilmente previa prenotazione, con possibilità di menù degustazione o à la carte.
La loro proposta di Aperi Dinner, all’esterno della Tenuta è il modo migliore per trascorrere una serata all’insegna del buon cibo e della natura per una “special summer experience” con una proposta versatile e fresca, dal padellino con lievito madre alla parmigiana di melanzane, allo sfilatino ripieno di traccia, taglieri di salumi e formaggi di loro produzione ma anche insalatona, caprese e fresellone, noi torneremo per la loro bistecca da 1 kg con contorno cotta sulla brace, dal mercoledì alla domenica dalle 19:00.
La ricerca del gusto con un occhio di riguardo alla tradizione e la sua posizione immersa nella natura, rendono l’esperienza culinaria alla Tenuta Tomaso una continua scoperta, lo Chef Nicola Lanzi trasferisce la passione e la cura in ogni suo piatto attraverso una proposta in costante evoluzione ed aggiornata in base al periodo alla qualità ed alla genuinità delle materie prime.
Da ammirare le tele di Alfonso Ruggieri che rappresentano le matrici di Tenuta Tomaso.
Scheda dell’8 marzo 2024
di Antonella Amodio
Nella valle del Titerno, nell’antico borgo di Faicchio dominato dal Castello e adagiato alle falde del Monte Monaco, in provincia di Benevento, si trova Tenuta Tomaso, una proprietà della famiglia Tomaso Salumi, famosi allevatori di suini di razza casertana e rinomati per la produzione di salumi con grassi polinsaturi di alta qualità. Da qualche mese, hanno inaugurato una casa di campagna interamente dedicata alla ristorazione.
In mezzo a filari di viti, alle ginestre, ai prati, agli orti e alle montagne, il paesaggio verde è punteggiato solo dalle installazioni di opere d’arte che decorano l’ambiente di Tenuta Tomaso. Il silenzio, il clima di bassa montagna e l’aria pura sono veri compagni di questa sosta gastronomica che merita di essere vissuta. Nella climatoterapia naturale e nella rigogliosa vegetazione, le tradizioni e il culto sono i valori della cultura sannita e da Tenuta Tomaso si rispettano iniziando proprio dalla tavola, preparando la pasta in casa con le proprie uova, con la produzione delle confetture con frutta della tenuta e impiegando principalmente prodotti locali per la cucina solida e moderna dello chef Nicola Lanzi.
Insomma, un posto vero è Tenuta Tomaso, con una casa di charm che accoglie in un ambiente moderno che mette a proprio agio, con il camino e la cucina a vista che tengono compagnia durante la permanenza.
Circa 30 coperti distribuiti in due sale e un salotto esterno dove prendere l’aperitivo o il caffè, che regala un panorama incredibile sulla campagna.
Cosa si mangia a Tenuta Tomaso
Parliamo della cucina dello chef Nicola Lanzi, che seguiamo da molti anni e amiamo per la sua passione nel cercare sapori autentici e per la cura dei particolari. In questo contesto, si immerge nella creazione di piatti genuini, affiancato da una brigata giovane, con Michele Famoso, come fedele secondo che contribuisce all’idea ristorativa sviluppata in Tenuta Tomaso.
Oltre al menù à la carte, sono interessanti i due percorsi di degustazione: Terra, che si rifà completamente all’orto e conta 6 portate a 55,00 € e Confiance di 6 portate a 68,00 € dove lo chef dà spazio alla creatività, affondando nelle radici locali e facendo il giro della tavola campana.
Dalla carta:
Carrello dei formaggi e salumi di razza casertana sono presenti e valgono la pena assaggiarli.
I piatti sono preparati con ingredienti freschi, la cantina offre una selezione di oltre 100 etichette di vini italiani e internazionali. Il personale è attento e cortese e la tenuta è un vero gioiello che non delude le aspettative dei suoi ospiti.
Tenuta Tomaso – Genuine Restaurant
Via Odi, snc – Faicchio (BN)
Tel. 0824 1720632
Aperto dal mercoledì alla domenica pranzo e cena
Dai un'occhiata anche a:
- Cala Moresca presenta il suo nuovo ristorante Enigma a Bacoli
- Pozzuoli, Mar Limone – “Limonare sempre”
- Bistrot di Pescheria a Salerno, il lusso accessibile a tutti
- Da Marino al St. Remy a Cagliari e la cucina di mare di Silvana Sardu
- Ristorante del Golfo a Salerno, il piacere della tradizione
- A Trentinara la cucina lenta di Villa Tredaniele
- Ristorante La Rosa Bianca ad Aquara, quando il cibo nutre l’anima e la mente
- Lo Chef Paolo del Giudice raddoppia, Capasanta apre a Maiori. Vocazione Mare in declinazione amalfitana