Tenuta Sarno 1860
Sede legale: C/da Serroni, 4b Avellino
Vigneti a Candida (Av)
Tel./Fax 0825.988434
Tel. 339.7265669
www.tenutasarno1860.it
info@tenutasarno1860.it
Ettari vitati: 3 di proprietà (Vigna Giardini)
Enologo: Vincenzo Mercurio
Agronomi: lo staff di Mercurio
Allevamento e densità di impianto: Guyot con circa 5.000 ceppi per ettaro
Composizione chimico-fisica del terreno: Calcareo-argillosa con residui vulcanici
Produzione kg/pianta: Kg. 1/1,200 per pianta
Esposizione vigne: Vigna Giardini sud-est
Epoca di impianto delle vigne: 2004 in terreni di proprietà familiari
Altezza media: 550/600 mt s.l.m.
Lavorazione del terreno: fresatura e trinciatura
Conduzione: in conversione
Lieviti: autoctoni
Mercati di riferimento: Italia 40% /Estero 60% Regioni: Campania-Lazio-Puglia-Veneto-
Bottiglie totali prodotte: 15.000
Percentuale di uve acquistate: 0%
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LA STORIA
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Maura Sarno proviene da una famiglia molto stimata della città di Avellino. Il compianto papà Domenico è stato uno dei primi notai della provincia, e pur non avendo professionalmente tanto a che fare con la coltivazione della terra, ne era affascinato a tal punto da investire ogni suo risparmio nell’acquisto di terreni. E’ così che Maura e i suoi fratelli si sono ritrovati a dover gestire, subito dopo la morte del padre, i fondi rustici situati a Candida (Av) in località Giardini. La passione del padre, al quale Maura era molto legata, chiaramente si è trasferita alla figlia che nel 2004, sull’onda del successo dei vini irpini, ha estirpato quello che rimaneva di una piantagione di ciliegi e impiantato i vigneti di fiano dai quali ricava oggi, l’uva per il suo vino. Riposta la laurea in giurisprudenza nel cassetto, l’energica quanto giovane signora, incomincia a fare esperienza sul campo, sia in termini pratici “sporcandosi” le mani direttamente nelle sue vigne, gomito a gomito con i suoi collaboratori, sia in termini teorici frequentando un corso per sommelier e successivamente diplomandosi sommelier professionista.
Ora Maura parla con cognizione di causa, ha le idee molto chiare e scegliendo la strada in salita, punta all’eccellenza di un unico vino, il fiano. Caratterialmente è un ciclone, travolge tutto e tutti con una simpatia che definire esplosiva…è poco!!!
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LE VIGNE
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Si tratta di un unico corpo di vigne, separato appena da un noceto, sempre di proprietà. Siamo a contrada Giardini di Candida(Av), i filari degradano dolcemente dalla strada comunale verso il fiume. Il terreno, di composizione argillosa-calcarea, lascia affiorare di tanto in tanto la caratteristica pietra bianco-candido, da cui prende il nome la piccola comunità irpina.
L’esposizione delle vigne a sud-est è quella ottimale, il sistema di potatura è a Guyot e la densità d’impianto molto fitta, si arriva intorno alle 5.000 piante ad ettaro. Anche dal punto di vista agronomico Maura è seguita dall’ efficiente staff di Vincenzo Mercurio, del quale ne ha una stima e una fiducia incondizionata, e contraccambiata.
Le uniche lavorazioni del terreno sono quelle di fresatura e di sfalcio dell’erba, i trattamenti avvengono solo a base di rame e zolfo e quando proprio è strettamente necessario. La concimazione è del tipo organico-minerale, ma senza particolari eccessi, dato che il suolo già è particolarmente ricco di macro e micro elementi.
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IL VINO
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Fiano di Avellino 2012
Uva: Fiano 100%
Bottiglie: 15.000
Prezzo in enoteca: 10/12 euro
Vinificazione: acciaio (da quest’anno nella cantina di proprietà)
Siamo quasi a due anni dalla vendemmia per questo splendido vino, presentato alle guide con un anno e più di ritardo. Già il colore, giallo paglierino carico, è figlio di una annata nella quale tutto è filato alla perfezione, e come per la 2010, bisognava impegnarsi molto…per sbagliare il vino!!! :-)
Un’estate particolarmente soleggiata ma con notevoli escursioni termiche, ci fanno percepire un’enorme intensità e complessità di profumi. Si parte dal floreale dell’acacia e del tiglio, per arrivare al fruttato degli agrumi e della pera matura, continuando poi con il balsamico ed un accenno di idrocarburi in divenire. La notevole freschezza della bocca, insieme alla rotondità della frutta, ci danno sensazioni di equilibrio e di appagamento indescrivibili. Se è così alla prima uscita, immagino cosa sarà questo vino di qui a qualche anno!!!
Criticità riscontrate dal produttore
-Burocrazia troppo esagerata in termini di tempi e costi
-Le istituzioni e gli enti preposti puntano poco sull’internazionalizzazione delle piccole aziende
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CONCLUSIONI
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Guardiamo sempre con favore alla specializzazione delle cantine solo su alcuni vini, e su quelli prodotti con le proprie uve. In questo caso si tratta di un unico vino, che abilmente Maura, esperta anche di marketing, ha ribaltato in “un vino unico”. Un vino di un areale, quello di Candida, che grazie a due “artigiani” del calibro di Maura Sarno e Gerardo Contrada sta venendo fortemente alla ribalta con tutte le sue peculiarità e caratterizzazioni, su tutte la marcata mineralità derivante da un suolo ricco di “candido” scheletro. Forse è stato l’amore per questa terra che ha determinato in Maura la forte volontà e la caparbietà nel rimettersi in gioco, in un paese, ma soprattutto in un territorio dove chi “si mette in proprio” è condannato a schivare gli incessanti dardi della burocrazia e la questua perenne di chi la applica, il regime fiscale ormai a livelli insopportabili, le epiche lungaggini della giustizia e ciliegina sulla torta, le calamità atmosferiche. Ed è proprio un percorso ad ostacoli che la nostra “vigneron” ha affrontato ed affronta tutti i giorni, a testa bassa, senza un attimo di sconforto o di cedimento ma guardando sempre dritto verso l’obiettivo. Ne ha fatta di strada in sole quattro vendemmie, e ne farà ancora se continua a concentrarsi nel perseguire la qualità e la caratterizzazione di un unico vino…”esplosivo”!!!
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