di Antonella Amodio
Mille ettari tra boschi, seminativi, uliveti e vigneti, un laghetto, un parco romantico realizzato dall’architetto Agostino Fantastici, che costituisce un bellissimo esempio di “giardino paesaggistico”e circa 32 casali, contribuiscono a rendere ancora più belle le colline del Chianti Classico.
Questi sono i dati della Tenuta di Arceno, acquistata nel 1994 dalla Jackson Family Wines fondata da Jess Jackson e Barbara Banke, proprietari di altre cantine modello nel mondo. La tenuta è tra le realtà vitivinicole più importanti e dinamiche non solo della Toscana, ma dell’intero panorama Italiano. Due viali alberati a doppi filari di cipressi impreziosiscono il luogo, rendendolo magico, insieme con i mille anni di storia che vanta, circondato da una ricca flora dove si trovano piante rare come il cedro del Libano, la canfora e la palma nana ( in passato contava anche di una tartufaia) e con la fauna costituita da specie animali introvabili altrove.
Dopo la California, dove tutto ha avuto origine, l’Italia è stata la seconda area dove ha investito la famiglia Jackson, selezionando territori nella parte meridionale del Chianti Classico, nel comune di Castelnuovo Berardenga, in frazione Gusmè, altamente vocati per la vite, puntando alla sperimentazione e alla valorizzazione del vitigno sangiovese, vinificato in purezza e in assemblaggio con altre varietà bordolesi, come il merlot, il cabernet franc e il cabernet sauvignon, individuando specifiche particelle, cru e micro cru per ciascun vigneto, in modo da impiantare varietà idonee che sono poi l’espressione della terra stessa.
Uno studio di zonazione che ha portato ad identificare dodici differenti terreni nei 110 ettari di vigneti ( di cui 20 in affitto ), divisi in 63 particelle, considerando i tanti fattori, come la composizione del suolo, in questo caso ricco di argilla blu e rossa, di sabbia, galestro e basalto, tanto da costituire un puzzle unico, che tiene conto del rapporto tra la vite e il suolo. Vanno infine ricordate le condizioni climatiche e le altitudini dei vigneti, che vanno dai 300 ai 600 metri s.l.m. Una realtà, quella di Tenuta di Arceno, che punta alla qualità estrema, tanto da essere riconosciuta come una delle cantine di riferimento della zona del Chianti Classico, con etichette che fanno il giro del mondo combinando in armonia tradizione e innovazione, due aspetti fondamentali del successo della cantina. L’enologo Pierre Seillan, che si definisce “ servo del suolo”, è affiancato da Lawrence Cronin, enologo italoamericano che da 20 anni cura la produzione, che sfiora le 400.000 bottiglie l’anno.
Tenuta di Arceno è storicamente dedita al vino, come testimoniano i documenti del XVI secolo che la citano come centro di vinificazione. Nel corso della storia ha visto la gestione di due famiglie nobili: i De Taja nel 1504 e i Piccolomini nel 1829. Quest’ultima casata ha realizzato diverse opere importanti, rendendo la Tenuta particolarmente imponente.
Dal 1994 l’impegno di Barbara Banke è quello di produrre dalla sua tenuta solo eccellenze, tanto che negli anni i vini vengono premiati dalla critica enologica mondiale, come è successo nel 2016 con Wine Spectator che inserì il Fauno 2012 tra i Top 100 Award. Tanti altri riconoscimenti vengono attribuiti di anno in anno alle varie etichette dalle guide di riferimento, grazie al lavoro di selezione compiuto da un team aziendale altamente qualificato.
Tre sono i vini a marchio DOCG: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Gran Selezione, affiancati da tre vini IGT della linea Arcanum, i SuperTuscan che mettono insieme le diverse varietà di uva, come blend di vini affinati separatamente, la cui percentuale cambia tenendo conto dell’andamento vendemmiale: Fauno di Arcanum, Valadorna e Arcanum.
Tutta la produzione enologica ha l’elemento distintivo del rigore dell’esecuzione, ed il vino che si ottiene è a tratti complesso e di spiccata personalità. Longevo, come ho potuto accertare, con la responsabilità di proporre attraverso il sorso la storia, la bellezza e la ricchezza di Tenuta di Arceno.
Chianti Classico DOCG 2020
85% Sangiovese, 15% Merlot, provenienti da zone più fresche della tenuta. Rovere francese di secondo passaggio per 10 mesi. Rubino luminoso. Olfatto intenso di amarena, more, grafite e viola appassita. Sapore caldo, con tannini in via di integrazione e ottima componente acida.
Chianti Classico DOCG 2017
85% Sangiovese, 15% Merlot, provenienti da zone più fresche della tenuta. Rovere francese di secondo passaggio per 10 mesi. Profumi boisè, menta, humus e spezie fini. In seconda battuta nota di cuoio e tocco balsamico. Equilibrato, sapido e di ottima persistenza.
Chianti Classico Riserva DOCG 2019
90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon. Matura un anno in barrique e tonneau. Rubino intenso. Balsamico e speziato, poi frutta rossa e note boschive. Ampio al sorso, complesso e di gran corpo, con una chiusura lunga e persistente.
Chianti Classico Riserva DOCG 2017
90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon. Matura un anno in barrique e tonneau. Olfatto etereo, fruttato, vanigliato e con una particolare nuance affumicata. Fine ed elegante all’assaggio, con ottimo corpo sostenuto dall’acidità. Finale lunghissimo.
Chianti Classico Gran Selezione Strada al Sasso DOCG 2019
100% Sangiovese proveniente da un unico vigneto impiantato nel 1998. Barrique e tonneau per un anno. Profilo olfattivo ampio e intrigante, giocato su note scure come i mirtilli e le more, il tabacco, il caffè e le spezie fini. Sapore pieno, caldo, salino e con tannini vellutati e fitti. Chiude con notevole persistenza.
Chianti Classico Gran Selezione Strada al Sasso DOCG 2012
100 % Sangiovese proveniente da un unico vigneto impiantato nel 1998. Barrique e tonneau per un anno. Granato luminoso. Il naso esprime eleganza nei toni di confettura di ribes, di rosa appassita, liquirizia e accenni eterici e fumé. Bocca tesa e austera, potente, con setosi tannini e grande freschezza. Un vino di spessore.
Valadorna Toscana IGT 2018
100% Merlot. Rovere francese per il 70% nuove per 12 mesi. Profumi di spezie, arancia rossa, mirtilli, ciliegia e note lattiche. La bocca è succosa, il tannino appena accennato ma levigato e la chiusura regala una lunga nota balsamica.
Valadorna Toscana IGT 2012
70% Merlot, 20% Cabernet Franc, 10% Cabernet Sauvignon. Rovere francese per il 70% nuove per 12 mesi. Granato. Spezie e frutta rossa matura, note di sottobosco, eucalipto e pepe nero. Al sorso è ampio, profondo e austero. Un vino dal profilo gustativo di grande equilibrio.
Arcanum Toscana IGT 2016
100% Cabernet Franc. Rovere francese all’80% nuove per 12 mesi. Profumi avvolgenti di spezie, amarena, prugna, foglia di pomodoro e mandorla. In bocca è agile, fresco, elegante e salino.
Arcanum Toscana IGT 2012
71% Cabernet Franc, 16% Merlot, 10% Cabernet Sauvignon, 3% Petit Verdot. Rovere francese all’80% nuove per 12 mesi. Profumi di frutta rossa, nota affumicata, cannella e nuance di eucalipto. Avvolgente al sorso, con tannini accennati e ottima persistenza.
Il Fauno di Arcanum Toscana IGT 2020
41% Merlot, 34% Cabernet Franc, 11% Cabernet Sauvignon, 5% Petit Verdot. Rovere francese per 12 mesi. Note floreali di violetta e rosa macerata, lamponi, menta, liquirizia e tabacco. Sapore salino, con tannini fitti in via di integrazione e notevole persistenza.
Il Fauno di Arcanum Toscana IGT 2016
51% Merlot, 31% Cabernet Franc, 17% Cabernet Sauvignon, 1% Petit Verdot. Rovere francese per 12 mesi. Granato concentrato. Bouquet complesso di frutta rossa, accenni boisè, sottobosco, caffè e note balsamiche. Sorso ampio, potente, di grande impatto e di notevole lunghezza.
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