di Monica Bianciardi
Visitare quei luoghi dove la storia del vino ha intrapreso i primi passi è sempre un’esperienza unica che appaga un’istintiva curiosità. Un salto nel passato e nei suoi perché che ha molto in comune con la stessa smania che assale un degustatore ogni qual volta capita di aprire una bottiglia datata. È simile ad una sensazione di impellenza dal quale non si può sfuggire, la curiosità di sapere induce a scrutare dentro il calice intercettandone ogni più piccola variabile e sfumatura. Un tentativo di decifrare lo scorrere del tempo e delle stagioni che appare fluido, mutevole, mai completamente statico all’interno del calice che ne racchiude l’essenza.
Carmignano è una delle zone più e antiche della toscana dove il tumultuoso divenire degli eventi storici non hanno intaccato la naturale vocazione del territorio per la produzione di quei dei vini che qui vengono coltivati fin dall’antichità ed in cui è la natura stessa il principale fautore di una grande qualità.
Il vino in questa zona era prodotto già a partire dagli Etruschi, ed in seguito i Romani, come testimonia il ritrovamento di documenti con l’assegnazione da parte di Cesare ai suoi veterani tra il 50 e il 60 a.C., di alcune terre tra l’Arno e l’Ombrone, coltivate fin da allora a vite. Nel 1396 Ser Lapo Mazzei incarica l’amico Francesco Datini il “Mercante di Prato”di acquistare per un “Fiorin suggello” a soma di quindici some di vino di Carmignano. I primi vitigni di Cabernet furono trapiantati su queste colline per desiderio di Caterina de’ Medici, quando nel sedicesimo secolo fu regina di Francia. In seguito all’ascesa di Carmignano e dei sui vini, nel 1716 il Granduca Cosimo III de’Medici promulga il Bando che regolamenta la produzione di vino nelle 4 zone a vocazione viticola del Granducato di Toscana e quindi anche Carmignano indicandone regole di produzione e confini, di fatto anticipando le moderne regole per le DOCG.
Villa Capezzana si trova su una sommità collinare della denominazione Carmignano. Da qui la villa si affaccia sulla piana della città di Prato da un lato ed la piana di Firenze dall’altra con il campanile di Giotto che si scorge in lontananza in contrapposizione al paesaggio verde circostante. Un’oasi verde che dalla trafficata Prato sale dai piedi del Monte Albano cioè a quello che un tempo veniva chiamato il Barco Reale, zona fresca e ventilata. Il vento soffia trascinando le nubi cariche di pioggia apportando il suo bagaglio di correnti fresche dai monti che nel periodo estivo mitigano le temperature. I rilievi collinari sono disseminati da ville dove le nobili famiglie fiorentine soggiornavano durante l’estate trovando rifugio nella tranquillità di quelle colline. Abbazie e Pievi Romaniche ci raccontano un passato scandito dall’alternarsi dei periodi storici incastonate in un panorama formato da boschi, distese vitate, ed olivi, che riempie gli occhi con un paesaggio di rara bellezza. Un susseguirsi di eventi ha condotto Villa Capezzana fino ai giorni nostri passando da diverse generazioni di nobili; Bonaccorsi Cantucci, Bourbon, Morelli, Franchetti Rothschild agli attuali proprietari Contini Bonacossi. Contini Bonaccossi inizialmente collezionisti di arte iniziano a collezionare bottiglie con la lungimirante intuizione di formare una raccolta storica delle annate prodotte dal 1925. Un contributo fondamentale è stato dato da Ugo Contini Bonacossi, insieme all’ingegner Cianchi del Poggiolo quando nel 1975 fu finalmente riconosciuta la D.O.C. Carmignano, retroattiva – per il vino invecchiato – fino alla vendemmia 1969.
Tasting notes
Villa di Capezzana 2016 80% Sangiovese e 20% Cabernet Sauvignon, maturato per 12 mesi in botti di rovere. Intenso e speziato, con sentori di ciliegia matura, pepe nero, foglia di tabacco, tocchi balsamici di resina con nota erbacea e floreale. Al palato è fresco bilanciato da tannini rotondi, elegante e ben espresso.
Ghiaie della Furba Tenuta di Capezzana nato nel 1979 da un’idea di Ugo e Vittorio Contini Bonacossi, composto inizialmente da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot e dal 1992 con Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.
Una particolare attenzione merita il Vin Santo di Carmignano Riserva di Capezzana ottenuto con uve Trebbiano 90%, San Colombano 10% da cui vengono selezionati solo grappoli con acini spargoli per concentrare gli aromi. Un vino dal profilo ampio dato dai profumi di iodio marino, albicocca disidratata, miele di castagno, e canditi, e dal palato cremoso e vellutato la cui dolcezza è ravvivata da una freschissima acidità e da una notevole spalla sapida.
Oltre ai vini degustati in azienda pochi giorni prima una bella verticale di Trefiano di Tenuta Capezzana dal 1999 al 2015 che si è tenuta all’interno dell’ultima edizione dell’Anteprima Vini della Costa Toscana
Il Trefiano nasce nel 1979 per volere di Vittorio Contini Bonaccossi, con una selezione di tre vigneti con ottima esposizione che circondano la villa Cinquecentesca di Trefiano.
Trefiano 1999 conformazione complessiva dove risaltano alcune differenze olfattive con terziarizzazione con foglie macerate e fiori secchi da un lato ma corredate da parte fresca mentolata dall’altra, intensità gustativa con buon grado di estrazione e uniformità di tenuta, il vino lo evidenzia senza risultare snaturato, in buon equilibrio gustativo.
Trefiano 2003 Colore cupo compatto che risente dell’annata eccessivamente calda. Profumi dati da humus, tabacco, sottobosco, frutto nero in composta, il vino appare estrattivo ma corredato da acidità vivace e tannini tenaci che danno carattere e carica energica, mancando però di allungo sul finale.
Trefiano 2005 Colore intenso e compatto luminoso. Sviluppo olfattivo con toni di ciliegia rosa, viola sentori mentolati e freschi. Sul palato evoca un approccio in cui spessore e leggerezza donano un carattere misurato e calibrato da sfumature eleganti e arricchito da trama tannica rotonda.
Trefiano 2006 Tonalita calde con tocchi di liquirizia spezie tabacco frutto nero, pietra, nel palato dimostra un ingresso deciso molto chiantigiano con centro palato pieno e ben supportato da una vena acida scandita, il finale è austero con il tannino che prosciuga ed una sapidità che ne allunga la persistenza.
Trefiano 2008 L’ annata equilibrata si riflette nel bicchiere con un bouquet di profumi ben delineati da note delicate floreali, il frutto è rosso carnoso, spezie arricchite da tocchi ferrosi e balsamici, palato con slancio dato da spinta fresca ben calibrata e da uno sviluppo fine ed elegante che finisce riportando il frutto.
Trefiano 2010 Annata piuttosto regolare ma con una lunghissima vendemmia partita in ritardo per le piogge primaverili. Leggiadro e raffinato nel bouquet emergono i fiori di lavanda e viole con un frutto croccante e nitido corredato da un ampio lato balsamico. Palato dove la freschezza ravviva un sorso arioso che si mantiene integro nella centralità del sorso. Il finale scivola lineare grazie a tannini di giuste proporzioni, garbato ed elegante.
Trefiano 2013 Colore luminoso con agrume, viole e frutti rossi polposi con toni erbacei e mentolati; in bocca struttura e potenza movimentato da molta energia data da freschezza e profondità in cui tannini fitti e decisi si distendono su una lunga scia sapida,
Trefiano 2015 Annata equilibrata ed asciutta che ha fatto pervenire le uve in vendemmia sane ed integre. Elegante ampiezza odorosa data da frutti al giusto punto di maturazione, rose lavanda e spezie dai toni dolci. Profilo gustativo con una fisionomia di un vino leggiadro la cui pienezza di palato è ben contraltata da tensione acida e sapidità, tannini soffici e scorrevoli.
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