di Enrico Malgi
Quale futuro attende la viticoltura in provincia di Salerno? E in che direzione essa può ancora espandersi? Per adesso non ci sono risposte precise al riguardo, ma dopo circa vent’anni d’innegabile ed esponenziale successo, che ha investito la produzione dei vini salernitani sul mercato interno e/o quello estero, è arrivato il momento di tirare le somme e pensare finalmente di intensificare sempre di più l’allevamento delle viti anche in quei territori dove ancora non esiste questa opportunità. Il vasto comprensorio provinciale, infatti, è ancora molto squilibrato, segnato com’è da molte aree poco sfruttate, ma che sono adatte ad un potenziale sviluppo. Basti pensare, per esempio, all’ampio bacino cilentano, che al suo interno ed all’estremo sud è quasi privo di aziende vitivinicole, ed al Vallo di Diano colpevolmente carente.
Ed a proposito di quest’ultimo territorio, caratterizzato da un perfetto eco- sistema e da un microclima molto simili a quelli dell’Irpinia e del Sannio, l’unica e minimalista azienda commerciale presente, quella di Tempere di Giuseppe, Filippo ed Arsenio Pica di Sant’Arsenio attiva dal 1997, ha dimostrato con i fatti che in quella zona si può praticare una viticoltura di eccellenza, anche con la coltivazione in monopole del solo aglianico, che qui ha trovato il suo giusto habitat.
E proprio in questi giorni ho assaggiato l’ultima etichetta messa in commercio, il Tempere Campania Aglianico Igt Selezione 2011, che mi ha letteralmente conquistato. Il vino, dopo la fermentazione in acciaio, ha trascorso tre anni di maturazione in legno per poi affinarsi in vetro. Il tenore alcolico è di quattordici gradi. Prezzo finale molto vantaggioso sui 15,00 euro.
Colore rubino scuro, con riflessi purpurei. Il bouquet esprime connotazioni odorose tipicamente varietali: rimembranze di frutta e fiori rossi, seguite da sussurri terziari tostati, balsamici e mentolati ed associati poi ad aromi speziati di vaniglia, di noce moscata, di chiodi di garofano e di pepe nero e da sbuffi d’incidenza minerale. E’ in bocca, tuttavia, che il vino fa la differenza, con un sorso etereo, non molto caldo, abbastanza fresco e connotato da una singolare trama tannica morbida, fine ed aristocratica. Espansione palatale seducente, equilibrata, materica, strutturata e scattante. Spinta finale persistente e godibile. Vino comunque ancora in fase di evoluzione, ma sicuramente già avvolgente e scorrevole. Da preferire su piatti di carne arrosto e formaggi a pasta dura. Prosit!
Sede a Sant’Arsenio (Sa) – Via San Sebastiano, 7
Tel 0975 399350 – Fax 0975 399821 – Cell. 329 2139628 – 335 6496219
arseniopica@virgilio.it – www.vino-tempere.it
Enologo: Carmine Valentino
Ettari vitati: 2,5 – Bottiglie prodotte: 5.000 – Vitigno: aglianico
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