Via Valle Cupa
Tel. 0975.73549 e 0975.79997
Chiuso martedì. Ferie a novembre
La clientela locale lo adora per la cucina di pesce, e in fondo i pescatori di Sapri sono ad un’ora di auto. Noi lo preferiamo invece per tutto il resto. L’uscita autostradale è Sala Consilina: il locale, un ampio salone per l’inverno mentre d’estate si mangia all’aperto tra gli alberi, è ai piedi della austera ed elegante Teggiano, uno dei centri storici più belli della Campania e sede vescovile.
Si comincia con la batteria di antipasti tipici del Vallo di Diano come ceci all’insalata, trippa e peperoni, friarielli, fagioli a zuppa, animelle di capretto o di agnello, melanzane arrostite, peperoni imbottiti, caciotte fresche, salumi fatti in casa, zucchine alla scapece, cipolle al forno, cicoria saltata in padella e tanto ancora a seconda delle stagioni e dell’estro di Paolo Di Candia, patron e chef in cucina circondato dalle sue donne: la moglie e la figlia. La materia prima è di alta qualità, lo si capisce dal classico raviolo teggianese, da solo riempe il piatto, condito con il ragù di cinghiale o di maiale e ricco di ricotta fresca. Impossibile decidere se è più buona la pettola, la farcia o l’insieme. Tra gli altri primi, ovviamente i fusilli che nel Vallo di Diano somigliano a dei bucatini spezzati. Decisamente da ricordare poi la preparazione delle carni: cinghiale in umido molto tenero, l’animale vive e vegeta nel Parco Nazionale del Cilento per la disperazione dei contadini e la gioia dei gourmet, mentre il capretto rivela una bontà assoluta: alla brace o al forno accompagnato da un piatto di patate e cipolle vale la fermata. A proposito di patate: ecco un posto dove quella congelata da friggere non ha fatto ancora il suo ingresso. L’insalata e i pomodori sono dell’orto. Chiudiamo con un pecorino, un dolce della casa. Per il vino rivolgersi a qualche Aglianico del Vulture. Da dieci anni è aperto, da dieci anni lo frequentiamo con Geppino D’Amico, Rocco Colombo, Pierino Cusati, Angelo Palladino e non c’è stato pranzo o cena senza allegria.
Caro Luciano, domenica quattro marzo 2007 siamo stati, un gruppo di 32 persone, in pullman turistico autorganizzato, a Padula e a Teggiano. Dopo aver visitato la splendida Certosa di San Lorenzo, siamo stati al Ristorante “La Romantica” di Teggiano. Devo premettere che, in qualità di organizzatore della gita, avevo scelto questo ristorante seguendo la tua segnalazione e la tua recensione. Poichè il mese scorso ero stato personalmente a testarlo, ero certo che “La Romantica” fosse un ottimo ristorante. Ma, ovviamente, trattandosi, il nostro, di un gruppo abbastanza numeroso, temevo che il trattamento potesse essere più approssimativo, pur non mettendo in discussione la qualità del cibo e del servizio. Invece, ti devo dire che “La Romantica” mi ha fatto fare un figurone con i miei amici gitanti, e, ovviamente, ha confermato la tua competentissima descrizione. Il menù si è snodato dalla mitragliata di antipasti, ai fusilli al ragù di cinghiale e ai meravigliosi ravioloni teggianesi; eccezionale il secondo di carni alla brace a base di cinghiale, agnello e vitello; deliziosa la macedonia di frutta affogata nel gelato; da ricordare il bicchinotto finale; buonissimo anche il vino della casa. Insomma, finalmente un’esperienza gastronomica felice, che ha entusiasmato tutti i miei amici. Ti saluto e ti ringrazio dei preziosi consigli. Continua così.
Pasquale Nusco – Napoli
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