Località Furnolo
Tel. 0823.886291
www.alvecchiomulino.it
Chiuso il lunedì sera e il martedì. Ferie a gennaio
Vorrei anzitutto rassicurarvi con una precisazione alquanto banale ma non scontata. Come indica anche la foto, siamo davvero in un vecchio mulino, l’acqua scroscia abbondante e piena di vigore tra i boschi di castagno e di querce di Teano, dove Garibaldi consegnò il bottino a Vittorio Emanuele II. E siamo qui non da ieri, bensì dal 1993 anche, se per amore di precisione, dobbiamo dire che il tandem tra Pietro Balletto ai fornelli e Dino Casale in sala si è definito tre anni dopo. Tutto questo per significarvi che non siamo di fronte ad una realtà giovane e, peggio, inventata, ma a qualcosa di consolidato nel tempo che fa sempre bene alla cucina e alla gestione. Due sale in pietra autentica, uno spazio aperto con veranda dove mangiare d’estate e fare anche banchetti, il tutto molto ben arredato con semplicità e, infine, una buona cantina imbottita da bottiglied el territorio. E che territorio: a Roccamonfina ci sono Galardi, Telaro, Poderi Foglia, Spada, Porto di Mola tanto per citare i più vicini, poi si degrada amabilmente verso ilFalerno e i vini della nuova stagione casertana a base di Casavecchia e Pallagrello.
Questo locale può essere vissuti in due modi: per una fermata quando siete in auto tra Roma e Napoli, giacché è più o meno a mezza strada. Oppure come punto di arrivo per una scampagnata nel Parco di Roccamonfina, siamo ai confini tra Lazio e Campania, pieno di ricchezza paesaggistiche, biodiversità e tanta materia prima su cui lavorare.
La cucina di Pietro è molto semplice e punta sui prodotti. Niente ricercatezze, ma solidi piatti collaudati e stagionali, ben eseguiti senza pasticci e con un occhio alla esaltazione del sapore principe attorno a cui viene costruito tutto il resto. Ecco allora le tagliatelle di Gragnano con ifunghi porcini della zona, taccozze con trote allevate in proprio e zucchine, tagliolini con ovuli di stagione. Tra i secondi predomina la carne: troverete l’agnello alle erbette di Roccamonfina, il filetto di manzo all’Aglianico, il magnifico arrosto di bufalo al forno. Oppure il filetot di trota con i porcini. Grande attenzione viene riposta sui salumi e ai formaggi, tutti di territorio e spesso affinati in proprio nei vasi con spezie, olio e aceto. Infine una visita per chi ama le verdure e, meglio ancora, se vegetariano: insalata paesana con ravanelli e rucola selvatica, cicoria ripassata in padella, patate al forno o fritte, funghi trifolati, zucca, asparagi: sono solo alcuni dei piatti proposti come contorno di stagione ma che da soli valgono il viaggio. Buoni i dolci fatti in proprio, servizio cordiale. Pagherete sui 35 euro, palato e cervello ve ne saranno grati.
Come arrivare
Uscire a Caianello se venite da Roma o a Capua se venite da Napoli, poi seguire le indicazioni per Teano. Superare il paese e proseguire in direzione Tuoro. Dopo un paio di chilometri troverete il locale sulla destra.
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