Tavernetta 58: dove mangiare a Meta di Sorrento

Tavernetta 58 a Meta di Sorrento
Via Angelo Cosenza, 56-58
tel. 3318521190
Tavernetta58@gmail.com

 

di Francesca Pace

Sono stata da Tavernetta 58 a Meta di Sorrento esattamente un anno fa e con estremo piacere, dopo trecentosessantacinque giorni, volati come niente, ho avuto modo di constatare una nuova consapevole maturità. Raffaele D’Urso ha le idee chiare su ciò che vuole proporre ai propri clienti e assieme a sua moglie Valentina pongono l’accoglienza e l’ospitalità  del loro delizioso locale che ha sedute sia all’aperto, in un giardino rigoglioso che al chiuso, al primo posto, ovviamente il tutto accompagnato da un’ottima cucina .

Sarei ingrata nel dire che la vecchia cucina non mi fosse piaciuta, essendo io appassionata di piatti che strizzano l’occhio al mondo veg e al fusion, l’avevo trovata assolutamente nelle mie corde. Ma io sono una piccola goccia nel mare magnum dei buongustai e quindi questa visione più ampia, equilibrata, schietta e sincera operata dal nuovo chef Pasquale Di Capua, mi ha assolutamente conquistata.

Umile, timido e schivo, lo chef mi racconta di aver fatto parecchie esperienze in Costiera e in Penisola per poi arrivare qui cercando di portare a tavola ciò che ha assimilato durante gli anni di gavetta che gli hanno conferito molta esperienza.

È una cucina autentica, ricercata quel tot che basta per accattivare e ammaliare al primo sguardo. Sapori e profumi nostrani la fanno da padrone. Uno dei suoi cavalli di battaglia è certamente lo gnoccone ripieno di genovese con burrata e juce di manzo.

Se dovessi però puntare tutte le mie fiches su un paio di piatti direi senza dubbio il pane e peperoni servito come entrée e il risotto con crudo di gamberi viola, the al bergamotto, zenzero rosa e salsa al prezzemolo. Soprattutto in quest’ultimo le papille gustative hanno toccato vette altissime.

La freschezza dello zenzero e del bergamotto crea un contrasto meraviglioso con la dolcezza dello scampo. Un’opera d’arte di buon gusto e raffinatezza.

Ci tengo a dire che le porzioni che vedete in foto sono ridotte, dovendo affrontare un percorso di degustazione ho preferito fare questa scelta in modo da non fare sprechi. Voi troverete di certo porzioni più abbondanti.

Straordinario è stato anche il tonno nocciolato, dalla cottura perfetta, con cipolla in agrodolce e emulsione di nocciola. Terra e mare si incontrano e creano un mix particolarissimo.

Decisamente da assaggiare un loro piatto di punta: Magma, baccalà al nero di seppia su salsa alla puttanesca, olive nere e fior di capperi. L’involucro nero sembra davvero uscito dalla bocca del Vesuvio e in effetti il baccalà all’interno è bollente quanto basta.

Se siete amanti della carne poi il carpaccio di manzo con salsa tartara, pane croccante e lattughino baby vi conquisterà. Fresco e delicato, perfetto da assaggiare in questi ultimi giorni di Estate ma così elegante che immagino e spero non venga tolto dal menu.

Bella e molto buona la linguina alle vongole veraci con clorofilla di prezzemolo, bottarga e limone. È uno di quei piatti che mangeresti all’infinito, senza se e senza ma.

Premio speciale per il raviolo di carbonara, fatto con pasta all’uovo tirata a mano, ripiena di pecorino salsa di carbonara e guanciale croccante. Per quanto la carbonara sia intoccabile forse quanto la pizza, devo dire che questo twist è semplicemente golosissimo. I ravioli sembrano caramelle e in effetti si lasciano mangiare come lo fossero davvero.

Interessante anche l’offerta dei secondi, sia di pesce che di carne: il branzino cotto a bassa temperatura con salsa di spinaci è tenerissimo e le carote fermentate con cui viene accompagnato vanno ad ampliare la gamma dei sapori. Qui c’è tanta sperimentazione che un buon palato apprezzerà di certo.

La tenerezza poi della pancia di maiale è commovente, il fondo ottimamente eseguito, con la millefoglie di patate a contorno si può fare una indimenticabile scarpetta.

Sorprendente il pre dessert all’uva fragola che resetta il palato in modo ineccepibile e delicatissimo, come nonna comanda il tiramisù.

Ad accompagnare il tutto un sempre amato Or’osé, spumante rosato della Tenuta Cavalier Pepe.

 

Scheda del 19 ottobre 2023

di Francesca Pace

A metà tra mare e terra, a metà tra filo turistico e pro local, a metà tra gourmet e comfort food, a metà tra giardino segreto e raffinato silenzio, a Meta di Sorrento, c’è Tavernetta 58.

Questo locale si fa forse un po’ fatica a scovarlo, o meglio si fa fatica a pensare che un comunissimo ingresso a volta fatto in pietra, come ce ne sono tantissimi in zona, nasconda prima un ristorante elegante e poi un giardino rigoglioso dove Valentina e Raffaele D’urso, moglie e marito da pochi giorni, accolgono i loro clienti.

Raffaele, benché sia molto giovane, non è nuovo del mestiere, non è come per dire, un improvvisato che si è lanciato in un’avventura.

I suoi genitori hanno assieme allo zio, un agriturismo a Santa Maria del Castello (Vico Equense), poco distante da Meta, e sin da piccolo (gioco del pallone a parte) era chiara la volontà di diventare un imprenditore nel mondo della ristorazione.

Dopo essersi fatto le ossa nell’azienda di famiglia prima, ha proseguito i “suoi studi” a Positano, nella Taverna del Leone e poi in un ristorante di Marina Grande di Sorrento.

Il primo locale Raffaele lo ha aperto a Salerno, in Piazza Flavio Gioia, ma il suo sogno era quello di  aprire anche in Penisola Sorrentina.

Così finalmente arriva a vedere la luce Tavernetta 58. L’idea è voler fondere in un unico posto il concetto di osteria e quello di ristorante di alto livello, di creare un punto di riferimento, ma soprattutto di uscire con un giusto rapporto qualità prezzo, senza mai tralasciare la proposta culinaria, l’atmosfera, l’accoglienza, la mise en place.

Nulla deve essere lasciato al caso o trascurato. Deve essere tutto in sincronia ma soprattutto in armonia. Per dirne una, pur essendo molto grande il locale, sia esternamente che internamente, non si accolgono più di 30/40 persone a sera, sia per una questione di spazio vitale che proprio per la volontà di prendersi cura del cliente a trecentosessanta gradi.

Ma Tavernetta così com’è è un’idea vincente, ma è solo un punto di partenza. Se andate a provare la cucina, vi consiglio vivamente di chiedere a Raffaele o a sua moglie Valentina di farvi visitare la zona della cantina, posta nei sotterranei (fatto che accomuna molte case della zona) che a breve verra trasformata in un nuovo luogo accogliente, concentrato sul beverage.

Grazie alle temperature favorevoli sarà possibile godere, di certo fino ad Autunno inoltrato, ma lo scorso anno si è festeggiato il Capodanno, del giardino. Pasteggiando tra palme, banani e limoneti si ha proprio la sensazione di staccare la spina, di essere fuori dal mondo. L’affollata e la trafficata Meta di Sorrento sono solo un flebile ricordo.

Come vi dicevo poco più su, la proposta di Tavernetta è una vi di mezzo voluta, ricercata e studiata. In un mondo verticale, i giovani gestori (ma giovane è tutto lo staff)  hanno fatto la scelta di essere orizzontali.

E questo proprio per abbracciare sia il cittadino di Meta che magari vuole deliziarsi con un piatto di polpo alla Luciana, o ancora con parmigiana rivisitata (qui si chiama ded2 Pollok), ma anche per andare incontro alle esigenze dei turisti che amano i sapori più orientali e fusion ad esempio.

Ottimi i gamberi con la panatura di nocciole, oppure il Vitello Bi-tonnato: girello di vitello, sashimi di tonno, salsa tonnata e salsa ponzu ad esempio.

Poi ci sono quelle persone come me, che tra le varie proposte, restano fulminate da un gazpacho contemporaneo fatto ad arte, oppure da Eden: giardino di fiori, frutta, verdure cotte e crude.

Quadri d’autore bellissimi da contemplare ma molto più buoni da gustare.

Il cavallo di battaglia, confessa Raffaele, però resta la genovese, fatta con tre tipi di cipolle diverse (Montoro, Ramate e bianche) e preparata rigorosamente con candele spezzate del Pastificio dei Campi, anche se si può osservare un trend ascendente delle proposte veg.

Molto gettonato nella fredda stagione è poi lo spaghettone Pastifici dei Campi con vongole , germogli di broccoli colorati, funghi shitake e gel di cavolo viola. Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le esigenze.

Mi racconta poi che la clientela è sempre più orientata verso una alimentazione plant based ed è per questo che è necessario un cambio di menù stagionale, al quale si aggiungono poi dei piatti giornalieri in base al pescato locale o ciò che si trova di buono dal piccolo orto privato.

Raffaele mi dice che sta notando inoltre una interessante cultura turistica. Qui ci si siede per mangiare bene, in maniera appagante, i piatti danno soddisfazione, il viaggiatore li apprezza perché è maggiormente consapevole. Ciò che però accomuna residenti e passeggeri, è che il piatto buono, quando è buono, è buono per tutti. Richiestissimo ad esempio è anche il maiale cotto a bassa temperatura.

Ottimo anche il dolce: brioche (o bao) con gelato alla crema, uva passa al rum, e arachidi al caramello salato.

Tavernetta 58 è il posto perfetto per coppie e amici che hanno gusti differenti, ma che vogliono condividere il piacere della tavola sotto lo stesso tetto, o lo stesso cielo.

 

Tavernetta 58 a Meta di Sorrento
Via Angelo Cosenza, 56-58

Lunedì-venerdì a cena
Sabato e domenica pranzo e cena
Martedì chiuso

tel. 3318521190
Tavernetta58@gmail.com


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