Taverna del Porto a Tricase
Via Cristoforo Colombo, 121. Porto
Tel. 0833 775336
Sempre aperto
Chiuso domenica sera e mercoledi

C’è una formula della felicità che coniuga imprenditori, clienti e brigata? Si, viene chianta semplicità. La semplicità non è, come pensano gli ultimi gastroghetti, la banalità, ma è un risultato complesso che si riesce ad ottenere solo se sei davvero competente della materia di cui ti occupi. In Italia in cucina non è poi così difficile: basta attingere dalla tradizione e trattarla con tecniche professionali moderne. Pontile sul Mediterraneo, quando si parla di cucina di pesce si va in serie A. Poi giocarsela nel pontile del pontile, ossia nel Tacco disteso fra due mari, proprio alla punta, a Tricase non lontano da Otanto, il gioco è facile, facilissimo.
Siamo proprio a pochi metri dal mare, non lontano da dove cucinava la bravissima Imma Pantaleo, un locale che abbiamo molto amato dal 2011 grazie a Francesco Zompì.
Proprio con lui e i sommelier Daniela Gravilli e Germano Lubelli detto Il Principe ci siamo andati per ordine di Michele Bruno in una notta fredda e anche piovosa. A Taverna del Porto dei fratelli Alessandro, Pierluigi e Silvia Coppola che l’hanno rilevata dal padre Mario, lavora Alfredo De Luca, a bottega come sous chef da Donato Episcopo a Lecce, dopo aver girato a lungo fra Italia ed Europa, che avevamo incrociato al Malcandrino di Monteroni, a lungo cuoco da Origano, la trattoria dell’azienda Menhir che adesso si spostata in Masseria
L’ambiente è proprio da trattoria, con mobili e hotellerie che ricordano le classiche osterie a ridosso dei porti fequentate da marinai, scaricatori e appassionati. Sul piano superiore si gode di una bella vista. Alfredo De Luca ha cercato e voluto un equilibrio tra l’ambizione e il tempo da dedicare alla famiglia. Questa cosa ha un nome preciso: professionalità. Amando la famiglia ha dunque attenzione e cura dei clienti e la sala, in un lunedì di pioggia in fondo al Tacco, è piena. Il bancone del pesce da sfilettare e mangiare crudo ci ricorda Tuccino, il primo a specializzarsi nel crudo di mare in tempi non sospetti. Ora è normale trovare nei migliori ristoranti di mare il banco da pescheria, ma nel 2006, quando andammo per la prima volta lì, era una novità assoluta. Sul banco il pescato del giorno, spiccano scorfani dalla carne tenera e piacevole, tonnidi, pesci da zuppa, scampi e tanto altro. Un Paradiso gastronomico.
Molti vini della carta sono “in navigazione”, ossia sono finiti. La proposta è buona, ampia, con giusti ricarichi a metà strada fra enoteca e ristorante, magari andrebbe raffozarzata ulteriormente in profondità di annate. Non siamo in un locale per sboroni alla Lacerenza, ma bechciamo belle etichette francesi e italiane.
Si procede dunque con crudi preceduti da pane, olio e pomodoro che ci riporta in qualche modo in Spagna. La carta ha anche antipasti caldi, come le cozze marinate, qualche primo piatto ncentrato sulla pasta secca ben eseguito. Il consiglio è quello di affidarsi alla cucina. Ed eccola allora la formula della felicità a tavola: materia prima buona, esecuzioni leggibili ma ben fatte, un paio di bicchieri di quelli buoni e dolci non zuccherini per non affaticarsi.
Siamo stati benissimo, in questo momento questo è proprio il format che preferisco, agnelli e capretti a parte.
Vi conviene prenotare, soprattutto la sera.
Dai un'occhiata anche a:
- Aguglia Osteria di Mare a Bacoli e la biodiversità a tavola
- Ristorante Meraviglia a Patti, il mare nel piatto
- Eldo’ bistrot ad Avellino, una nuova piccola grande opportunità per la città
- La Domenica del Cilento: Osteria ‘U Trappito
- Al vigneto: il ristorante della Cantina Coppola 1489 a Gallipoli
- Agriturismo le Ghiandaie: un angolo di paradiso tra le colline di Caiatine
- Lelù by Mulino d’Oro, dove la pasta fresca incontra il mare
- Riscoprire la tradizione: la storia della Masseria Gigli a Limatola