Taurasi in concorso a Radici del Sud 2013: i Magnifici Sette

Pubblicato in: Verticali e orizzontali

di Enrico Malgi

Sono state sette le aziende del terroir irpino che hanno presentato all’attenzione dei giudici di Radici del Sud i loro Taurasi. Si è trattato solo di un piccolo anche se significativo campionario del famoso areale. Ecco qua allora le mie impressioni con i relativi punteggi elargiti durante la degustazione alla cieca.

Taurasi Docg 2009 – Azienda Villa Raiano. Gradazione alcolica 13,5° C.

Il colore nel bicchiere è inevitabilmente ancora giovincello: rubino brillante, venato da vivide sfumature purpuree. L’impatto aromatico è tipico della tipologia: un bouquet fruttato di amarena e di prugna e sentori floreali di viola in primis. Le narici poi respirano voluttuosamente i refoli di vento che spazzolano i filari in un tratto collinare, che ambisce a diventare montagna, di oltre 500 metri nell’areale di Castelfranci, con le sue sane escursioni termiche. Emergono poi parvenze tabaccose, speziate e balsamiche. In bocca il primo sorso si distende languido e disponibile come la Maja Desnuda. Il vino esibisce corposità, austerità, maestosità, struttura, eleganza e morbidezza. I tannini sono solo leggermente ruvidi ma godibili e il relativo tenore alcolico è ben modulato da un’acidità spinta. La lunga persistenza finale di frutta matura fa schioccare la lingua godibilmente. Punteggio 88/100.

Taurasi Docg 2008 – Azienda Montesole. Gradazione alcolica 13,5° C.

Cromatismo lucente e rubineggiante. Al naso si respirano aromi avvolgenti ed inebrianti di ciliegia, di piccoli frutti di bosco come il lampone ed il ribes, intrecciati a piacevoli sentori floreali e speziati e/o di cacao e di goudron. In bocca il vino esprime una buona struttura di base, un vibrante tannino già malleabile e delicato ed una freschezza rassicurante e godibile. Il vino si erge sul palato con opulenza, carnosità, equilibrio, corposità e prorompenza. L’energia motrice è persistente, ma anche suadente e carezzevole, con apprezzabile articolazione gustativa. Rimarchevole il temperamento sapido e giustamente minerale e l’ottima spinta propulsiva, che gli viene dall’accentuata acidità. Futuro infinitamente lungo, parimenti al finale retronasale. Punteggio 87/100.

Taurasi Docg 2008 Piano di Montevergine – Feudi di San Gregorio – Gradazione alcolica 14° C.

Il bicchiere rivela un contenuto rubino scuro, con riflessi più chiari ai lati. L’impatto olfattivo è di quelli che catturano subito le narici come un giocoso rimpiattino. Queste si allargano a dismisura cercando così di cogliere tutte le evidenti sfumature: prorompenti profumi di frutta rossa matura; spezie galleggianti in etere; sottili vibrazioni sapide; terrosità mineralizzanti; balsamica austerità; e pervicace boisé. La risposta della bocca, già evoluta e rilassata, non si fa attendere e vuole il pallino tutto per sé: attacco subito succoso, scattante e gradevole; coordinate di estrema sapidità; sensazioni papillose boscosamente godibili; grip di marcata acidità che regala infinita freschezza; inebrianti rimembranze floreali; sviluppo tannico leggermente astringente ma pervasivo; e ricordi speziati che stuzzicano il palato. Finale interminabile. Punteggio 88/100.

Taurasi Docg 2008 Opera Mia – Azienda Tenuta Cavalier Pepe. Gradazione alcolica 14,5° C.

Cromatismo permeato di un rubino già assestato con suggestive trasparenze luminose. Profumi modulati e ben focalizzati da un registro espressivo altamente godibile. Umori terrosi di pioggerellina di primavera e/o speziati, minerali, fruttati, floreali e di goudron, che donano pace e serenità alla cavità nasale, come guardare il polittico di Gand di Hubert e Jan Van Eyck. Il profilo gustativo ha subito un impatto in bocca seducente e di scalpitante vitalità. Frutto integro ed infiltrante, che sa di amarene, more e prugne; profondità floreale violeggiante; caratteri minerali che si diffondono nel cavo orale; intelaiatura tannica ancora grintosa; complessità elegante e coinvolgente; spalla acida bellamente fresca e vibrante che contrasta come la linea Maginot la sensazione calda dell’alcol. Retrogusto profondo e pervasivo. Punteggio 87/100. A questo vino è stato assegnato il secondo posto da parte della giuria internazionale.

Taurasi Docg 2008 – Cantine Lonardo. Gradazione alcolica 14,5° C.

Tipico colore rubino, con risvolti ancora giovani e violacei sull’unghia. Il profilo aromatico è netto ed intrigante e sollecita le narici fondendo l’intensa sensazione di frutti di bosco con una speziatura ampia e consistente di chiodi di garofano, di pepe nero e di noce moscata. E poi si percepiscono sentori tabaccosi, di goudron, di liquirizia, di amarena, di mirtillo e di viola mammola. L’impatto in bocca è austero, empireumatico, potente, strutturato, equilibrato, dinamico, elegante, fresco e con un frutto già maturo e gustoso, scaldato da una buona alcolicità e rinvigorito da una trama tannica leggermente astringente ed incisiva. Vino dal carattere vulcanico, sanguigno e viscerale, tipico del territorio. Lungo e godereccio il finale. Potenzialità di serbevolezza illimitate. Questa è l’Irpinia da bere! Punteggio 91/100. Il vino è stato premiato col primo posto da parte della giuria nazionale.

Taurasi Primum Riserva Docg 2007 – Cantine Guastaferro. Gradazione alcolica 15° C.

Vestito elegantemente scuro come la giacca del tight, ma anche lucente ai bordi. Profumi inebrianti di prugne mature, di marasche, di piccoli frutti del sottobosco, di tostato giovane e di china. La bocca è carica, ospitale, polposa e grassa, investita da una raffinata speziatura orientaleggiante. Il vino si presenta con una fitta trama tannica già parzialmente risolta e opulente sensazioni di calore, smorzate subito da un’ottima spalla acida che apporta freschezza e benessere. Parvenze mentolate, tostate, fruttate rosse e di rabarbaro stipano il cavo orale come bonus. E’ un vino materico, sostanzioso, energico, etereo, speziato, succoso, sapido, minerale, profondo, prelibato, intenso e dal cuore pulsante. E’ anche corposo come alcuni rossi bordolesi dello Haut- Médoc, o della Rioja. Retrogusto lunghissimo, pervasivo e libidinoso. Potenzialità di evolversi per molto tempo. Punteggio 89/100. Questo vino è stato votato al primo posto dalla giuria internazionale ed al secondo da quella nazionale.

Taurasi Riserva Docg 2006 – Mastroberardino. Gradazione alcolica 13,5° C.

La storia della viticoltura irpina che si materializza con quest’azienda. Il vino è splendido nella sua veste di gala color rosso granato, segnata da lampi purpurei ai bordi. Persistenti e piritici profumi aprono il rubinetto delle narici. Eterogeneo bouquet che invade orgogliosamente l’olfatto e pretende di dispiegare i suoi aromi infiniti. Non ho difficoltà a concedere il permesso. Ed ecco languidi e ristoratrici effluvi permeati da espressive percezioni di ribes, di amarena, di vegetali, di tabacco, di vaniglia, di cioccolato, di boisé, di tostato e di violetta. In bocca il sorso regala emozioni gustative mirabili. Nonostante l’età, il tannino è ancora leggermente graffiante ma gradevole. Il vino ha volume, maturità, personalità, una naturale acidità, sapidità, un frutto maturo, denso e generoso che avvolge il palato. Il finale è lungo come una tappa pirenaica al Tour de France. Punteggio 88/100.

In conclusione si è trattato di un’ottima batteria di Taurasi, che ha dato lustro a Radici.


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