Uva: aglianico
Fascia di prezzo: 25,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 30/35
In Irpinia nascono alcuni tra i vini più longevi d’Italia. Vini che sanno attendere, come le persone del luogo, il momento propizio per farsi apprezzare e per poter maturare per molti anni in santa pace, come il Fiano, il Greco ed il Taurasi.
E parlando dello scorrere del tempo, proprio il Taurasi fa venire in mente il Kainos, più che il Kronos, cioè “il momento giusto ed opportuno” o “il tempo di Dio”, come dicevano gli antichi Greci. Un Taurasi di sette-otto anni è ancora giovane e deve ancora completare il suo periodo di maturazione per poter essere apprezzato appieno, anche se per motivi economici e mediatici spesse volte le aziende sono costrette a farlo uscire sul mercato quasi prematuramente.
Prendiamo per esempio il Taurasi Riserva Docg 2006 dell’Azienda Agricola Di Meo, di Salza Irpina, che all’ultima edizione di Radici del Sud si è piazzato al secondo posto, così come decretato dalla giuria internazionale.
L’ho trovato semplicemente straordinario, ma che sicuramente possiede ancora ampi margini di miglioramento per il futuro.
L’azienda, che appartiene al Presidente degli Assoenologi della Campania Roberto di Meo ed a suo fratello Generoso (la sorella Erminia è venuta a mancare purtroppo poco più di un paio d’anni fa), produce soltanto vini territoriali, ricavati da uve di proprietà o a gestione diretta.
Le uve del Taurasi Riserva 2006 sono state allevate a 650 metri di altezza nel comune di Montemarano. Dopo la fermentazione, il vino è maturato per due anni in botti di rovere di Slavonia e barriques francesi e circa due anni in vetro. L’alcolicità raggiunge i quattordici gradi.
Nel bicchiere si scorge il classico colore rubino scuro. L’olfatto è coinvolgente ed affascinante, laddove il naso viene scosso da un caleidoscopio aromatico molto articolato e complesso. Si avvertono sensazioni di frutta e fiori rossi compositi e poi percezioni di spezie dell’altro mondo. E poi si evidenziano note di terra, balsamico, mentolato, tostato, cenerino e tabaccoso. In bocca il sorso è abbastanza caldo e tannico, ma non come ti aspetti da un Taurasi ancora relativamente giovane e di quattordici gradi. Anzi, i tannini sono già masticabili ed intelaiano una trama fitta e godibile. La bocca poi, depositaria di una massa voluminosa che s’impossessa di tutto il palato, scansiona un frutto croccante, sapido e fresco. La beva è secca, carnosa, elegante, sontuosa, equilibrata, armonica, austera, raffinata e leggermente esuberante.
Intense e piacevoli vibrazioni goderecce allietano il persistente finale. Un grande vino rosso, come sa esprimerlo soltanto il territorio irpino, e connotato da un futuro roseo e lungo. Abbiniamolo a pasta al forno, cosciotto di agnello arrosto e formaggi stagionati. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Salza Irpina (Av) – Contrada Coccovoni, 1
Tel. 0825 981419 – Fax 0825 986333
info@dimeo.it – www.dimeo.it
Enologo: Roberto Di Meo
Ettari vitati: 20 di proprietà e 15 in gestione
Bottiglie prodotte: 300.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, greco, coda di volpe e falanghina
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