di Enrico Malgi
Ci sono vini che appena evocati richiamano subito alla mente il territorio di appartenenza. Uno di questi è senza dubbio il Taurasi che si produce in diciassette comuni dell’Irpinia, tra cui l’areale di San Mango sul Calore. E proprio qui opera dal 2006 la Società Agricola Antico Castello dei fratelli Chiara e Francesco Romano, che con coraggio, abnegazione e molti sacrifici hanno scelto di continuare ed incrementare il lavoro magnificamente svolto dai loro genitori Fiorenza e Franco. Dieci gli ettari vitati curati dal bravo enologo Carmine Valentino, per una produzione media annuale di circa 50.000 bottiglie. Un mix di modernità, di tradizione e di passione sono gli ingredienti giusti per una produzione di eccellenza, che trova riscontro nella piena accettazione da parte dei consumatori e/o nei molteplici riconoscimenti ricevuti. Uno degli ultimi prestigiosi premi riguarda il primo posto assoluto conquistato dall’etichetta Taurasi Docg 2012 all’edizione di Radici del Sud 2017 da parte della giuria dei Wine Buyers.
Aglianico in purezza, coltivato ad un’altezza di circa 500 metri. Fermentazione e macerazione per circa trenta giorni a temperatura controllata. Lunga maturazione in botti di rovere grandi e poi affinamento in vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale in enoteca sotto i 25,00 euro.
Canonico il colore rosso rubino scintillante nel bicchiere. Il bouquet si dispiega a meraviglia, anche se sono convinto che, visto le grandi potenzialità, tra qualche anno migliorerà ancora. In questo momento i profumi sono abbastanza intensi, aristocratici e fruttati di rosso. E poi si espandono ancora con un’essenza floreale di rosa appassita e di geranio. Il dosato e non coprente uso del legno rilascia poi sentori balsamici, mentolati, speziati e minerali in giusta misura, intrecciati ad effluvi di china e di fumé. Sulla lingua atterra un sorso materico, empireumatico, esuberante, austero e corposo, ma il vino gode anche di buona personalità e di proposizioni vellutate, fini, eleganti ed acide, che spingono la beva a più non posso. E qui entra in gioco l’aspetto tannico, che si può pensare ancora graffiante. Invece l’astringenza è miniminale, frutto di una trama setosa che accarezza le gengive. E questo perché il legno ha fatto bene la sua parte, addomesticando di fatto il rigurgito allappante. Retrogusto persistente, piacevole e leggermente amaricante. Ancora lunga vita davanti. Da spendere su cacciagione e formaggi stagionati.
Sede a San Mango sul Calore (Av) – Contrada Poppano 11 bis
Cell. 3281076491 – Fax 0825 610384
info@anticocastello.com – www.anticocastello.com
Enologo: Carmine Valentino
Ettari vitati: 10 – Bottiglie prodotte: 50.000
Vitigni: aglianico, fiano, greco e falanghina