Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Caro Luciano
L’Irpinia è cosi…..meno male!
Antonello Urciuolo è cosi umile che ti disarma e ti fa sembrare tutto relativamente più semplice. Figuriamoci poi il fatto che è anche un vinattiere! Per me, quindi, un uomo perfetto.
Dai sogni, pardon, dai vigneti di Castelfranci, Montemarano e Mirabella Eclano si coltivano le uve di aglianico che i fratelli Urciuolo utilizzano per la produzione del loro Taurasi. Quando un uomo ascolta più che parlare denota saggezza…Di fronte a un suo Taurasi 2005 degustato e raccontato assieme, siamo stati un intero pomeriggio a raccontarci ciò che ogni sorso ci suggeriva. Il suo colore rubrato, con riflessi finemente granata, mi riempiva gli occhi di intriganti misteri, perchè il sottofondo musicale era il racconto di Antonello, come una madre che parla della sua gravidanza avendo il pargolo tra le braccia…e io mi fondevo tra le sue parole e la degustazione.
Lo annusavamo insieme e lui mi raccontava come un salmo, con ecclesiastica umiltà il perchè dei sentori di tabacco, di un legno gentile, di un caffè appena tostato, a volte anche una speziatura quasi di talco mentolato e lo ascoltavo attento perchè sembrava che un bimbo narrava una favola ad un adulto
Insieme poi abbiamo cominciato a sorseggiarlo, masticarlo, mangiarlo…e mi raccontava che il gioco dei tre vigneti era ben distinguibile dal fatto che ognuno conferiva al vino le note che si evolvevano. La struttura da Montemarano, l’eleganza da Castelfranci e il profumo da Mirabella. E tutte le sue descrizioni ben si evidenziavano man mano che il vino ossigenava e tutta la sua passione era trasportata nel vino
L’ho bevuto meditando ma l’ho pensato in matrimonio con un bel cosciotto di agnello Laticauda lentamente rosolato in un coccio consumato dal fuoco e dall’amore e di un bicchiere, che ancora mi narra che il vino è pazienza,tenacia,studio,passione,coraggio giammai come Antonello che seppur mi avesse taciuto,
Mi avrebbe estasiato ma come un contadino timido e taciturno parlava del suo Vino come un fanciullo per la prima volta si ritrova da solo con la fanciulla che il cor gli sussurra. Questo millesimo,il 2005, è attualmente un bel giovanotto,ma che si farà uomo senz’altro nel tempo se lo avete tra le mani dategli il tempo,cosi che in bottiglia diventi più luio, se volete, regalatevi una bella sorpresa Pasquale,cavategli il tappo,chiudete gli occhi…come d’incanto il cuore vi parlerà.
Domenico Sarno
Sommelier Casa del Nonno 13
Sede a Forino, Contrada Rapone 1. Tel. 0825.761649, fax 0825.762956. Enologo: Carmine Valentino. Ettari: 25 di cui 4 di proprietà e 21 a conduzione. Bottiglie prodotte: 150.000. Vitigni; falanghina, fiano, greco, aglianico.
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