Tacco Rosa, il Negroamaro di Dario Stefàno

Pubblicato in: in Puglia

di Marina Betto

Tacco Rosa è il primo e per il momento unico vino che l’On. Dario Stefàno ha deciso di produrre in Puglia, la sua terra d’origine. Legato romanticamente a quel mondo agreste che ha vissuto da fanciullo e poi da ragazzo con la famiglia e in particolare i nonni, appena gli si è presentata l’opportunità ha acquistato un piccolo appezzamento di terreno con vigna ad alberello di 40 anni d’età a Cellino San Marco (Br) nella DOC del Negroamaro e ha coinvolto uno dei più grandi enologi italiani Riccardo Cotarella al quale ha affidato il compito di creare il suo vino rosè. La Puglia è sempre stata terra di rosati e proprio per questo si è deciso di iniziare da questa tipologia che incarna a pieno la storia e le radici di questa regione così prolifica in fatto di vino. Il vitigno che compone Tacco Rosa è il Negroamaro, un vitigno duttile che in funzione della sua lavorazione può essere interpretato in diversi modi; un vitigno unitario per la Puglia che esprime identità e che anche nella versione in rosato è una specificità enoica definita.

Molti ritengono che chi non ha mai fatto vino non abbia il diritto di farlo ma l’ingresso di personalità in campo enologico  aiutano a comunicare meglio il prodotto, a prescindere dal fatto che l’onorevole si ricollega in maniera passionale  alla sua terra e alla sua storia  Dario Stefàno ha curato da sempre l’aspetto comunicativo dei vini rosati, svolgendo il suo lavoro di politico, tutelando il vino rosato in Europa e poi con il ruolo di Assessore Regionale all’Agricoltura in Puglia, istituendo il Concorso Nazionale dei Vini Rosati che purtroppo è stato per il momento abbandonato.

Oggi il rosato è un progetto in una regione del sud come la Puglia in cui il vino aveva un mercato senza nome, senza etichette e senza dignità alcuna e se si è cominciato ad analizzare i vini del sud ciò si deve alle persone che ci credono, alle famiglie di viticoltori e imprenditori che ci mettono la faccia, promuovendo territori, tradizioni e storia antica con uno sguardo lungimirante al futuro.

“Il vino non è una formula e con il Negroamaro, che soffre l’insolazione per ottenere freschezza e facilità di beva bisogna fare molta attenzione al momento della raccolta dell’uva” sottolinea Riccardo Cotarella “procedere con una vinificazione super delicata dove il contatto con le bucce sia minimo per non caricare il mosto di antociani e anche limitare la presenza dei tannini. Si impiegano solo lieviti indigeni, l’affinamento deve essere fatto in acciaio o cemento per un vino che deve essere bevuto giovane dopo un percorso di 14/15 mesi.”

Tacco Rosa Salento IGP Negroamaro Rosato 2020 12,5% vol. ha un colore trasparente rosa pallido con riflessi ramati. Un bouquet floreale e fruttato dove si evidenzia la rosa canina, gli agrumi e in particolare il pompelmo rosé, la melagrana, la fragola, il geranio, note erbacee di melissa, il pepe bianco. La bocca è agile, fresca con strascico salino con coda agrumata e aromi di frutta retronasali. Solo 6 mila bottiglie a 10 euro in enoteca.


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