
In una Italia dove tra una collina e l’altra si irrigano diversità, tipicità, specialità non trasferibili altrove questo è un bianco visionario di Marco Mascellani, enologo molto noto soprattutto in Puglia. L’idea di fare un bianco con uve di tre regioni diverse, il Verdicchio delle Marche, il Pecorino dell’Abruzzo e il Grillo coltivato in Puglia anche se è una delle uve siciliane più conosciute. Un vino Frankenstein direbbero i puristi ma se ci pensiamo tutto viaggia e si mescola da millenni. Dunque, perchè no? Noi l’abbiamo bevuto sulla cucina precisa di Fabio Pesticcio del Papavero di Eboli, triglia per la precisione e ci è piaciuto molto: un vino opulento in cui legno e frutto sono molto ben fusi, fresco, pimpante, fruttato e ricco di note balsamiche. L’uso della barrique appare ben dosato ed efficace nel dare valore alle tre uve che sono state vinificate insieme contro ogni mantra dominante sull’argomento. Mille bottiglie da godere, di sicura evoluzione.
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