Poderi Angelini
Uva: susumaniello
Fascia di prezzo: 15,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 31/35
Il susamaniello, un vitigno autoctono pugliese a bacca rossa, che posto occupa nella scala gerarchica della viticoltura regionale? Non è certamente un primogenito e nemmeno un secondogenito, perché ampelograficamente è posizionato dietro specie varietali più famose e produttive come il primitvo, il negroamaro, il nero di Troia, la malvasia nera, il bombino nero e l’aleatico.
Ma ciò non toglie che ultimamente questa uva, coltivata prevalentemente nel Brindisino, stia fornendo a tutti gli appassionati ottimi vini, soprattutto se vinificati in purezza, come quello che producono i Poderi Angelini di Manduria (Ta). Un’azienda questa molto giovane che ha visto la luce nel 1998, quando Antonio Angelini ripristina un’antica tradizione di famiglia realizzando l’attuale struttura societaria che produce vino e olio di ottima qualità, potendo disporre di 105 ettari di proprietà su un terreno che lambisce il mare ionio.
E’ il Susumaniello appunto, riscoperto e valorizzato vitigno apuliano, che ho preso in considerazione per la mia degustazione. Nella fattispecie, trattasi di un’etichetta denominata Susumaniello Igt Salento 2012. Il vino ha fatto soltanto acciaio per pochi mesi e la gradazione alcolica è arrivata a toccare i 14° C.
Il cromatismo che traspare nel bicchiere, nonostante la giovane età del vino, è già colorato di un rubino scuro, con riflessi violacei ai bordi. L’impatto aromatico al naso è immediato e propositivo, con prorompente vinosità e sensitivi frammenti fruttati, odorosi di amarene, di prugne, di ribes e di lamponi, a cui vanno ad aggiungersi, come una catena di anelli infiniti, valenze reminiscenti floreali e vegetali. La sorsata che entra nel cavo orale è ampia e seducente e va a stendersi comodamente sulla lingua, come sul lettino dello psicanalista, per essere scansionata. L’elevata alcolicità fa sentire subito tutto il suo calore, per fortuna subito smorzato da una boccata fresca come un venticello primaverile, per via dell’ottima acidità.
Qui, poi, entra in gioco anche la trama tannica che è presente sì, ma non eccessivamente ruvida. Si percepisce anche una componente ruspante, che sollecita piacevolmente il palato. E’ un vino secco, morbido, strutturato ed equilibrato, già segnato da un ampio futuro e connotato da un finale lungo e persistente. Da spendere su pappardelle al ragù, carni rosse alla brace e caciocavallo podolico.
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede legale a Martina Franca (Ta) – Via Monti del Duca 60
Tel. 080 4808564 – Fax 080 4808564
info@poderiangelini.com – www.poderiangelini.com
Enologo: Domenico Colucci
Ettari di proprietà: 105, di cui 85 vitati
Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: primitivo, negroamaro, susumaniello, fiano e chardonnay.
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