di Ugo Marchionne
Sicuramente chiunque sia andato a mangiare sushi in un ristorante giapponese, si sarà imbattuto, leggendo il menù in una lista sconfinata di nomi e termini apparentemente impronunziabili e perché no, anche un po’ strani.
Il vocabolario kanji del sushi infatti è molto vario, poiché la cultura giapponese, per definizione è molto precisa nel descrivere ogni singolo elemento di ogni cosa.
Sarebbe il caso però che ognuno di noi, amanti del sushi, possedesse un lessico minimo, un sushi language d’ emergenza, di modo da ordinare non solo senza timori, ma anche comprendendo ciò che andremo a gustare di lì a poco.
Il sushi inoltre si compone di una varietà enorme di pezzi e declinazioni differenti.
Questa pietanza tradizionale che in Giappone risale a ben oltre il diciottesimo secolo, ha un po’ la stessa origine del sandwich. Si dice infatti che esso venne inventato per permettere ai samurai di mangiare e continuare a giocare d’azzardo senza mai fermarsi.
Ecco quindi spiegata l’etimologia del termine sushi, che di fatto indica l’abbinamento del riso ad altri alimenti.
Di seguito troverete dieci termini utili da sapere quando ci si vuole approcciare a questa pietanza.
1) NIGIRI: La forma di sushi più tradizionale, affonda le sue radici nel periodo storico della dinastia Edo.
Esso è composto da una polpettina oblunga di riso, al di sopra della quale viene disposto il pesce o qualsiasi altro ingrediente, dall’uovo alla carne Kobe.
2) SASHIMI: Una sorta di carpaccio alla giapponese. Si compone di sottili fette di pesce crudo nella sua forma più pura.
Per gli amanti della materia prima nella sua essenza. Nella prefettura di Osaka viene servito addirittura sashimi di pollo crudo.
3) HOSOMAKI: Categoria fondamentale dei sushi roll, la forma a noi più familiare.
Rotolini stretti e compatti di riso, con un ripieno all’interno ed avvolti dall’alga nori.
4) URAMAKI: Rotolini di riso leggermente più grandi ma aventi la porzione di riso esposta.
Vengono avvolti in modo inverso rispetto agli Hosomaki, tenendo l’alga ed il ripieno all’interno.
5) FUTOMAKI: Il loro nome deriva dal termine Futo, che significa grasso, sono roll sovradimensionati, di solito aventi un ripieno cotto, in cui l’alga è posta sia all’interno che all’esterno del riso, per evitare che esso si sfaldi.
6) CHIRASHI: Ciotola di riso, condita con aceto di riso e Mirin, facente da letto ad una generosa porzione di sashimi.
7) ONIGIRI: Quello che io amo definire la “palla di riso”, il supplì, l’arancino alla nipponica, esso è una polpetta triangolare molto grande di riso bianco, ripiena di pesce oppure al naturale, usata come pane da “scarpetta”.
8 ) TEMAKI: Cono di alga nori, ripieno di riso insieme a pesce, curry o addirittura alla Tempura di gamberi o verdure.
9) GUNKAN: Prende il nome dalle navi ammiraglie della flotta navale. Si tratta di una forma particolare in cui l’alga avvolge una barchetta di riso condita di solito con uova di pesce, ricci di mare o tartare varie.
10) GARI: Il nome tradizionale dello zenzero sotto aceto di riso e zucchero che fa da compartecipe a qualsiasi portata di sushi.
Con questi dieci semplici termini possiamo avvicinarci finalmente ai menù senza dover avere un vocabolario a portata di mano, ma fiduciosi nel sapere che potremo ordinare proprio quello che desideriamo, senza incorrere in sorprese o in piatti che finirebbero per non piacerci.
L’unica parola che ci resterà da pronunciare sarà OISHII!
Che buono!