di Ugo Marchionne
In Italia il sushi take away sta conquistando ampi spazi di crescita. La cucina giapponese è una delle scelte preferite dai giovani quando si tratta di cibo. I fast food americani stanno sempre di più lasciando il posto alla cucina nipponica sempre più di moda e moderatamente salutare. Il boom del giapponese non riguarda solo l’Italia ma è mondiale: i precursori sono stati Usa e Gran Bretagna. Perché? La cucina giapponese è nata con l’idea di proporre un menù, sano e leggero: questa è stata forse la motivazione del suo successo. Moltissimi dei proprietari però di ristoranti di sushi purtroppo sono non giapponesi ma asiatici alla ricerca di un investimento facile e mossi dalla volontà di far guadagno con poca spesa.
In Gran Bretagna, nella mia amata Londra, la situazione è sensibilmente differente. I Sushi take away di frequente sono veri e propri locali food on the go, locali nei quali prendere qualcosa da mangiare e subito scappar via in fretta e furia. Wasabi e Kokoro sono due delle principali catene di fast food presenti un pò ovunque sul territorio britannico. Poca selezione, grandi classici e praticità. Sicuramente non una linea di cucina giapponese adatta ai puristi, ma più a turisti o pendolari. Quick & Easy. Pratico e veloce. Margini di miglioramento? Ben pochi, questa è una proposta che non vuole evolversi, fatta per piacere nell’immediatezza di un pranzo fugace. Sushi oppure Ramen. I Noodles sono una grande alternativa, molto di moda in Inghilterra.
Differente è la proposta di Take Away che costituisce la linea di Sticks’n’Sushi. Tante location a Londra, ma anche in Svezia ed in Danimarca. I piatti sono organizzati su una cifra one bite, a singoli morsi. Spiedini o tempure. Rolls e nigiri. Quel pizzico di teatralità che non guasta mai.
Margini dedicati alla cura per la presentazione scenica e per il dettaglio. Uno dei sushi da asporto che meglio esemplifica questo concept è quello di Jorudan Take Away & Delivery, già presente in quest’archivio(link). Materico e quintessenziale. Esteticamente appagante, fresco, preparato al momento. Il sushi in Italia deve lottare con un gigante quale la pizza, ma la cucina giapponese soprattutto se di qualità riesce a donare quell’aura di ricercatezza e mondanità che spesso manca.
Ma quali sono gli esempi di un pessimo Take Away dal mondo? Beh, la risposta è facile. Quelli di pessima qualità. Abbiamo infatti due tendenze da evitare nel modo più assoluta. Quella di acquistare il sushi in un unico pezzo e quella di acquistare in ristoranti che non pagano la dovuta attenzione alla presentazione e alla conservazione del sushi per il trasporto. I contenitori di plastica trasparente non offrono il grado di igiene richiesto per la conservazione del pesce crudo, non solo, creano infatti un ambiente insalubre soprattutto se il riso è tiepido. Il vapore infatti contribuisce la proliferazione dei batteri a contatto col pesce crudo, così come il cellophane.
Insomma, paese che vai, sushi take away che trovi. Sì ma basta che sia buono e di qualità e preparato con il dovuto rispetto per le materie prime ma soprattutto per il cliente.
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