di Ugo Marchionne
“Con le pareti ricoperte da piastrelle bianche e i posti a sedere al piccolo bancone, il quadro è veramente essenziale, ma le proposte gastronomiche sono ottime. In base allo stile “omakase” è lo chef che decide quello che mangerete e i piatti arrivano in tavola quando sono pronti. Tra questi spiccano ottimi frutti di mare freschi di giornata e splendide ricette a base di uova“
Cosi la Guida Michelin descrive Sushi Sho assegnandogli una brillante stella Michelin. Cucina finissima e tradizionale in stile Omakase. La straordinarietà di questo posto consiste nella elegante essenzialità che contraddistingue le portate e nella vivacità e luminosità dei sapori. Lo stile è ovviamente quello tipico di Tokyo ed è un ristorante che brilla consistentemente rispetto alla generale mediocrità della scena giapponese in Svezia, purtroppo univocamente caratterizzata solo dalle grandi catene. Ne è un esempio la prima portata. Ankimo. Fegato di rana pescatrice, il Foie Gras del mare. Soia, sake, zenzero e cipollotto. Ricco, elegante, un eterno ritorno del palato. Rotondo. Un bite d’ingresso eccezionale. Sushi Sho non si pone come un ristorante di lusso, ma come un vero e proprio baluardo della cucina giapponese di qualità in Svezia del quale si sente parlare moltissimo. La mia esperienza è stata sicuramente una delle migliori mai provate fino ad ora. Eleganza nel servizio, attenzione al dettaglio e contemporaneità immediata e tradizionale delle proposte. Le combinazioni canoniche della cucina giapponese a quelli più abituati alla cucina fusion sembreranno delle vere e proprie perle inedite.
Lineare il sushi tipico. Capasanta, Eglefino, Salmone & Ventresca di Salmone Aburi-Style, fiammeggiata. Il gusto non è particolarmente vibrante. Ma la consistenza è sublime.
Vale il viaggio, la stella Michelin ed il conto da 600 Corone il Sashimi. Unico nel suo genere. Assortito e vario. Unica nota di disappunto il riccio di mare. Quelli del Mediterraneo sono tutt’altro.
Il risultato? Merito di una materia prima travolgente e freschissima.
La selezione di Nigiri Omakase è peculiare e insolita. Aragosta, Sgombro Striato, Ventresca di Salmone, Calamaro con Shiso & Riccio. Classici dei sushi-bar di Tokyo reinterpretati con perizia e grande capacità tecnica Il riso è ben compatto ed acidulato con un ottimo equilibrio tra sale e zucchero. Lievemente fermentato, in linea con il gusto e la tendenza della cucina stellata svedese. Le marinature non sono mai aggressive ma sicuramente ottengono l’effetto sperato di tagliare lievemente l’oleosità pronunciata del pesce dei mari del Nord. Salmone, eglefino e sgombro quì sono di casa, ma trattati così acquisiscono una dimensione extra..
Le piccole composizioni sono geniali. Pienamente evocative del gusto Umami. Cipollotto e bottarga. Tonno, tuorlo riso croccante ed ocra, un gioco divertente sulla coagulazione del tuorlo ed infine il fegato di merluzzo. Questi piatti in stile mushi nella ciotolina sono ideali per accompagnare una birra o un buon bicchiere di Sakè, rigorosamente freddo e non caldo.
Carta delle birre fornitissima, cosi come la carta dei vini. Inappuntabile la tartare di tonno & caviale beluga, così come la piovra.
Carl Ishizaki, lo chef di Sushi Sho era un sushiman di una catena e ne aveva davvero abbastanza di lavorare per un sushi take away. Sushi Sho da allora ha veramente alzato l’asticella per quanto riguarda i ristoranti giapponesi di Stoccolma. Non si vive di solo salmone e per fortuna Sushi Sho gode di un’infinita varietà che cambia stagionalmente. Il ragionamento, la cura dietro ogni piatto è maniacale. La vivacità dello staff, principalmente svedese è eccezionale. Insomma un esperienza che vale il viaggio soprattutto quando si tratta di provare uno stile Edomae inedito ai più. Atmosfera casual, epitome del mantra “LESS IS MORE” , servizio puntuale e sushi da stella meritata sono la cifra gastronomica di un ristorante giapponese che a Stoccolma ha segnato nel 2016 una vera e propria rivoluzione.
Upplandsgatan 45
11328 Stoccolma
+46 8 30 30 30
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