Sushi B, Milano

Sushi B

di Bruno Petronilli

Ci sono molti modi per valutare un ristorante giapponese sul suolo italico. Il giudizio, inteso come qualità personale, ovvero la capacità di dimostrare saggezza, criterio, equilibrio e buonsenso, normalmente porterebbe chi ha veramente messo piede in Giappone a non cercare paragoni. Anzi, meglio non cercare proprio nulla, è preferibile trincerarsi in un volontario isolamento fatto di ricordi, nell’attesa, magari, di ritornarci un giorno in quel “Giappone”. Anche se il Maestro Jiro impacchettasse il suo piccolo locale allocato nel ventre della metropolitana di Ginza a Tokyo e lo trasferisse tale e quale in una fermata della Metro di Milano, non sarebbe la stessa cosa. Mancherebbe tutto il resto, non scherziamo.

Date le premesse il miglior approccio è comprendere se, dietro l’apertura di un nuovo locale di stile giapponese, ci sia un progetto imprenditoriale convincente, che sta in piedi. E a Milano non è raro fare esperienze positive in tal senso.

Brera, pieno centro, Ristorante Sushi B. Il nome e l’arredamento accattivante potrebbero trarre subito in inganno, indicando l’ennesimo locale radical chic, pretenzioso e scevro di spunti originali. In realtà non è affatto così.

Innanzitutto il cordone ombelicale con il Sol Levante c’è: Sushi B nasce grazie alla ThreeBond, una società nata in Giappone nel 1955, oggi una delle multinazionali leader a livello mondiale nel settore delle resine e delle colle industriali. La ThreeBond nei primi anni duemila fonda la ThreeBond Wine & Dine, una divisione specializzata in ristorazione a tutto tondo che apre i primi locali in Giappone, a Singapore e in Cina. Sbarca poi in Europa con due locali a Milano (Sushi B e Pasta B), uno in Svizzera e uno a Parigi.

L’altro indizio positivo, almeno da un punto di vista squisitamente estetico, è il fatto che a condurre la cucina di Sushi B ci sia un signore che risponde al nome di Niimori Nobuya: il fatto che lo Chef sia giapponese non sarebbe di per sé determinante, visto che la sua formazione è stata fatta, per anni, proprio in Italia. Ma intanto è giapponese, che tradotto significa avere nel Dna rara sensibilità umana, finezza culturale e modi armoniosi e di generosa spiritualità.

Qualcuno potrebbe imprudentemente etichettare con la parola “fusion” lo stile di cucina di Niimori Nobuya. Personalmente è difficile indicare un termine più insignificante, noioso e abusato di “fusion”, che rimane un comodo stratagemma per cavarsi d’impaccio, un algoritmo culinario omocròmico, che nasconde la verità. Parlando di cucina giapponese qualunque cosa oltre i confini nipponici allora è “fusion”.

Sushi B offre l’esperienza e le idee di Niimori Nobuya, punto e basta. E il risultato è di assoluta piacevolezza. Poi anche benessere (architetture, spazi e decoro), professionalità, stimoli e divertimento, grazie al lavoro di Alessandro Avilla (il barman) e Marco Mazzilli (il direttore) che cura personalmente il settore beverage.

Il primo piano di Sushi B è dedicato alla cena alla carta, in quello inferiore si può sedere al bancone e osservare la canonica preparazione espressa di sushi e sashimi. C’è anche uno spazio riservato con una dozzina di posti per cene aziendali o private. A pranzo c’è anche la Bento Box (tradizionale e in versione vegetariana). Ci sono due menù degustazione, uno più classico, uno più personale. Ci sono i dessert firmati da Bruno Manganaro.

Per farla breve, da Sushi B ci sono molte e buone idee.

Aperitivo: Mini hamburger di Angus, salsa Teriyaki

Aperitivo: Gunkan di Tonno di Sicilia con insalata di granchio e caviale Calvisius

Aperitivo: Sashimi di ricciola con lattughino, pomodorini confit con crema di yuzukosyo

Tataki di salmone con amaebi e mandorle croccanti con dressing Sushi B

Il sushi creativo secondo Niimori Nobuya

Roll con anguilla ricetta tradizionale giapponese

Morone Karaage con tempura di fiori di zucca e salsa ponzu

Kakuni di maiale cotto a bassa temperatura per 40 ore

Zen: mousse di mango, cremoso allo yuzu, gelato al sesamo e gocce di litchi

Sciocc!: Mousse di cioccolato al latte Jivara, ganache di fava Tonka, cremoso al caramello e sorbetto al cioccolato Sur del Lago

Capitolo a parte meritano i cocktail: divertenti, originali, accattivanti e soprattutto buonissimi. Sono divisi in East Inspiration e West Inspiration, in base al drink di provenienza. Alessandro Avilla ci ha messo del suo, bravissimo.

Milano Tokyo (Bitter Campari – Umeshu Kiuchi – Sochu Kiuchi – Bitter Mandarino – Tintura al Peperoncino – Polvere Umeboshi)

The Boulevardier (Whiskey Bulleit Rye – Vermut Antica Formula – Bitter Campari – Assenzio)

Aka Oni (Gin Elephant infuso al Lime – Yuzu – Solerno – Confettura fragola e Peperone rosso)

Shinkansen (Gin Jinzu – Junmai Ginjo – Limone – Acqua al lemongrass – Agave – Shizo)

Sushi B
Via Fiori Chiari 1A, Milano
Tel. 02.89092640
info@sushi-b.it
www.sushi-b.it


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