Successo per il Rural Food Festival a Castrovillari

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Giovanna Pizzi

Si è appena concluso in Calabria il Rural food festival, evento volto a valorizzare i sistemi alimentari tipici delle aree rurali, ideato dall’amministrazione comunale di Castrovillari (CS), in particolare dall’assessorato al turismo, e gestito abilmente dal giornalista Vincenzo Alvaro.

Sostenibile, accessibile, territoriale, le parole usate per descriverlo, ed io aggiungo entusiasmante, ambizioso e ben riuscito, grazie soprattutto alla grande volontà di un gruppo di giovani, tra organizzatori e addetti ai lavori, che “hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo” affinché tutto riuscisse per il meglio.

Cinque giorni, dall’8 al 12 dicembre, per un evento multi esperienziale legato al cibo come valore identitario della Calabria e l’intero settore eno-agroalimentare coinvolto come valore culturale, non una classica manifestazione del cibo tout court ma l’identità del cibo come carattere valoriale e culturale che ha interessato l’area del Pollino e limitrofi.

Cinque giorni vissuti sul territorio con attività didattiche, visite nelle aziende agricole, vinicole e zootecniche ideate per varie fasce d’età e ognuna con le sue peculiarità. Laboratori artigianali sulla preparazione della pasta, dei dolci legati al Natale, degustazioni di vini ed incontri istituzionali sul “cibo come valore identitario e culturale del territorio”, questo il tema del convegno di apertura dell’8 dicembre.

Davvero ricchissimo e ben strutturato il programma tant’è che risulta complesso descrivere tutte le attività che hanno coinvolto chef, aziende (40 cantine e 25 aziende agroalimentari), operatori turistici, la stampa di settore, le voci e i volti, tra i più autorevoli, che in Calabria si impegnano a promuovere cibo e vino, ognuno coinvolto in un dialogo aperto con il grande pubblico.

Come per esempio, il primo giorno, le visite presso le cantine Ferrocinto e Tenute Celimarro a Castrovillari, le Cantine Viola e Feudo dei Sanseverino a Saracena, le Tenute Ferrari e Azienda vitivinicola Rizzo a Frascineto e la Cantina Cervinago a Civita.

O l’attesa degustazione sul “Il Magliocco e le sue interpretazioni” abilmente condotta dalla bravissima sommelier e critica enogastronomica Chiara Giorleo.

E che dire dei laboratori di cucina condotti dallo straordinario chef Gaetano Alia o dalla figlia, la pastry chef Lucia Alia, del mitico ristorante La Locanda di Alia di Castrovillari?

Un evento che si può quindi definire “diffuso”, che si è svolto sia in diverse sale comunali opportunamente allestite per i vari appuntamenti, sia all’aperto con il Mec, il mercato delle eccellenze alimentari che ha portato sul corso principale produttori e custodi dei sapori tradizionali, e che ha coinvolto anche diversi esercizi ed attività ristorative della città che hanno preparato dei menù ad hoc per l’evento, compresi dei cocktail d’eccezione presso il bar Suite Sessantanove.

Focus tra i principali dell’evento sono state sicuramente le Masterclass di cucina in cui si sono alternati ed esibiti giovani e talentuosi chef calabresi.

Masterclass che ho avuto il piacere di seguire e, alcune di queste, commentare in diretta.

A condurre, venerdì, questo momento del Rural Food Festival, un ospite d’eccezione, Peppone Calabrese, volto de La prova del cuoco e di Linea Verde che ha portato all’interno dell’evento tutta la sua professionalità, la sua energia ed il suo buonumore e, duettando con la sottoscritta, ha presentato:

-Francesco Genovese proprietario del ristorante Tryphè a Spezzano Albanese che racconta: “La colonia greca di Sibari era dedita al lusso, ai piaceri della vita, tra i quali la tavola. Tryphè richiama quella storia e quella identità portando nel piatto la qualità delle materie prime autentiche che richiamano la bellezza di un territorio ricco di gemme alimentari frutto di una tradizione consolidata”. Infatti all’interno della sua Masterclass ha realizzato un piatto con riso Carnaroli di Sibari al tartufo nero uncinato del Pollino.

-Claudio Villella proprietario e chef dell’Olimpo di Catanzaro Lido che dice: “La mia cucina parla calabrese. Nei miei piatti c’è la storia della mia terra, ci sono le sue infinite meraviglie gastronomiche, le più note e quelle sconosciute. Chi siede alla mia tavola, fa un viaggio nel gusto e nella cultura gastronomica, che si conclude con un sorriso.” Infatti ha portato con sé un piatto che potesse ricordare il mare e la tradizione, un riso Carnaroli di Sibari allo zafferano del Re di Castiglione Cosentino con burro fermentato e gambero rosso dello Jonio sia cotto che crudo.

-Nino Gramuglia, titolare e chef del ristorante Zefiro a Bagnara Calabra che aveva preannunciato: “Punto da sempre ad una cucina stagionale, prevalgono quindi prodotti genuini e buoni, dal sapore tipico di ogni periodo dell’anno. La mia cucina esalta il sapore autentico della materia prima. Nelle mie ricette troverete
tradizione mista a innovazione e creatività”. Durante la kermesse lo chef Gramuglia, affiancato dal fratello e pastry chef Francesco, ha realizzato un filetto di maialino nero glassato al magliocco, con tartufo nero del Pollino e il fagiolo poverello presidio Slow Food.

Nella giornata di sabato a presentare le masterclass anche Serena Gagliardi, responsabile della comunicazione Slow Food Basilicata, e Guglielmo Gigliotti, sommelier ed assaggiatore di olio, che hanno accompagnato la realizzazione dei piatti degli chef:

-Giuseppe Gatto, chef e sommelier del Ristorante Da Lucrezia, a Trebisacce, che afferma che il suo forte sono i piatti semplici e tradizionali in cui protagoniste sono le materie prime eccellenti, tra le quali le meravigliose aragoste pescate proprio davanti al suo ristorante, nella secca dell’Amendolara. “La materia prima, rigorosamente pescato fresco del luogo, ha caratteristiche di sapidità e di gusto assolutamente uniche” e a conferma della sua filosofia durante la masterclass ha realizzato un piatto con seppia ‘scattiata’ in doppia cottura con cipolla di Castrovillari.

-Fabio Cinque, chef dell’agriturismo I Cedri a Orsomarso, che nel suo blog ci spiega: “La mia ‘cibosofia’ si propone di leggere in ogni piatto, attraverso l’intreccio di alimenti e spezie, le storie tramandate dalle persone più anziane custodi della tradizione di un luogo che ha tanto da insegnare. La sostenibilità, il territorio, lo ‘spreco zero’ alimentare sono presenti nella mia cucina. Provo a raccontare le storie che vivo valorizzando tutti i momenti semplici”. Quindi ha preparato un piatto mediterraneo, calabrese con un pizzico di Sicilia. Tuorlo d’uovo con peperone crusco su un letto di salsa al nero di seppia e granella di pistacchio.

-Bruno De Francesco, proprietario e chef del ristorante Zenzero a Serra San Bruno. ‘L’umile cuoco di montagna’ arriva fino al Rural food festival e racconta: “Zenzero è una piccola bottega di ebanista, il sogno che avevo da ragazzino, la voglia di aprire un mio piccolo ristorante dove regalare agli ospiti la Calabria vera, dal mare ai monti, perché voglio che il cliente uscendo si senta arricchito non solo dal cibo ma anche dai racconti e dalle tradizioni.” Nella sua masterclass arricchisce la kermesse del Rural Food con la sua Pasta, patate e cruschi, piatto dedicato alle donne più importanti della sua vita, la moglie, la mamma e la figlia, per la quale aggiungerà un nuovo ingrediente.

La cinque giorni, che è stata una maratona avvincente per gli organizzatori, si è chiusa con il Pranzo della domenica dove ospite d’onore è stato Federico Quaranta, noto conduttore radiofonico e televisivo, da sempre legato al mondo dell’enogastronomia italiana e alle eccellenze del territorio. Lo troviamo al nostro Rural Food Festival per chiudere in bellezza questa prima edizione, sia al Mercato delle Eccellenze Territoriali sia come guida per gli ospiti delle Tenute Ferrocinto di Castrovillari che domenica hanno assaporato le identità alimentari del Pollino proposte in tavola.

Nonostante la pioggia e le limitazioni dovute alle precauzioni anti-covid 19, l’evento alla sua prima edizione è stato un successo.

Da elogiare sicuramente la comunicazione giovane ed attuale, con un utilizzo oculato del web e dei social media, ed il lavoro e l’organizzazione di un gruppo di giovani appassionati, affiatati e amanti della loro terra, la Calabria.


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