di Fabrizio Scarpato
C’è qualcosa di ancestrale nelle forme di una focaccia, tanto da rimandare a certi ritrovamenti fossili, orme di brontosauri impresse nella roccia. Qui si tratta di impronte di dita nerborute, ma i muscoli non sono quelli delle braccia del mastro fornaio, sono quelli del Golfo, e il limone è quello dell’orto, e poi l’olio, l’origano e i vini della Yvonne: una sedimentazione di liguritudine da attraversare le ere geologiche.