Di Federica Gatto
Intorno alla tavola si mangia, si dialoga, si mettono insieme esperienze e differenze generazionali. Ogni atto legato al cibo, anche il più semplice e quotidiano, esprime una cultura ed é proprio attraverso l’affascinante mondo del cibo che nascono gusti e sapori ma sopratutto storie e saperi di culture passate, presenti ed a volte anche future. Da un piatto pronto in tavola, che sia esso stellato o uno semplice della tradizione, possiamo scorgere solamente una serie contagiosa di gesti d’amore. Sono queste le sensazioni che ho provato vivendo una giornata in cucina con nonna Teresa.
Insieme ci siamo divertite a ricordare e cucinare un antico piatto della tradizione calabrese la “stroncatura”. Un primo piatto dai sapori unici nel loro genere, capace di richiamare usi e profumi di una terra non molto ricca all’epoca, costretta a consumare questo prodotto di “scarto” in maniera del tutto illegale poiché per lunghissimo tempo ne fu severamente vietata la vendita. La stroncatura, così come la storia ci ha tramandato, ha origini Amalfitane giunta sino Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria per divenire un prodotto tipico di questa fantastica terra di scambi commerciali. Per chi si scorge alla scoperta di questo prodotto potrebbe essere subito tratto in inganno scambiandolo facilmente la con delle semplicissime linguine integrali un pó piú lunghe ma in realtà vi sono delle differenze sostanziali, questa pasta secca veniva prodotta con scarti di crusche di molitura risultando alla vista molto scura, ed al gusto molto sapida e saporita. I nonni raccontano nei vari ricordi di infanzia che la farina veniva raccolta dal pavimento per poi produrre questa particolare tipologia di pasta secca, in alcune famiglie era usanza anche farla a mano fresca. Nonostante i vari aneddoti che ruotavano attorno a questa prelibatezza continuò ad essere consumata in maniera non autorizzata ad un prezzo irrisorio e vantaggioso per le famiglie meno abbienti che amavano condirla con ciò che la loro terra offriva: l’olio d’oliva, il peperoncino piccante, acciughe salate e mollica di pane tostata.
Oggi molte cose sono cambiate, la stroncatura la si può acquistare tranquillamente nei negozi più forniti ed è prodotta in ottimali condizioni igieniche. Il colore e il sapore è dato da un mix di farine integrali. Ciò che invece non è cambiato è la modalità di preparazione di questo piatto povero. Nonna Teresa, da buona calabrese, rispetta la tradizione. In cucina insieme abbiamo condiviso e fatto incontrare la tradizione con l’innovazione dando vita a due ricette che mettono a confronto due generazioni.
Piatto povero e umile la stroncatura ma in essa c’è tutta la cultura del cibo del Sud, secondo la quale ogni alimento è sacro e non va mai sprecato. Ecco come un piatto della tradizione calabrese con un pó di innovazione diviene gourmet.
Ricetta Gourmet
Ingredienti per 4 persone
- 400 g di stroncatura
- 5 filetti di alici sott’olio
- 2 cucchiai di salsa di pomodorini gialli
- 4 cucchiai di pangrattato
- 1 spicchio d’aglio
- sale q.b.
- olio evo
- prezzemolo
- 1 peperoncino
- olive nere disidratate
- Tostate la mollica di pane in un padella con un cucchiaio di olio evo e mettetela da parte
- In una padella far soffriggere l’aglio, le alici e il peperoncino per qualche minuto;
- Cuocete la pasta per circa 10 minuti e, una volta scolata, saltatela in padella con il condimento per un minuto
- In un piatto da portata aggiungere due cucchiai di sala da di pomodorino giallo, adagiarvi il nodo di pasta precedentemente saltata in padella.
- Aggiungete a guarnizione crumble di pane croccante, olive nere disidratate, un alice sott’olio e qualche fogliolina.
Se la stroncatura ha suscitato in voi come in me curiosità, voglia di sperimentare e reinventare la tradizione in cucina non esitate ad elaborare una ricetta tutta vostra.
Stroncatura calabrese, la ricetta tradizionale
Di Luciano Pignataro
Tempo di preparazione: 10 minuti
Tempo di cottura: 10 minuti
Ingredienti per 4 persone
- 400 g di stroncatura
- 5 filetti di alici sott’olio ( o 2 cucchiaini di pasta d’acciughe)
- 2 cucchiai di salsa di pomodoro
- 4 cucchiai di pangrattato
- 1 spicchio d’aglio
- sale q.b.
- olio evo
- prezzemolo
- 1 peperoncino
- capperi e olive nere (opzionali)
Preparazione
Tostate la mollica di pane in un padella con un cucchiaio di olio evo e mettela da parte
In una padella far soffriggere l’aglio, le alici, la salsa, il peperoncino e i capperi per qualche minuto;
Cuocete la pasta per circa 10 minuti e, una volta scolata, saltatela in padella con il condimento per un minuto e aggiungete il prezzemolo fresco
Una volta impiattata, servite la mollica di pane in una ciotolina, da cospargere a piacere sulla sulla stroncatura.
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