VIENNA- Non solo alla salute, Mozart fa bene anche al vino: è quanto sostengono due gastronomi viennesi, che hanno addirittura brevettato come ‘Sonor Wines’ la loro scoperta musical-enologica.
Secondo Thomas Koeberl e Markus Bachmann, gli effetti della musica classica e di Mozart in particolare sul vino sono miracolosi. La sinfonia n. 41 del genio salisburghese, ad esempio, ha un beneficio eccezionale sul nettare di Bacco durante la fermentazione: il sapore del vino cambia, diventa più buono e raffinato.
Già sei viticoltori austriaci, stando al quotidiano Kurier, si sono convinti dell’idea e hanno “somministrato” al mosto l’ascolto di musica classica durante il processo di fermentazione: brani di Mozart, ma anche valzer, operette e polka.
È stato anche fatto un esperimento nella scuola di viticoltura a Klosterneuburg: a un Gruener Veltliner 2009 è stata fatta sentire della musica e l’effetto era che il valore di glicerina è aumentato e quello di zucchero calato.
Anche in Italia la viticoltura a ritmo di Mozart è sperimentata dal 2008 da un produttore della Val D’Orcia in Toscana, col supporto scientifico dell’Università di Firenze e quella di Pisa.
Secondo Koeberl, «con l’aumento della glicerina si genera il cosiddetto “mouthfeeling” (gusto in bocca), »il vino diventa più secco, più maturo, il sapore più tondo, ricco e denso«, sottolinea Bachmann». L’esoterismo non c’entra niente, è l’effetto dalle onde sonore sul lievito che migliorano il processo di fermentazione«, ha aggiunto. Secondo la biologa Karin Mandl, il fondamento scientifico »non è ancora verificato«. Ma per i viticoltori, funziona lo stesso. E anche la strategia di marketing procede a gonfie vele: ci sono già richieste di orchestre per un vino con il proprio timbro musicale.(ANSA).