di Marco Contursi
Mi trovavo zona Vallo della Lucania per un congresso, sabato alle 15.30. Quale miglior occasione per testare un paio di locali della zona di cui avevo sentito parlare un gran bene. E subito la prima delusione:siamo chiusi a pranzo. Sabato col bel tempo siete chiusi? Incazzato nero, mi ricordo che Domenico Monzo, uno dei titolari dell’agriturismo I Moresani e appassionato gourmet mi aveva parlato di un localino di Casal Velino marina, Street Stritt, ma in un eccesso di zelo, chiedo lumi anche ad Antonio D’Agosto, altro fine conoscitore delle bontà cilentane che mi conferma di averne sentito meraviglie. Due indizi, non saranno una prova ma a me bastano e mi accomodo, unico cliente, ad uno dei tavoli.
Lo chef, scoprirò a fine pasto è Christian D’Elia, giovanissimo e baffutissimo. Qualche esperienza in locali cilentani, molte cose imparate da autodidatta grazie ad una smisurata passione e soprattutto ad una ricerca meticolosa della materia prima migliore. Che si facesse sul serio l’avevo capito vedendo pacchi di pasta Vicidomini e Benedetto Cavalieri in giro per il locale, ma ne ho avuto la certezza quando passando davanti alla cucina ho visto oltre dieci latte di olio extravergine del frantoio Pietrabianca, uno dei migliori campani. “Uso quello anche per cucinare- mi confesserà alla fine lo chef- molti mi danno di matto ma l’olio è fondamentale”. Lo tenessero a mente le migliaia di chef, anche famosi, che usano olio scadente per cucinare e condire.
Qui si fa cucina di mare seria, con ingredienti freschissimi e davvero locali. In pochissimi altri locali cilentani ho trovato una così meticolosa attenzione a quel che finisce nel piatto, senza le solite scuse per giustificare la poca scelta o prodotti surgelati. L’antipasto misto è un tripudio di profumi e sapori: polpetti alla luciana, calamari e ceci, straccetti di seppie fritte, polpo freschissimo e calloso su un letto di patate schiacciate e finanche il non locale salmone, è buono perché selvaggio e non d’allevamento e il sapore sembra confermare. Porzione più che abbondante.
Salto a piè pari il primo (la cui foto mi sono fatto mandare per dovere di cronaca)
Ordino una frittura di paranza che finalmente è paranza davvero ossia ricca di tanti pesci e pescetti e non solo gamberi e calamari: triglie, merluzzetti, alici, vope, cepule e altri che neanche conosco.
Buona, fritta bene, unico difetto troppo abbondante. E sì, qui le porzioni sono un po’ troppo generose ma sembra che il pubblico odierno reclami di magiare così sennò esce insoddisfatto. Troppo satollo per prendere il dolce, berrei un liquore locale ma al momento ne è sprovvisto, chissà che chi deciderà di provare questo locale non ne trovi, visto che a Casal Velino c’è un genio degli infusi come Giuseppe Pastore e che Christian mi ha promesso di andare a trovarlo. Il conto è sui 35-40 euro, per tre portate ma difficilmente le prenderete viste le porzioni, calcolate 14 euro un antipasto misto, 12 per una frittura, 16 per una tagliata di tonno dove ci mangiate tranquillamente in due. Cortese la ragazza di sala, Elisa De Marco fidanzata dello chef, simpaticissimo Christian, che tra mille difficoltà ha avuto il coraggio di aprire qui a Casal Velino e di restare aperto tutto l’anno quando locali ben più famosi chiudono in inverno. Solo per questo, va premiato. Se poi aggiungete una carta dei vini centrata sul cilento, un olio strepitoso e del pesce ancora vivo, bè, lo potete annoverare tra gli indirizzi da visitare in zona. Unico neo, affaccia su un vicolo e non sul mare, ma si sta attrezzando anche per questo, sarebbe il quid mancante ad una esperienza che già ora si fa ricordare in positivo. Bravo Christian, la mia personale stella, quest’anno la do a te, per capacità, entusiasmo ma soprattutto per il coraggio.
p.s. Se in zona, andate dal Caseificio Chirico per la mozzarella nella mortella, dai Moresani per l’ottimo cacio ricotta, da Cilento I sapori della Terra per gli infusi…..ma soprattutto andate a visitare gli Scavi di Velia, belli e obliati.
Andateci e salutatemi questa terra, e se trovate qualcosa di rosso e pulsante, è il mio cuore, che novello Davy Jones, ho lasciato qui, rapito da due sirene, figlie di Parmenide e Zenone, di Palinuro ed Elea, e che cerco di riavere indietro, ogni volta che calco queste sabbie che trasudano storia, inseguendo una onirica follia chiamata felicità.
Ma quando guardo il sole morire in queste acque, magari sorseggiando un calice di vitigni piantati qui nella notte dei tempi, mi sembra, almeno per un istante, di raggiungerla. Ma forse è solo un altro sogno…
Street Stritt
Via Nausica 6 Casal Velino
tel 3319124056
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