Storie dipinte
Via Maurizio Padoa, 6H, Bologna
Tel: 375 6124850
Sito: www.storiedipinte.it
Orari: Lun- Ven: 12/14.30; 19/00
Sab-Dom: 19/00
di Lorenzo Allori
Da Crotone a Bruxelles (dove sta seguendo l’apertura del nuovo progetto Pasta Madre), passando per Bologna e dintorni, ne ha fatta di strada Francesco Oppido, figlio d’arte, da sempre con le mani in pasta, tra pizzerie e pasticceria.
Sino a quando a Castel San Pietro decide di aprire la sua prima pizzeria, più tradizionale per farsi conoscere al meglio alla clientela ancora poco avvezza a proposte alternative, Oppido ha in mente una direzione precisa, svincolata dalla tradizione campana sia negli impasti che nella proposta. Successiva con il grande successo del locale, apre a Bologna Ranzani 13 nel 2012 dove Oppido ha finalmente occasione di lanciare la sua proposta gourmet con pizze di ricerca sia negli impasti che nei topping.
La svolta qualche anno dopo con l’apertura di Storie DiPinte, a San Lazzaro di Savena, seguita a breve distanza dal punto vendita a Bologna.
Entrambi locali leggermente nascosti, completamente homemade, con murales, luci penzolanti, tanto legno e oggetti di recupero, per ricreare uno stile shabby-punk che richiama i locali mitteleuropei. Anche la proposta risente delle influenze estere, sia negli antipasti, che nelle proposte di cucina, con ottime patate e formaggi italiani fritti, jalapegno al formaggio, ma soprattutto burgers interamente artigianali, a cominciare dai buns, piccoli e paffuti pan brioche aromatizzati in modi diversi ad ogni cambio di carta.
Francesco Oppido decide di dare risalto per le sue pizze alle craft beers, realizzando una carta che mescola Pils e birre estere ad altre italiane provenienti da produttori personalmente selezionati.
Anche le materie prime per realizzare le pizze non recedono l’estrema qualità, restando per lo più sul territorio quando possibile, cercando di far ritrovare di mese in mese i sapori della stagione dominante.
Due le proposte fisse, le pizze della tradizione realizzate con un cornicione prominente e una farina semi-integrale; le pizze gourmet più piccole e cotte a una temperatura più basse. Non mancano pizze più di ricerca, come la Scrocchiarella, una pizza crunch all’esterno e della eterea sofficità all’interno grazie alla estrema alveolatura; o come la Nuvola, una pizza cotta al vapore e rifinita in forno, morbidissima e molto alta, con una mollica finissima come bollicine d’acqua frizzante.
Ogni sera vengono proposte in una piccola lavagna le pizze del giorno, a fantasia dello chef che gioca con le stagioni e la disponibilità del mercato, nel nostro caso abbiamo provato la Scrocchiarella abbinata con nocciole tostate pancia di maiale in porchetta e gorgonzola: ingredienti aggressivi che dialogano bene insieme all’impasto ruvido e bruscato. All’opposto la pizza Nuvola propone ingredienti morbidi e delicati, come la crema di zucca, una guancia di maiale cbt e una cicorietta acido-amara per pulire il palato.
Per concludere con una gourmet di stagione, dal forte profumo di grano e dalla leggera crosticina esterna data dalla ottima cottura, completata con carciofo alla brace parmigiano in scaglie, una spalla cotta a bassa temperatura che va ad avvolgere la bocca dopo i gusti importanti dei precedenti ingredienti.
La storia che Francesco sta dipingendo a poco a poco con il suo splendido team racconta un modo nuovo di fare pizza e che anche in Italia il cosiddetto “sogno americano” con l’impegno è possibile.
Storie dipinte
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