di Marina Alaimo
Riordinando carte e cartuscelle sparse ormai ovunque nella mia casa, ritrovo gli appunti di degustazione di questo straordinario Rheingau Riesling, dal nome alquanto difficile da ricordare e ripetere agli amici. Rileggendo gli appunti, sensazioni gustative ed emozioni sono riaffiorate velocemente nella memoria, con intensità ed una grande voglia di bere Riesling. Spesso mi si chiede come sia possibile emozionarsi degustando un vino, ed io automaticamente mi chiedo come sia possibile il contrario, ovvero non lasciarsi trasportare mentalmente da certi vini maestri di comunicazione e autentici dream catcher.
Non sarai troppo romantica? Allora mi dicono. Non lo sono affatto, ma mi piace lasciarmi trasportare da ciò che un bicchiere di vino sa trasmettere attraverso un codice fatto di profumi e sapori, semplici o complessi che siano. I produttori della Rheingau Riesling Route sono maestri nel suscitare grandi emozioni e incantare gli appassionati del settore. La valle segue la riva destra del Reno va da Hocheim a Lorchhausen, cuore della vitivinicoltura tedesca. Kloster Eberbach rappresenta il punto di produzione più interessante, grazie alla posizione geografica che consente una produzione d’eccellenza.
Questo territorio gode di un microclima molto favorevole per la viticoltura, a nord è protetto dai monti del Taunus che costituiscono una naturale barriera di difesa dai venti gelidi, i vigneti sono tutti rivolti a sud, guardano il fiume Reno la cui influenza mitiga notevolmente il clima, infatti in questo ristretto areale gli inverni sono piuttosto miti. L’impianto vitato è costituito da 3.200 ettari, compresi in un area di appena 20 chilometri quadrati e mantiene una distanza costante dal fiume che va dai 2 ai 4 chilometri. Il terreno è notevolmente ripido ed è formato da uno strato sottile di ardesia e quarzo che conferiscono ai vini freschezza ed estrema eleganza. Inoltre le nebbie autunnali favoriscono la formazione della botrytis cinerea, che contribuisce a rendere indimenticabili i Riesling di Kloster Eberbach. Qui si allevano anche pinot noir e muller thurgau che coprono il 20% della produzione.
La tradizione di produrre magnifici Riesling in questa zona è dovuta ai frati Cistercensi dell’Abbazia di Eberbach, quella nella quale è stato girato il famoso film “Il nome della rosa”. I cistercensi giunsero qui dalla Francia e seguendo la valida regola dell’ora et labora, hanno reso possibile lo sviluppo e la sopravvivenza della vitivinicoltura in questa zona. Lo sviluppo della viticoltura deve molto anche all’intervento di Carlo Magno ( 742– 814 d.c.), che dopo aver realizzato che in questo areale la neve si sciogliesse prima rispetto alle altre zone della regione, consentì l’impianto del primo vigneto nelle vicinanze di Scilob Sohannisburg.
Il periodo d’oro per il Riesling va dal 1870 al 1930, ma solo nel 1964 la produzione fa un vero e proprio scatto di qualità, infatti i produttori si riuniscono nella associazione Cartha che aveva sopratutto lo scopo di valorizzare e promuovere i vini secchi di questo territorio che fino ad allora veniva identificato esclusivamente per la produzione di vini dolci. Il vino ha un colore giallo paglierino intenso, è brillante, estremamente elegante all’olfatto, incanta con un susseguirsi di note verdi e dolciastre che vanno dal cedro candito alla ginestra, ben marcata la nota di gesso, poi sottili le erbe aromatiche. In bocca è particolarmente intrigante per la continua alternanza di note dolci e acide, le prime sottili, le altre ben spinte tanto da saper sostenere una buona armonia. Esprime ancora vibrante giovinezza, la persistenza gustativa si protende lungamente sui toni minerali ed agrumati.
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