di Enrico Malgi
La Daunia come la Franciacorta o addirittura come la Champagne? Ed il bombino come lo chardonnay? Detto così può sembrare un’esagerazione, ma vi assicuro che non lo è affatto, perché D’Araprì (acronimo di Girolamo D’Amico, Louis Rapini ed Ulrico Priore, i tre soci fondatori) da alcuni anni a questa parte è stata capace di confezionare alcuni tra i migliori spumanti italiani in assoluto.
Risale all’anno 1979 l’inizio dell’avventura dei tre amici in quel di San Severo nel Tavoliere e già allora avevano manifestato l’intenzione di creare qualcosa di inedito e di straordinario, in un territorio per niente vocato alle bollicine. E stando ai risultati conseguiti fino adesso credo che abbiano mantenuto fede al loro impegno. I loro spumanti mietono copiosi premi dappertutto e sono unanimemente considerati al top, sfatando il mito che al Sud non fosse possibile produrre ottime bollicine con metodo classico. Ed invece non è stato così, anzi va dato merito ai tre amici di aver saputo puntare sulla produzione di spumanti di qualità proprio nel Meridione e per di più facendo uso prevalentemente di un vitigno locale come il bombino bianco. In questo progetto sono stati facilitati dal particolare terroir, che presenta ottime caratteristiche per la coltivazione della vite: ventilazione continua che evita le muffe, scarsa piovosità, terreno calcareo-argilloso ed una discreta escursione termica. Tutto questo favorisce la piena maturità e salubrità delle uve. Il bombino poi è una specie varietale adatta alla spumantizzazione per il suo elevato corredo di acidità e per la moderata alcolicità.
L’edizione 2016 di Radici del Sud ha sperimentato per la prima volta la proposta dello spumante dell’Italia Meridionale da vitigni autoctoni. Ebbene al primo colpo D’Araprì ha conseguito due ottimi piazzamenti: il secondo posto assoluto da parte del Giornalisti per la Riserva Nobile 2012 e la prima piazza da parte del Buyers per il Brut Rosé. Quest’anno invece la Riserva Nobile Brut Vino Spumante di Qualità Metodo Classico Daunia Bombino Bianco Igp 2013 ha conquistato il primo posto assoluto, così come ha decretato la giuria del Wine Writers.
Solo bombino. Affinamento sui lieviti per tre anni. Sboccatura nel 2017. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 24,00 euro.
Luminoso e dorato il bel colore giallo. Perlage fine, sottile e persistente, che sale su con verve e con malcelata eleganza. Spuma soffice. Bouquet coinvolgente, decisi profumi di burro fuso, di dolci e biscotti della nonna e di vaniglia, che si fondono poi con sentori di frutta tropicale, con sussurri di glicine e con fragranze di crosta di pane. Al palato il sorso è fresco, vivace, aromatico, pieno, voluminoso, fine, rotondo e dinamico. Il finale è brioso, secco e caratterizzato da un’appagante gradevolezza. Da preferire su pesce crudo, molluschi, crostacei e su una bella mozzarella di bufala.
Sede a San Severo (Fg) – Via Zannotti, 30
Tel. e Fax 0882 227643 – info@darapri.it – www.darapri.it
Enologo: Girolamo D’Amico
Ettari vitati: 7
Bottiglie prodotte: 60.000
Vitigni: bombino bianco e montepulciano
Dai un'occhiata anche a:
- Tenuta San Guido – Bolgheri Sassicaia 2021
- Viaggio nel tempo e negli spazi di Carpineto, Toscana
- Dal maritozzo alla lepre: Il percorso sensoriale firmato da Chef Denis Nardin alla Tavernetta al Castello di Spessa (Go)
- Ciliegiolo di Maremma e d’Italia – secondo atto –
- Supertuscans e fine dining: la rivoluzione del Cabernet Franc secondo Villa Saletta
- 50 anni di Tignanello: lo storico Supertuscans di Antinori alla prova del tempo
- Chianti Classico Riserva 2019, Castello di Cacchiano
- Sabbia Vulcanica Piedirosso 2023 Campania igp Agnanum