di Luciano Petrizzo
La ricetta menzionata, con l’uso del Guanciale (Vuccular), viene fatta nelle campagne di Padula, mentre nel centro storico non lo si utilizzava, solo la polvere.
Questo perché in campagna si cresceva il maiale e quindi c’era diciamo più disponibilità di grassi ( sugna,pancetta,vuccular,ect,) e quindi io ricordo che nella campagna si faceva così….
Poi la polvere di peperoni,raccolta in estate,serviva per la conservazione dei tanti salumi locali( salsicce, capocolli, guanciale, pancette, filetti stagionati, ect,ect,)
I peperoni utilizzati per tutto ciò erano prevalentemente i “Scisciullun”, nome dato per la forma allungata del peperone,che veniva appeso, legato da uno spago, e messo ad essiccare per tutta l’estate e poi consumato in inverno, sia in polvere, che intero, quelli interi fritti nella sugna e l’olio d’oliva, erano i cosiddetti “Cruschi”.
Spaghetti Cu 'a Porv
Di Luciano Petrizzo
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 30 minuti
Ingredienti per 6 persone
- 500 spaghetti di Gragnano
- 100 guanciale di maiale (vuccular)
- Un cucchiaio di polvere di peperoni secchi dolci (Scisciullun)
- 3 cucchiai di olio Evo
- 1 peperoncino secco piccante
- 2 spicchi d'aglio
- sale q.b.
- prezzemolo q.b.
Preparazione
Buttate gli spaghetti in acqua salata in ebollizione
Nel frattempo in una padella sul fuoco, versare l’olio Evo, unire il guanciale (vuccular) tagliato a pezzetti e l’aglio.
Appena l’aglio ha preso colore, eliminarlo e aggiungere 1/2 peperoncino piccante tagliato a pezzi e un cucchiaio abbondante di polvere di peperoni dolci
Tempo di una veloce rimestata
Togliere dal fuoco ed aggiungere un bel mestolo di acqua di cottura della pasta e spegnere
Attendere la cottura della pasta, che sia molto al dente, versare il tutto nella padella, ed amalgamare il tutto con una spolverata di prezzemolo tritato
Servire ed assicurarsi che gli spaghetti siano ben “Siuglius”, cioè ben oleati.
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