Un piatti di altri tempi, quando nella giornata si bruciavano più calorie e bisognava sfamarsi più che mangiare. E poi anche un piatto difficile, perché sono in molti in ormai a rifiutare le frattaglie.
Eppure è un piatto di grande gusto, tradizionale perché nelle città era spesso l’unico modo per nutrirsi di proteine animali. Popolare, perché i pezzi pregiati degli animali andavano ai ricchi e ai nobili.
Le zendraglie erano le donne che aspettavano fuori dalle cucine reali che le animelle fossero scartate e buttate dai cuochi di corte.
Pasta e frattaglie, dunque. Ed è incredibile come le antiche ricette trovino in se l’equilibrio: solo il pomodoro, infatti, può restituire acidità ad un piatto grasso e molto dolce di partenza
Spaghetti al soffritto napoletano
Di Luciano Pignataro
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di cottura: 30 minuti
Ingredienti per 5 persone
- 400 g di spaghetti o di bucatini
- 500 g di passata di pomodoro
- 500 g di frattaglie di maiale o anche di vitello
- 5 cucchiai d'olio d'oliva o, meglio, 100 g di sugna
- 1 peperoncino forte
- 1 aglio
- a piacere una foglia di alloro
Preparazione
In una padella partite con lo sfritto di aglio, alloro e peperoncino nell’olio o nella suglia. Oppure usate l’olio e aggiungete un cucchiaio di sugna.
Aggiungete le frattaglie tagliate a pezzi piccole e lasciate rosolare a fuoco vivo
Togliete l’aglio
Aggiungete il pomodoro e tirate il sugo lentamente lasciandolo pippiare sino a quando si è ristretto
Aggiungete la pasta cotta al dente e fate saltare
Sconsigliato il formaggio
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