di Marco Galetti
Tempo fa ho fatto un corso con tanto di pestello al Baccicin Du Caru, da Gianni Bruzzone, giudice ai mondiali di pesto.
Nonostante l’impegno e la dotazione del grembiule da Pestochef, probabilmente non sono stato un bravo allievo, ma un mezzo belino.
Oggi infatti, proporrò una versione con foglie di rapanello al posto dell’inarrivabile basilico e userò un frullatore ad immersione invece del tradizionale mortaio di marmo.
Sembra una ricetta di economia domestica, materia di studio di nonni e bisnonni, che ci hanno trasmesso il valore assoluto del cibo che non dovremmo mai sprecare né tanto meno buttare.
Ma ammesso tu sia attendibile, sarà edibile…Certamente.La ricetta casalinga prevede l’utilizzo di foglie freschissime di rapanelli, oltre agli ingredienti della foto in apertura di post, quindi fagiolini, aglio, patate, olio, sale, noci (o pinoli), parmigiano reggiano (oppure grana padano o pecorino romano).
Oltre agli spaghetti, non ho scelto volutamente trofie o trenette formati destinati alla versione principe, sarà possibile usare un formato di pasta medio grande, a metà strada quindi tra una mezza penna e un pacchero, mezze maniche e mezzi rigatoni andranno benissimo, volendo anche una pasta al farro.Per una presentazione meno casalinga, mettere a specchio, sul fondo del piatto la salsa di rapanelli e dopo aver saltato in padella la pasta con patate e fagiolini, aiutandosi con un coppapasta completare il piatto con scaglie di parmigiano.Comunque, anche con questa versione, per quanto mi riguarda, si sorride:
Frullare le foglie di rapanello, l’aglio e le noci con qualche cucchiaio d’acqua, la salsa dovrà risultare meno densa (più liquida) del pesto tradizionale, regolare di olio (che non ho frullato), di sale e tenere da parte.Cuocere per circa otto minuti in abbondante acqua salata, insieme agli spaghetti anche patate e fagiolini tagliati a piccoli pezzi, scolare e trasferire il tutto in una pentola antiaderente dove avrete precedentemente versato la salsa piacevolmente pungente dei rapanelli, spolverare di parmigiano e saltare in padella il meno possibile, il tempo di amalgamare il tutto, un minuto è troppo.
Dai un'occhiata anche a:
- “I pruna di frati” e “le piparelle” selezionati da slow food
- Tenuta Tirelli a Faicchio, un’oasi nel verde della campagna Beneventana
- A Carnevale la Lasagna con Angelo Martino porta il numero 53
- Febbraio all’insegna dei tartufi irpini
- A Capri per il G7 menù tricolore e “gelato della pace”
- Collection Imperiale Creation no.1 la nuova espressione di Moet&Chandon
- La start up del riso, “Quanto”, fondata per diffondere la scienza dell’alimentazione lancia il riso “ebano”
- The Kitchen Lab, street food experience a Caserta