Di Carmen Autuori
Lavorare in squadra guardando oltre i confini regionali, pur partendo da un cibo fortemente identitario della propria terra, è il giusto approccio per la promozione di un territorio. Lo dimostra la tre giorni del SorrentoGnocchiDay, giunto alla sua terza edizione grazie all’idea di Dieffe Comunicazione di Carmen Davolo e Daniela Marrapese, patrocinato dal Comune di Sorrento e da Federalberghi che ha inaugurato la stagione turistica della Penisola Sorrentina, conclusasi con la “Cena speciale del SorrentoGnocchiDay”, ospitata presso la Terrazza Vittoria, dell’Hotel Continental dove lo chef padrone di casa Eugenio Cuomo ha interpretato il tema del gemellaggio con la Sicilia proponendo tra le altre cose: gli Gnocchi di patate con cuore di fiordilatte su elisir ai tre pomodori e Gnocchetti con gamberi di Mazzara, crema di melanzane e cacioricotta. Due i dessert iconici a conclusione della serata: Cannolo alla siciliana e Delizia al limone.
“Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti quest’anno – ha dichiarato Carmen Davolo – le tre masterclass, di pasticceria e di cucina, condotte, rispettivamente, dal siciliano Santi Palazzolo e da Marco Infante, e dallo chef Danilo Di Vuolo, hanno visto la partecipazione di decine di cittadini. L’adesione sul territorio è stata entusiastica e la serata clou dell’evento ovvero la parata degli chef ospitata presso gli elegantissimi ambienti del giardino dell’Hotel Mediterraneo Sorrento, ha visto una felicissima sinergia tra 14 fuoriclasse della gastronomia, tutti impegnati nella valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti campani”.
Al centro della kermesse non solo gnocchi, ma anche la straordinaria arte dell’ospitalità che da secoli è una peculiarità di questa terra.
Ad inaugurare la serata nei giardini dell’hotel Mediterrraneo, resi ancora più preziosi dagli allestimenti floreali a tema agrumi e fiori di campo, realizzati dallo storico Laboratorio Floreale Aiello, la consegna del Premio Aldo Guida, compianto fondatore della WorkLine Divise a Eduardo Buonocore, maître de Laqua Countryside dello chef Antonino Cannavacciuolo.
<<L’ospitalità è nel DNA sorrentino – ha dichiarato Buonocore subito dopo aver ricevuto il premio dalle mani di Alfonso Iaccarino, chef pluripremiato e titolare dello storico Don Alfonso 1890 – e lo è dai tempi del Grand Tour. Quello del maître è un ruolo fondamentale nella gestione e nello sviluppo di un’attività ricettiva. Bisogna essere un perfetto padrone di casa, intuire i desideri dell’ospite, farlo sentire a proprio agio. La capacità di accogliere è un valore che si aggiunge alla straordinarietà delle nostre materie prime ed ha portato ad avere in Penisola una concentrazione di attività ricettive premiate dalle più prestigiose guide mondiali>>.
Anche quest’anno gli gnocchi hanno mostrato tutta la loro versatilità grazie alla maestrìa dei dieci chef che hanno partecipato all’evento.
Giuseppe Saccone, executive chef dell’Hotel Mediterraneo Sorrento, assieme ad Angelo Carannante, dello stellato Caracol di Bacoli, ha presentato uno Gnocco di patata con baccalà arrecanato.
<< I nostri gnocchi guardano al mare – ha spiegato Carannante -, precisamente ad un pesce tanto tradizionale quanto gli gnocchi stessi: baccalà cotto a bassa temperatura, polvere di olive nere e salsa di baccalà arrecanato. Tradizione con tradizione, dunque>>.
Vincenzo Guarino, brand ambassador de La Corte degli Dei di Agerola, affiancato da Marco Parlato, del Parlato Restaurant di Vico Equense, ha proposto gli Gnocchi di patate profumati al basilico mantecati nella bisque, crudo e cotto di gambero rosso, tagliatella di seppia e salsa di mozzarella.
Ciro Sicignano, executive chef dello stellato Lorelei di Sorrento, spalla a spalla con Luciano Galano de Il Barrio Osteria di Vico Equense, ha proposto: gnocchi di gamberi con piselli, cremoso di ricotta affumicata e timo limonato, quest’ultimo con il suo profumo tipicamente mediterraneo omaggia gli orti sospesi tra mare e cielo.
La coppia composta da Lorenzo Montoro, chef de Il Flauto di Pan di Villa Cimbrone a Ravello, una stella Michelin, e da Giovanni Cozzolino del Sal De Riso Ristorante&Bistrot di Minori ha puntato sugli N’dunderi minoresi, con pesto amalfitano e filetti di alici affumicati.
<<Gli N’dunderi sono il piatto della festa della tradizione minorese, non possono mancare a Santa Trofimena, patrona di Minori -racconta chef Cozzolino -. La forma è la stessa degli gnocchi sorrentini, ma le patate sono sostituite dalla ricotta dei nostri Monti Lattari che anticamente nelle famiglie più povere veniva sostituita dal caglio o dal siero. A fare da base alla nostra versione una tipica salsa amalfitana realizzata con prezzemolo, basilico e mandorle. Immancabili le alici di Cetara a completare il tutto>>.
Lo Sfincione nello gnocco, questa l’interpretazione del siciliano Giuseppe Costa, dello stellato Il Bavaglino di Terrasini, affiancato da Nunzio Spagnuolo, chef del Nunù di Torre del Greco. Il tradizionale gnocco sorrentino a base di patate, acqua e farina, ha previsto un ripieno di caciocavallo, completato da pomodoro, cipolla disidratata e spuma di caciocavallo.
Al “Focone Mulino Caputo” due fuoriserie della pizza campana: Errico Porzio, che ha proposto il Pizzicotto, pizza fritta ripiena di ricotta, cicoli e fior di latte, mentre Giacomo Garau, della pizzeria Olio & Basilico di Calvi Risorta, si è cimentato con le classiche Montanarine.
“L’angolo della dolcezza” è stato magistralmente animato da Sal De Riso, che ha portato in degustazione un dolce dedicato a Sorrento: SUBLIME, una frolla alla vaniglia, bavarese al caffè arabica, caramello salato e mousse al caramello e da Angelo Mattia Tramontano, che ha proposto un suo inedito: Fiore di Primavera, un cestino di pasta fillo, crema di ricotta, semola e cannella, diverse consistenze del limone di Sorrento, dal succo alla buccia, compreso l’albedo, basilico al limone e melissa.
SorrentoGnocchiDay si è avvalso della collaborazione di: Mulino Caputo, lo storico mulino napoletano che, quest’anno, celebra i 100 anni di attività e di Sorì Italia, produttrice casearia d’eccellenza dal 1868;
della partecipazione de La Corte degli Dei, locanda dello storico Palazzo Acampora di Agerola; dell’azienda Workline, leader nella realizzazione di abbigliamento da lavoro per gli operatori della ristorazione; di Brazzale, la più antica realtà lattiero casearia italiana, fornitore di burro superiore per la pasticceria e della referenza Gran Moravia, formaggio a lunga stagionatura, da grattugia o da tavola; di Torretta, pluripremiata azienda olivicola campana;
de La Contadina, per la fornitura di prodotti a base di pomodoro; delle birre artigianali del Birrificio Sorrento; dei “vini di persistenza” di Salvatore Martusciello, delle specialità vinicole della siciliana Rapitalà e della piemontese Calissano. Sono state, inoltre, portate in degustazioni le alici sotto sale, prodotte da Armatore a Cetara, e il Jamon iberico di Bellota, della storica azienda Beher, proposto, per l’occasione, da
un cortador professionale.
L’appuntamento è per l’anno prossimo con un altro gemellaggio di grande prestigio: quello con la Puglia.
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