di Galetti Marco
I vini di Alberto Paltrinieri degustati alla Trattoria Visconti di Ambivere in occasione della serata dedicata al Gran carrello del bollito misto
Nella storica zona del Cristo a Sorbara, casa, lavoro, sudore e passione della famiglia Paltrinieri dal 1926, Alberto, terza generazione, coadiuvato dalla moglie Barbara, gestisce l’Azienda Agricola e la cantina, vinificando quindici ettari di vigneti dei quali si erano presi cura prima di lui suo padre Gianfranco e il nonno Achille, lungimirante fondatore che per primo aveva creduto nelle potenzialità di questo fertile territorio modenese collocato in una sottile lingua di terra tra il corso del Secchia e del Panaro, esattamente quegli stessi luoghi amati e descritti da Mario Soldati nel suo Viaggio nella valle del Po, Soldati, probabilmente il primo critico enogastronomico, che aveva caro il vino, per lui “la poesia della terra” e definiva il Lambrusco “l’umile Champagne dell’Emilia Romagna”.
L’Azienda, con l’aiuto dell’agronomo Stefano Dini nonché degli enologi Attilio Pagli e Leonardo Conti, vinifica quasi esclusivamente Lambrusco, Alberto Paltrinieri è stato il primo a produrre Lambrusco di Sorbara in purezza che spesso è stato servito alla pluristellata Osteria Francescana di Modena
Dopo la degustazione di ieri sera, nelle immagini qui sopra, mi sento di poter affermare che tutti i Lambrusco sono uguali ma alcuni sono più uguali di altri.
C’è del vero in questo concetto Orwelliano politicamente scorretto, vero soprattutto per quei milanesi come me, alquanto sprovveduti in fatto di Lambrusco, tanto da averlo sempre considerato vinello spumoso e semisecco al limite dell’amabile per accompagnare salumi e cotechino, un vino ruspante, ”sgrassante” e beverino (bellissime parole, per carità) valore aggiunto e allo stesso tempo limite di serate conviviali e senza pretese.
Ma oltre le gambe c’è di più, la finezza, l’acidità e l’eleganza di questi Sorbara in purezza targati Paltrinieri che mi hanno fatto ricredere, godere e riempire più volte il bicchiere, così la mente vaga e torno col pensiero alle mie “missioni” modenesi a Villa Freto e ad un carrello dei bolliti senza uguali, con la consapevolezza di oggi per l’abbinamento avrei certamente puntato il dito su un Paltrinieri e se per una inspiegabile ed altamente improbabile coincidenza astrale potessi tornare indietro nel tempo con le ragazze di Modena conosciute nelle notti romagnole avrei condiviso un tagliere di salumi e Leclisse Paltrinieri, l’umile Champagne dell’Emilia Romagna
Tutti i produttori di Lambrusco sono uguali ma alcuni, come Alberto, sono più uguali di altri, forse sarà perché, ieri, pronti via, si è presentato alla serata in Trattoria con un assaggio di Parmigiano Reggiano 24 mesi impreziosito da gocce quarantacinquenni di aceto balsamico prima di deliziarci con i suoi splendidi vini.
Cristo si è fermato a Eboli, ma voglio pensare che abbia fatto una sosta sulla terra di Alberto, per denominarla, benedirla e renderla fertile.
Cantina Paltrinieri
Via Cristo 49
Sorbara MO
Tel 059 902047
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