
Sento di essere antico, ho fatto politica quando passare da un partito all’altro era impensabile e persino Gigi Riva restava nel Cagliari senza vincere quanto meritava mentre Altafini che tradì il Napoli divenne core ‘ngrato.
Quindi mi rendo perfettamente conto che questo post potrebbe risultare incomprensibile a chi è nato nell’era Berlusconiana.
Ma vedere Sonia Peronaci, le geniale creatrice di Giallo Zafferano, passare dal Philadelphia (ero ancora alla cinesina che riusciva a pronunciarlo perché senza r) all’Asiago. al Grana, alla Mozzarella, al Parmigiano e ad altri formaggi dop sino a diventarne portavoce a Identità Golose, ossia nel tempio dell’Alta Gastronomia, fa davvero impressione.
Ho stima della Peronaci per quello che ha creato e non credo di appartenere al partito degli snob che pure segna irrimediabilmente il mondo del vino e dei gourmet in Italia.
Ma questo accoppiamento disegna due cose troppo stridenti fra loro, ben oltre l’accoppiata Zucchero-Pavarotti, molto simile al Cracco-Patatine San Carlo. E poi, vi immaginate Federico Fazzuoli che passa dal Tavernello al Barolo?
E’ questo il messaggio che bisogna lanciare agli studenti degli istituti alberghieri che “avranno ideato la migliore ricetta e che per questo avranno l’onore di cucinare con la Peronaci”?
Il messaggio che bisogna trasmettere è che o una dop o un prodotto industriale con “cui la cheese cake è la ricetta originale” possono essere la stessa cosa al punto da avere lo stesso testimonial?
Bah, complimenti allo studio Cattaneo che, mi dicono, è stato l’ideatore di questo coup de théâtre che, secondo la logica della comunicazione che prescinde dai contenuti alla quale ci siamo abituati in Italia, già fa discutere e dunque da considerare una scelta di successo.

Anche degli autogol del mitico Comunardo Niccolai si è sempre parlato.
“In fondo, è grazie a quei “tiri indietro” che la gente si ricorda ancora di me” ha dichiarato contento.
Ma forse anche per merito suo Gigi Riva ha vinto di meno:-)
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