CASTELMAGNO
Uva: sommarrello
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Voglio rendervi conto di un ripasso a due anni esatti di distanza di questo vino e dirvi che non solo confermo quanto scritto sulla bevibilità e la piacevolezza giacché è finito in una tavola di mare con alto gradimento di tutti, esperti e no. Ma soprattutto per esternare la meraviglia per come questo vitigno, trattato solo in acciaio, conservato senza particolari accorgimenti in formato magnum, a cinque anni dalla vendemmia, si presenta in forma smagliante, eccezionale. Il colore rosso rubino vivo lo farebbe scambiare tranquillamente per un vino giovane, il naso ricco di frutta, soprattutto more e cenni di lampone, non ha alcune segno del tempo passato, un olfatto in perfetto equilibrio. Quanto al palato, poi, ci dobbiamo solo inchinare alla freschezza misurata e potente, ci rivela l’errore anzi di non aver saputo attendere qualche anno ancora prima di stappare. Un longevità a cui forse neanche il nostro amico Angelo credeva visto che il tappo non è di qualità eccelsa. Dunque la fase sperimemtale in cui si trova questo vitigno autoctono, al pari di tanti altri, conferma la possibilità di evoluzione nel tempo: l’elevamento in bottiglia ha infatti reso possibile la composizione del vino e la sua maturazione eliminando gli scompensi. Quando si parla di rosso da pesce, ecco un esempio riuscito: due magnum finite rapidamente fra alici, polpetti, lasagne di gamberi, eccetera, eccetera.
Assaggio del 21 dicembre 2005. L’azienda di famiglia di Angelo Pizzi propone da qualche anno un rosso molto gradevole, fruttato, di piacevole beva, al tempo stesso importante e in grado di sostenere bene anche piatti abbastanza strutturati e formaggi pecorini di media stagionatura. Il sommarrello èil nome locale dato all’Uva di Troia, anche sono sono in corso degli studi per accertare le caratteristiche di questo clone impiantanto nel Fortore, praticamente ai confini con la provincia di Foggia. Anzi, il comune di San Bartolomeo confina proprio con la Puglia e il Molise. Una zona dunque che sta un po’ in disparte dal resto della regione, ma che però ha iniziato a sfornare alcuni grandi prodotti che presto potranno cambiarne il volto, a cominciare dal sidro di Luca Baldino per proseguire con il Moscato di Baselice della Masseria Parisi. Non dimentichiamo, poi, che siamo nei dintorni di San Marco dei Cavoti, splendido centro conosciuto per essere una delle capitali del torrone nel Sud. Avevamo provato il Sommarello 2001 e ci aveva davvero colpito per la potenza del frutto ma il 2002 ci è piaciuto di più, la conferma di una annata singolare, uscita alla distanza per alcuni bianchi e che continua a riservare sorprese molto positive su alcuni rossi. In questo caso il bicchiere infatti è sicuramente anche molto elegante, capace di parlare anche a chi beve poco o si approccia rararamente al vino, quel di cioé c’è molto bisogno in questo momento. A fermentazione alcolica e malolattica ultimata, il vino viene lasciato maturare in serbatoi d’acciaio per 8 mesi, con tecniche di affinamento naturali e biologiche, con idoneo e successivo affinamento in bottiglia per sei mesi. L’invecchiamento previsto da Angelo varia dai 3 ai 10 anni. Al termine dell’affinamento presenta un bel colore rosso rubino giustamente tannico con tannini eleganti; austero, gusto speziato anche senza passaggio in barrique, con sentori di more e liquirizia. Molto buono il rapporto tra la qualità e il prezzo: una piacevole sorpresa per quanti sono alla continua ricerca di novità. Una curiosità: l’azienda lo propone in abbinamento alla carne di cavallo, bisogna andare in Maremma per trovare una passione così diffusa e radicata per questo splendido animale. Da cavalcare e da mangiare, ovvio.
Sede a San Bartolomeo in Galdo. Via Traversa Sannio, 58. Tel. 0824.967242, fax 0824.964722.info@castelmagno.net. www.castelmagno.net. Enologo: Angelo Pizzi.Ettari: 6. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: sommarrello, aglianico, cabernet sauvignon, passolara di San Bartolomeo.
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