Generalmente non vado in un nuovo ristorante appena apre. Preferisco che faccia un necessario rodaggio, in modo da poter esprimere un giudizio più veritiero. Questa volta ho fatto un’eccezione. Sono stato, al terzo giorno d’apertura, al Pari
#biosteria di Paestum.
Un locale che, sin dal progetto iniziale, ha pubblicizzato di voler fare una cucina all’insegna della biodiversità, dell’arte culinaria e della convivialità. Per tutti questi ingredienti, la famiglia Buccella (gli stessi titolari del rinomato Hotel Royal di Paestum) si è affidata alle validi mani dello chef stellato Antonio Pisaniello, un personaggio gastronomico che non ha bisogno di presentazioni. La direzione sul manifesto del progetto ha scritto: “Crediamo che la biodiversità sia racchiusa nelle mani dei piccoli produttori, che svolgono un’agricoltura minuta, facendosi custodi dei saperi ancestrali della terra. Scegliamo di lavorare, ogni giorno, con aziende agricole biologiche e biodinamiche che praticano forme di agricoltura naturale. Lavoriamo solo materie prime di stagione, mettendo al bando ogm e surgelati perché, il nostro, è un menu senza asterischi”. Tutte queste notizie, in un momento che spesso non sappiamo cosa mangiamo e cosa acquistiamo, mi hanno fatto anticipare i tempi della visita in questo locale. Per arrivarci è semplicissimo. Al semaforo della contrada Laura di Paestum, si va verso Salerno. Poco più di cento metri, sulla destra, c’è il comodo parcheggio dell’Hotel Royal. Poi, sulla destra dell’entrata principale, ben visibile, si nota l’ingresso della biosteria.
A riceverci troviamo Davide Balzano, l’oste del Pari, che ci ha fatto accomodare al tavolo che avevamo prenotato. Ci guardiamo intorno, il posto è molto accogliente, arredato in modo semplice ma con molta cura nei dettagli. Ci si rende conto che c’è la voglia di riscoprire vecchie tradizioni dando spazio pure alla cultura. Il Pari si pregia di essere anche una biblioteca, con oltre 2.000 volumi di poesia internazionale, aperta tutti i giorni 24 ore su 24 senza obbligo di consumazione. Sì, siamo di fronte a un nuovo concept di gastronomia ed accoglienza. Torniamo a tavola. Sul menu, dove in testata troviamo scritto “#naturalmente cuciniamo!”, ci sono poco più di dieci portate che variano quotidianamente. Tutti piatti invitanti ed originali. Noi abbiamo scelto “Il crudo x 2”, pesce locale su sale Himalaya con ospite marinato allo zucchero grezzo. Si trattava di ombrina, ricciola, gamberi e salmone. Il tutto, molto delicato, naturalmente crudo e fresco che più fresco non si può. A seguire abbiamo scelto “Il tegame”, paccheri all’uovo di Zi Rosina con frutti di mare e cipolla arrosto. Altra bontà, preparata e servita da manuale. Data l’ora tarda non abbiamo preso il secondo, ma se avessimo dovuto scegliere avremmo preso il “Pigno ottatese”, maialino cotto a bassa temperatura. Non abbiamo rinunciato al dolce e abbiamo scelto i “Cannoli con gusci di arachidi con ricotta e pistacchi” e il “Cubo alla nocciola giffonese” che abbiamo diviso per due. Da bere, dalla cantina visitabile, un piano sotto il ristorante, abbiamo scelto un graditissimo “Ylice” 2012, un Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore dell’azienda Poderi Mattioli (3 bicchieri gambero Rosso), che ha accompagnato a meraviglia la nostra serata. Prima di andare via ho accettato un calvados che l’oste, Davide Balzano, mi ha gentilmente offerto. Io ci sono stato e ci ritornerò, voi, se volete passare una bella serata sana e gastronomica, dovete andarci e non ve ne pentirete!
Pari #biosteria – Via F. Gegorio 40, 84047 Capaccio – Paestum (SA). Tel. 0828.851525 www.biosteriapari.it
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