SMITH & WOLLENSKY
797 3rd Ave, New York, NY 10022
Tel. +1 212-753-1530
Aperto a pranzo, dal lunedì al venerdì
A cena tutti i giorni, fino alle 23:00.
www.smithandwollenskynyc.com
Smith & Wollensky è un posto che più americano non si può. Anzi, newyorkese. Per come è nato, per come è cresciuto (proprio quest’anno compie 40 anni) e per come si è moltiplicato (dieci sedi negli Stati Uniti e dal 2005 una anche a Londra).
Alan Stillman, di New York, è il classico self made man. Nel 1965 entra nel settore della ristorazione grazie ad un prestito della madre di 5000 dollari. In capo a dieci anni riesce a creare una catena di fast food di grande successo, funzionante ancora oggi, che lascerà proprio per lanciare una steak house di grande livello a New York. Lo fa insieme ad un socio nel 1977. Non sanno come chiamare il nuovo locale, e allora, convinti più che mai del ruolo della fortuna negli affari di successo, decidono di ‘pescare’ un nome qualsiasi nell’elenco telefonico di New York. Puntano il dito casualmente su ‘Smith’. Troppo banale. Ritentano con un altro cognome. E così nasce Smith & Wollensky.
Sin da subito il locale si presenta più o meno come è oggi: una grande sala con molto legno, arredo classico, all’ingresso bancone del bar molto fornito, che funziona sia per i cocktail o gli apertivi, sia per chi è solo e si accomoda allo sgabello per una bistecca. Alle pareti qualche stampa di inizio secolo, ma soprattutto una collezione sterminata di foto di celebrità e gadget legati alla storia del locale.
Sempre all’ingresso un imponente carrello dei dolci fa rimandare rapidamente a memoria tutto il repertorio americano, dalla cheese cake newyorkese alla carrot cake, fino alle torte di crema, cioccolato o panna alte come grattacieli.
La squadra di camerieri risponde al prototipo cui siamo abituati dopo anni e anni di cinema americano: in divisa, portamento austero e professionale, ma anche la giusta misura di elasticità e confidenza, soprattutto se il cliente sa ben destreggiarsi con la regola ferrea della tip, ossia della mancia.
Il menu è quello tradizionale di una steak house a New York. Carne solo americana e solo di prima qualità, frollata a lungo, macellata e tagliata da maestri macellai.
L’elenco di appetizer, antipasti, insalate, contorni – ognuno con una sezione a sé – non fanno in realtà che ruotare intorno a quello che è il cuore (ovviamente carnivoro, anche se non mancano bei piatti di crostacei, frutti di mare e pesce ben eseguiti) del menu: filetti, bistecche, costate. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. La carne è straordinaria, quale che sia la cottura che si chiede ordinando. Porzioni più che generose, diremmo sontuose.
Carta dei vini che spazia da un continente all’altro, sommelier competenti ed attenti, in un’atmosfera un po’ chiassosa ma tutto sommato autentica, dove anche in una serata super affollata (ammesso che qualche volta non lo sia) non ci si sente mai trascurati.
Una bella esperienza da fare senza dubbio se si ama la carne e se si ama New York.
Conto sui 120 dollari.