di Redazione Slow Wine
Le Cinque Terre, il Carso, l’arcipelago toscano, Pantelleria e le Eolie: zone di una bellezza che ha pochi pari in Italia e che producono alcune chicche davvero preziose. Vini rari figli di una viticoltura fragile, per appassionati e cultori veri
Cinque Terre
Nelle nostre visite siamo tornati in questo territorio tanto bello quanto fragile. Basti pensare ai segni lasciati dall’alluvione dello scorso anno. I Cinque Terre Bianchi complice una loro naturale acidità molto elevata hanno regalato delle etichette di altissimo livello nonostante un 2011 infuocato anche da queste parti. Tre le cantine che si sono distinte maggiormente: Walter De Battè che mantiene con orgoglio la sua Chiocciola, Possa di Samuele Bonannini, i cui vini ci paiono sempre più ricchi di personalità e di carattere e, infine, il bravissimo Luciano Cappellini di Volastra. Possa raccoglie anche la segnalazione della Bottiglia. Quando si parla dei vini delle Cinque Terre si fa spesso riferimento ai prezzi dei vini, ma qui davvero bisogna tenere in considerazione il lavoro totalmente manuale e il costo di mantenimento dei muretti a secco. Tra le aziende dal miglior rapporto tra la qualità e il prezzo vale la pena citare Litan, che quest’anno per un soffio non raggiunge la Moneta.
Vino Slow
Cinque Terre Sciacchetrà Ris. 2008 – Luciano Cappellini
Grande Vino
Cinque Terre Monterosso Vetua 2011 – Possa
Un bianco alla sua prima uscita che ci ha letteralmente conquistato. Se ce lo consente il maestro Francesco valentini, questa etichetta ricorda non poco la naturalità e il carattere unico del suo Trebbiano.
Carso
È un territorio che ci affascina e ci colpisce quello del Carso, a cui siamo particolarmente affezionati. Una zona dove l’ospitalità è rappresentata dal quel magnifico locale che risponde al nome di osmizza, dove un tempo si consumava praticamente tutto il vino prodotto su questi ripidi e scoscesi costoni di roccia, che sono l’ultimo baluardo del nostro paese a oriente. Ora questi vigneti paiono vivere una seconda giovinezza e questo grazie a due autentici pionieri, che rispondono ai nomi di Edi Kante e Beniamino Zidarich. Loro hanno aperto una via, regalando un esempio luminoso e vini di assoluta eccellenza, tanto che entrambi, fin dalla prima edizione, si sono fregiati della nostra Chiocciola. Con Slow Wine 2013 anche altri due vigneron del Carso raggiungono la Chiocciola, stiamo parlando del giovane e piccolo (come azienda, solo 3.000 bottiglie prodotte) Skerlj. Ma anche il suo “maestro” Skerk per la prima volta raggiunge la Chiocciola. La Vitovska e la Malvasia conquistano anche diversi Vini Slow. Insomma, il Carso può contare su vigneti storici, su vitigni autoctoni di grande pregio e su un ambiente dove la biodiversità è ancora il tema dominante.
Vini Slow
Malvasia 2009 – Skerlj
Vitovska 2009 – Kante
Vitovska 2010 – Zidarich
Vitovska 2010 – Skerk
Arcipelago Toscano
Un mosaico di isole che impreziosiscono il Tirreno e che rispondono ai nomi evocativi di Capraia, Elba e Giglio. Citiamo solo queste tre, dove viene coltivata la vite. Nella prima, da qualche anno, opera con grande impegno La Piana della famiglia Bollani, che quest’anno ha perso quel magnifico uomo di vigna che era Stefano Teofili. IlCristino 2011 sarà il magnifico vino (un passito dolce da uva aleatico) con cui brinderemo alla sua memoria. All’Elba lavorano con consueta bravura la Tenuta delle Ripalte, l’Acquabona e Sapereta. Al Giglio abita quella incantevole persona che è Francesco Carfagna titolare dell’azienda Altura. Per due edizioni la sua cantina si è fregiata della Chiocciola, quest’anno il ritardo nell’uscita del suo bianco Ansonaco, purtroppo ci ha impedito di rinnovargli questo riconoscimento. Ma siamo sicuri che l’appuntamento è rimandato al prossimo anno. Perché le sue vigne estreme e il suo impegno visionario sono unici nel panorama italiano.
Vino Slow
Cristino 2011 – La Piana
Eolie e Pantelleria
Ecco giunti nel profondo Sud, le isole nell’Isola… A Lipari stiamo seguendo con estrema attenzione una delle cantine che secondo noi ha enormi potenzialità di crescita. Stiamo parlando di Tenuta di Castellaro, a cui assegnamo un Vino Slowe la Bottiglia anche perché il secondo vino, il Nero Ossidiana, è anch’esso su livelli di assoluta eccellenza. Pantelleria è incanta e rapisce chiunque ci approdi. Qui durante le nostre visite incontriamo personaggi di enorme fascino, che si battono per realizzare dei ottimi passiti tra mille difficoltà territoriali e sociali. Nonostante tutto, i risultati sono entusiasmanti. Partiamo dalla sicurezza rappresentata dal Ben Ryé diDonnafugata, che porta avanti un progetto di recupero del territorio che varrebbe un premio anche se il vino non fosse assolutamente buonissimo come in realtà è! Poi amiamo Ferrandes, personaggio mite e schivo, che gestisce una sorta di cantina-bomboniera (6.000 bottiglie) e realizza un Passito che è un autentico inno al terroir. Infine, non possiamo non citare De Bartoli, anche lui come Ferrandes è una Chiocciola, e quest’anno porta a casa anche due Vini Slow con i Marsala (ma questa è un’altra storia…). Ebbene non avremmo esagerato se avessimo assegnato anche qualche premio al Bukkuram che era davvero meraviglioso. Grande Renato!
Vini Slow
Bianco Pomice 2010 – Tenuta di Castellaro
Passito di Pantelleria 2008 – Ferrandes
Passito di Pantelleria Ben Ryé 2010 – Donnafugata
Questi vini così rari e unici saranno in degustazione il 28 ottobre 2012 durante la presentazione di Slow Wine. Se volete farvi un bel regalo, non dovete farvi scappare questa occasione unica.
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