di Redazione Slow Wine
Romagna, Marche, Abruzzo e Molise – che vengono considerate le regioni adriatiche per antonomasia anche se non sono le sole ad affacciarsi su questo mare – sono identificate, nell’immaginario collettivo, come zone vinicole che producono principalmente vini rossi: il sangiovese prospera in Romagna e nelle zone più a nord delle Marche, dove si mescola con il montepulciano, che fa la parte del leone scendendo più a sud, tra Piceno, Abruzzo e Molise.
Ebbene, nonostante questa etichetta di regioni “rossiste” permanga ancora (i numeri di coltivazione in realtà non confermano tutta questa predominanza di uve a bacca rossa) noi consideriamo sempre di più queste regioni – soprattutto le Marche e l’Abruzzo – come dei grandi territori per vini bianchi. Ci convincono in questa affermazione gli assaggi di questi tre anni di Slow Wine, durante i quali abbiamo scoperto, rivalutato e riscontrato un’incredibile costanza di produzione in tante belle etichette di vini bianchi che non hanno nulla da invidiare a quelli delle regioni tradizionalmente considerate “bianchiste”.
In Romagna ci si sta muovendo “sottovoce” ma con tenacia per far risaltare le caratteristiche della tanto vituperata albana, che invece può dare vini buoni e inconsueti; interessanti in queste zone anche le prime vinificazioni di un vitigno in via di estinzione – il famoso – che a dispetto del nome nessuno conosceva ma che si sta dimostrando decisamente interessante.
Nel pesarese il bianchello garantisce una discreta serie di vini semplici ma non banali, ideali per un consumo quotidiano, mentre nel comprensorio del verdicchio (la zona dei Castelli di Jesi, distinti tra le colline della riva destra e della riva sinistra dell’Esino, e la valle di Matelica) cresce imperiosa la qualità di quello che consideriamo uno dei (3-4) migliori vitigni bianchi d’Italia. Molto interessanti anche i Verdicchio di annata – alcuni di loro ottimi Vini Quotidiani, dall’invidiabile rapporto tra la qualità e il prezzo – che avvisano che la stagione 2011 qui non è stata così sfortunata e sotto tono come in altre regioni d’Italia, nonostante i sostenuti e inusuali calori estivi.
Il Piceno si distingue per una bella produzione di bianchi che sta incontrando i favori del mercato: abbandonata la storica denominazione del Falerio dei Colli Ascolani (blend di vari vitigni) si è puntato sul Pecorino – Docg nella zona di Offida – e sulla Passerina, valorizzando questi due vitigni autoctoni. Il primo è capace di grandi prove, soprattutto se gli viene concesso un adeguato periodo di permanenza in bottiglia, mentre il secondo da origine a vini più pronti, semplici, lineari, di grande piacevolezza di beva.
In Abruzzo si è sempre considerato solo il Trebbiano e lo si è sempre fatto – tranne per la storica splendida eccezione di Valentini e poi di Masciarelli – con un’aria di sufficienza e di sottostima della varietà. Negli ultimi anni assaggiamo un numero sempre crescente di Trebbiano d’Abruzzo buonissimi, il cui stile – complesso, profondo, minerale, di grande evoluzione – stride con l’inveterata idea che lo voleva un bianco banale e senza caratteristiche. Al contempo è cresciuta, sia quantitativamente che qualitativamente, la produzione di Pecorino, soprattutto nelle zone più interne, dove l’altitudine esalta le caratteristiche del vitigno, e ora si stanno vedendo le prime interessanti vinificazioni di cococciola, un vitigno largamente diffuso nella parte più a sud della regione e nel Molise.
Aldilà di questo quadro generale qui di seguito segnaliamo quei vini che, nelle rispettive categorie, ci hanno particolarmente impressionato e che abbiamo voluto evidenziare per i nostri lettori.
Rimandiamo invece ai prossimi giorni il quadro della situazione dei vini rossi prodotti in queste stesse regioni.
VINI SLOW
Romagna:
Arcaica 2011 – Paolo Francesconi
Un’eccellente Albana interpretata secondo la tradizione, con una gradevole carica tannica e una profonda e convincente componente acido-minerale.
Marche:
Castelli di Jesi Verdicchio Ris. Cl. Il Cantico della Figura 2009 – Andrea Felici
Castelli di Jesi Verdicchio Ris. Cl. Misco 2010 – Tenuta di Tavignano
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Salmariano Ris. 2009 – Marotti Campi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. San Paolo Ris. 2009 – Pievalta
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. La Rincrocca 2010 – La Staffa
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. San Michele 2010 – Vallerosa Bonci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Tenuta del Balluccio 2011 – Tenuta dell’Ugolino
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Tosius 2010 – Ma.Ri.Ca.
Verdicchio di Matelica Mirum Ris. 2010 – Fattoria La Monacesca
Offida Pecorino Ciprea 2011 – Poderi Capecci San Savino
Alcune Riserve – suddivise nelle due denominazioni, quella storica e quella di nuova introduzione (Castelli di Jesi Verdicchio Riserva) – di grandissimo pregio: teso, asciutto e dinamico il Cantico della Figura; solido, ampio e molto varietale il Misco; intensamente floreale, succoso e di ottima intensità minerale il Salmariano; rigoroso, austero e profondamente sapido il San Paolo. Si aggiungono quattro Verdicchio Superiore più giovani ma non meno complessi e compiuti: progressivo, dinamico e pieno di personalità il La Rincrocca; esemplare espressione della riva destra dell’Esino il San Michele, incisivo e slanciato; profondo, disteso e salino il Tenuta del Balluccio; di esemplare equilibrio tra eleganza e ricchezza il Tosius. Dal territorio di Matelica la conferma di un ennesimo grande Mirum, profondo, dinamico e cremoso, di grande evoluzione. Infine dal Piceno il Pecorino Ciprea di Simone Capecci, un vino capace di esaltare al massimo la varietà con uno stile nitido e tonico, di grande freschezza e profondità.
Abruzzo:
Pecorino 2010 – Cataldi Madonna
Pecorino Donna Greta 2010 – Cantina Frentana
Trebbiano d’Abruzzo 2007 – Valentini
Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Capestrano 2010 – Valle Reale
Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Popoli 2010 – Valle Reale
Riconferma la sua inimitabile personalità – fatta di grande complessità, fine aromaticità e incisività gustativa – il Pecorino di Cataldi Madonna; di tutt’altro stampo (leggera macerazione sulle bucce e fermentazione spontanea), ma ugualmente convincente per tensione, progressione gustativa e sapidità, il Pecorino Donna Greta della Frentana. Dopo l’uscita delle annate 2008 e 2009 Francesco Valentini propone un Trebbiano d’Abruzzo 2007 che è un monumento a questa varietà e a questo territorio: assolutamente da non perdere. Infine le due selezioni di Trebbiano di Valle Reale, entrambe da fermentazione spontanea, senza inoculo di lieviti e senza chiarifiche e filtrazioni: decisamente diverse ma entrambe buonissime e meritevoli di questa segnalazione.
GRANDI VINI
Marche:
Castelli di Jesi Verdicchio Ris. Cl. Stefano Antonucci 2010 – Santa Barbara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Podium 2010 – Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Vecchie Vigne 2010 – Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Villa Bucci Ris. 2009 – Bucci
Offida Pecorino Villa Angela 2011 – Velenosi
Abruzzo:
Bianco Vignafranca 2010 – Barba
VINI QUOTIDIANI
Marche:
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Andrea Felici 2011 – Andrea Felici
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Macrina 2011 – Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Ylice 2011 – Poderi Mattioli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Di Gino 2011 – Fattoria San Lorenzo
Verdicchio di Matelica Terra Vignata 2011 – Borgo Paglianetto
Offida Pecorino Artemisia 2011 – Tenuta Spinelli
Offida Pecorino Kiara 2011 – San Giovanni
Offida Pecorino Fiobbo 2010 – Aurora
Abruzzo:
Abruzzo Pecorino 2011 – Costantini
Cococciola Costa del Mulino 2011 – Cantina Frentana
Cococciola Sup. Aer 2011 – Citra
Moscatello Secco Travertine 2011 – Angelucci
Tutti questi meravigliosi vini bianchi saranno in degustazione il 28 ottobre 2012 durante la presentazione di Slow Wine 2013. Se volete farvi un bel regalo, non dovete farvi scappare questa occasione unica.
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