di Redazione Slow Wine
Barbaresco, Barolo e Roero. Tre rossi accumunati dal nebbiolo. Con risultati molto differenti a seconda delle annate degustate. Il Barolo 2008 è il vino dell’anno e raccoglie una marea di riconoscimenti. L’annata 2009 per il Barbaresco si rivela certamente minore, con risultati notevolmente inferiori al solito. Il Roero, pur avendo difficoltà di mercato, ci ha regalato alcuni vini di assoluto valore territoriale.
Barbaresco
Il millesimo 2009 si rivela più complicato del previsto, almeno per quanto riguarda il punto di vista di Slow Wine. Il nebbiolo ha patito l’annata particolarmente calda che ci ha consegnato vini decisamente dolci, caldi, potenti, e con naso anche un po’ stanco. Naturalmente questo giudizio un po’ tranciante non interessa tutti i campioni degustati e quindi troverete una lista molto sparuta di 2009, ma qualcuno è riuscito a realizzare Barbaresco di alto e altissimo livello. Segnaliamo a margine anche il raggiungimento della Chiocciola da parte di Piero Busso, ottimo produttore di Neive.
Vini Slow
Barbaresco Montestefano Ris. 2007 – Produttori del Barbaresco
Barbaresco Pora 2009 – Gigi Bianco
Barbaresco Pora 2009 – Ca’ del Baio
Barbaresco Rabajà 2009 – Giuseppe Cortese
Barbaresco Santo Stefanetto 2009 – Piero Busso
Come sempre i Produttori del Barbaresco segnano un bel goal con la magnifica Riserva del Montestefano. Abbiamo già l’acquolina in bocca in attesa delle riserve del 2008… Il cru Pora si comporta alla grande grazie all’interpretazione di due aziende che apprezziamo moltissimo: Ca’ del Baio che ha anche la Chiocciola e la piccola cantina di Gigi Bianco. Cortese compie un vero e proprio miracolo producendo un’etichetta di valore assoluto e vi consiglieremo anche di bere il loro Langhe Nebbiolo 2010, assolutamente unico! Infine, il Santo Stefanetto, un cru dalla pendenza estrema, che i Busso hanno deciso nonostante le difficoltà ambientali di non diserbare.
Grandi Vini
Barbaresco Asili 2007 – Roagna, I Paglieri
Barbaresco Camp Gros 2008 – Marchesi di Grésy
Langhe Nebbiolo Costa Russi 2009 – Gaja
Roagna davvero grande, un 2007 dalla perfetta aderenza territoriale e singolare la sua scelta di non uscire ancora con il 2006 e di anticipare così il 2007. Marchesi di Gresy è ormai l’azienda di riferimento del Barbaresco per quanto riguarda l’eccellenza assoluta delle sue etichette. Il Costa Russi non è un Barbaresco, ma è come lo fosse e quindi abbiamo deciso di inserirlo in questa classifica. Ci è piaciuto molto per la sua prontezza e per la sua bontà già fin d’ora. Ed è anche il vino piemontese di Gaja che risente meno dell’affinamento in legno piccolo. Insomma, una vera e propria chicca, non per molti, ma sicuramente di livello altissimo!
Barolo
E veniamo al Mostro, come lo abbiamo simpaticamente definito in un post estivo, ovvero al Barolo 2008. Siamo sinceri, abbiamo perso un po’ le parole per definire questa annata. Super, Cinque stelle, dieci stelle, boh… È semplicemente amore a prima vista. Per cui rimandiamo alle considerazioni fatte a caldo in questo post estivo. Vorremmo entrare più nel dettaglio delle nostre scelte. Tra i Vini Slow troverete tutte etichette che costano in enoteca meno di 40 euro. 10 di queste meno di 34 €. Abbiamo privilegiato quindi prodotti di altissimo livello qualitativo, con un buon rapporto tra la qualità e il prezzo e ottima aderenza territoriale. I Grandi Vini sono obiettivamente più cari, sempre su livelli eccelsi, con alcune punte che si situano nell’empireo dell’enologia mondiale (ci sentiamo di sbilanciarci con una certa sicurezza). Per venire anche alle altre annate possiamo dire che ci aspettavamo un 2006 in maggiore spolvero. Invece, si è chiuso a riccio in questo momento con tannini durissimi. Abbiamo individuato per voi alcune piacevoli eccezioni! Infine vi vogliamo segnalare due nuove new entry tra le Chiocciole: G.D. Vajra e Conterno Fantino. Due cantine importanti e storiche, nemmeno piccole come dimensioni che stanno dimostrando con i fatti un impegno non indifferente per la tutela ambientale. Per il resto, basta un dato: su 123 Grandi Vini, 21 sono Barolo… Basta?
Vini Slow
Barolo 2008 – Renato Corino
Barolo 2008 – Massolino
Barolo Badarina Vigna Regnola Ris. 2006 – Bruna Grimaldi
Barolo Brunate-Le Coste2008 – Giuseppe Rinaldi
Barolo Bussia 2008 – Giacomo Fenocchio
Barolo Cannubi 2008 – Giacomo Brezza & Figli
Barolo Gattera 2008 – Gianfranco Bovio
Barolo Le Brunate 2008 – Francesco Rinaldi e Figli
Barolo Le Gramolere 2008 – Giovanni Manzone
Barolo Monvigliero 2008 – Alessandria Fratelli
Barolo Prapò 2008 – Schiavenza
Barolo Serralunga 2008 – Gabutti – Franco Boasso
Barolo Serralunga 2008 – Giovanni Rosso
Barolo Sorano 2008 – Ascheri
Grandi Vini
Barolo 2008 – Bartolo Mascarello
Barolo Bric dël Fiasc 2008 – Paolo Scavino
Barolo Bricco Boschis Vigna San Giuseppe Ris. 2006 – Cavallotto Fratelli
Barolo Bricco delle Viole 2008 – G.D. Vajra
Barolo Bricco Fiasco 2008 – Azelia
Barolo Bricco Luciani 2008 – Silvio Grasso
Barolo Ca’ Mia 2008 – Brovia
Barolo Cannubi 2008 – Damilano
Barolo Cannubi Boschis 2008 – Sandrone
Barolo Cascina Francia 2008 – Giacomo Conterno
Barolo Cerretta 2008 – Ettore Germano
Barolo Ciabot Mentin 2008 – Domenico Clerico
Barolo Enrico VI 2008 – Cordero di Montezemolo
Barolo Garetti 2008 – La Spinetta
Barolo La Serra 2008 – Giovanni Rosso
Barolo Lazzarito 2008 – Vietti
Barolo Margheria 2008 – Massolino
Barolo Monprivato Cà d’Morissio Ris. 2004 – Giuseppe Mascarello e Figlio
Barolo Mosconi 2008 – Conterno Fantino
Barolo Paiagallo 2008 – Casa E. Mirafiore
Barolo Ravera 2008 – Elvio Cogno
Azelia quest’anno ci ha presentato una batteria impressionante, qualunque etichetta del 2008 che assaggerete di questa cantina sarà superlativa. Il Ca’ Mia di Brovia è la quint’essenza di Serralunga. Abbiamo deciso di premiare il garetti de La Spinetta perché è un’interpretazione più lieve e sottile rispetto ai più muscolosi (in gioventù) “rinoceronti”. Giovanni Rosso e Massolino impressionano e bissano addirittura con un Grande Vino e un Vino Slow! Il Cà d’ Morissio è semplicemente senza parole. Infine il Ravera di Cogno borgogneggia in modo preoccupante, ci avrà propinato uno Chambertin?
Roero Rosso
Il Roero si conferma una terra di elezione per il nebbiolo. Infatti, questo territorio centra la bellezza di 4 Vini Slow, uno in meno del Barbaresco. Questo anche in virtù di una beva scattante, di profumi ricchi, piacevolmente floreali e anche un rapporto tra la qualità e il prezzo davvero molto interessante. Un exploit lo compie anche il piccolo comune di Castellinaldo, capace di portare a casa ben due riconoscimenti.
Vini Slow
Roero 2009 – Stefanino Morra
Roero Bric d’America 2008 – Marsaglia
Roero San Bernardo 2009 – Angelo Negro e Figli
Roero Val dei Preti 2010 – Matteo Correggia
Tutti i vini costano in enoteca meno di 25 euro, alcuni addirittura meno di 20. Si beve quindi molto molto bene, senza svenarsi. Sottolineiamo il lavoro fatto da Angelo Negro nell’individuazione di veri e propri cru e nella produzione di un vino eccellente. Non possiamo, poi, spendere davvero una parola per Ornella Correggia che ha avuto il coraggio di far uscire come Roero il Val dei Preti, storico Nebbiolo d’Alba, per esaltare le caratteristiche del suo terroir. Una scelta che ci piace molto, anche alla luce delle caratteristiche davvero ottime di questo prodotto. Bravissima.
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