Ecco il comunicato ufficiale di Paolo Marchi
Grazie a STRISCIA LA NOTIZIA la Cucina d’Autore si affaccia all’attenzione del grande pubblico televisivo.
Ovvero finalmente si discute.
Nessuno ci toglie il dubbio che con una battaglia contro gli additivi alimentari all’insegna della confusione e del populismo, si è rischiato di danneggiare gravemente lo sforzo di migliaia di cuochi italiani intenti a evolvere e innovare la cucina pur restando saldamente ancorati alla qualità dei prodotti e alla conoscenza della tradizione.
E’ troppo facile, in qualsiasi settore, scambiare la tradizione con il tradizionalismo, eleggere qualche signore in cerca di facile pubblicità come custode del “pensiero unico”, mentre ogni giorno nelle cucine di tutt’Italia, si sperimenta, si sbaglia, si crea con fatica e passione.
Da molti anni noi cerchiamo di documentare tutto questo, il lavoro e l’impegno di grandi nomi della cucina italiana e internazionale e quello dei giovani emergenti, di rendere conosciute e accessibili le loro idee.
Sicuramente anche noi avremo fatto degli errori, ma lo sforzo é continuo e sincero.
Solo chi fa il nostro lavoro sa quanto sia difficile dare spazio e affermare idee nuove, in ogni settore, in cucina più che mai, ed è per questo che siamo grati a STRISCIA LA NOTIZIA perché a chiusura dei servizi su ‘Fornelli Polemici’ da due puntate sottolinea che la loro battaglia contro gli additivi alimentari non vuole in alcun modo danneggiare la creatività e la nuova cucina italiana, e che ogni anno c’è un Congresso – IDENTITA’ GOLOSE – dove se ne parla.
Questo è importante, tutto il resto non conta.
Forse ora si potrà finalmente iniziare a discuterne davvero.
Paolo Marchi, ideatore e curatore, Claudio Ceroni, organizzatore di IDENTITA’ GOLOSE
Milano, 3 febbraio 2010
Paolo è giornalista navigato e, dal suo punto di vista, raccoglie il risultato. In fondo, che importa, il fatto è che Identità è finita su una delle trasmissioni di maggiore ascolto.
E’ stato Max a fare il gioco di Pablo.
Vabbene, a costo di apparire per una volta più serioso di lui, voglio sommessamente osservare che è proprio questo modo di ragionare che in Italia ha mandato a puttane ogni cosa seria.
E che così facendo si rischia di fare la parte degli indiani che recitavano agli indiani nel circo di Buffalo Bill.
La ricostruzione di ogni cosa seria non può che partire dalla rottura con questo meccanismo da circo in cui tutti noi siamo finiti, chi più chi meno. L’esempio più clamoroso del colpo da boomerang quando ci si incammina su questo crinale è stata la valanga che ha travolto il Brunello nel 2009.
Poi, si sa, ognuno è padrone a casa sua. E capisco, da addetto ai lavori, il magnifico gioco di rimbalzo reciproco che è stato fatto. In automatico, certe cose non c’è bisogno di concordarle come pure qualcuno ha insinuato.
Però sto in una fase mentale per cui secondo me è importante giocare un ruolo antagonista alla melma anche nell’uso degli strumenti che si usano per comunicare.
Sarò estremista, sarò d’antan, ma credo che sia ora di dire basta a questo continuo puntare al ribasso.
Identità Golose è una grande idea geniale, originale e strepitosa.
Non ha bisogno di Striscia per crescere e per essere ricordata e per svilupparsi.
Anzi, ha bisogno di essere ignorata da ogni forma di tv spazzatura per restare ad alto livello.
Altrimenti si fa la figura di Zaia che morde il Mac panino. L’indiano nel circo del grande cowboy.
ellepi
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