di Marina Betto
Durante un evento a Roma è stato appena siglato il Protocollo d’ Intesa tra Federbio (organizzazione che tutela l’agricoltura biologica italiana) ed Equalitas (standard owner guidato da Federdoc) per lo sviluppo delle imprese vitivinicole, ciò segna un primo passo avanti nella definizione di sostenibilità del prodotto vino. Per il consumatore è un segnale importante che certifica con un alto margine di sicurezza la qualità. Il comparto vitivinicolo italiano rappresenta un’eccellenza in ambito agricolo con già un 18% di produzione certificata secondo lo schema biologico europeo e sono oltre un miliardo le bottiglie dalle imprese certificate sostenibili secondo gli standard Equalitas.
Con questa intesa si intende accompagnare le imprese vitivinicole verso modelli di gestione sempre più virtuosi ed efficienti, la sostenibilità infatti include oltre quella ambientale, quella economica e sociale come sottolineato dal Sottosegretario Masaf Luigi D’Eramo intervenuto all’evento, le battaglie degli agricoltori, le loro recenti proteste fanno riflettere sul fatto che calando la produzione agricola in Italia si farà ricorso a prodotti stranieri che spesso non aderiscono a nessun principio di sostenibilità. Il mondo del Bio non è certo quello di solo un lustro fa come dice la presidentessa di Federbio Maria Grazia Mammuccini la posizione del biologico non è più di nicchia, a livello europeo si punta al 25% di coltivazioni bio e noi siamo posizionati molto bene se si pensa che il nostro settore vitivinicolo è per il 20% biologico ma questo è il punto di partenza che deve essere necessariamente accompagnato da sostenibilità etica ed economica che in Italia si traduce con identità territoriale come espresso dal presidente Equalitas Riccardo Ricci Curbastro.
Non solo integrazione del metodo agronomico bio ma sarà certificata la sostenibilità economica e sociale cercando di evitare lo scollamento tra produzione e prodotto per comunicarlo al consumatore finale. Agire sulla creazione di valore è quello che questa intesa vuole conseguire auspicando un migliore dialogo delle imprese con il Ministero delle politiche agricole e comunicare e informare su questo settore coinvolgendo su temi come la tracciabilità dei prodotti e i processi produttivi tutelando la biodiversità e la salute dei consumatori coinvolgendo anche la scuola, ci vorranno anni perché tutto ciò si realizzi ma per il momento si è strutturata la visione.
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