di Antonio Di Spirito
Si è tenuta al Verdura Resort di Sciacca l’annuale manifestazione siciliana organizzata da Assovini Sicilia, per presentare i vini dell’isola.
Nei due giorni precedenti abbiamo potuto partecipare a tours organizzati su vari punti dell’isola, per vedere da vicino le varie realtà vitivinicole della regione.
I numeri sono eccezionali e le idee-progetti in fucina sono tante:
- 52 le aziende partecipanti; il numero sembra esiguo, ma in termini di ettari vitati o numero di bottiglie commercializzate, sono in numero più che significativo;
- circa 400 vini in degustazione tecnica con servizio impeccabile dei sommelier dell’AIS di Agrigento. Ai banchi in Sala Produttori, i vini in assaggio erano, invece, circa 800;
- più di 100 i giornalisti accreditati, provenienti da oltre 20 paesi
La manifestazione si è svolta con il sostegno importante del principale e tradizionale sponsor Banca Nuova. Al convegno iniziale, oltre al presidente della Banca Marino Breganze ed al vicepresidente Paolo Angius, hanno partecipato: il presidente Francesco Ferreri che, in apertura del convegno, ha ricordato Giacomo Tachis, l’enologo scomparso recentemente, che tanto ha fatto per lo sviluppo dell’enologia siciliana, Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia; Rosario Di Lorenzo, professore dell’Università di Palermo; Mariangela Cambria, vicepresidente di Assovini Sicilia; l’assessore regionale al Turismo Anthony Emanuele Barbagallo e Marco Perniciaro di Mosaicoon.
I temi trattati hanno toccato molti punti nevralgici ed hanno messo in evidenza l’importanza che il vigneto Sicilia sta assumendo: ha una dimensione di 55.000 ettari, quasi 4 volte quello Neo Zelandese, di cui 21.000 (38%) condotti in regime biologico; produce tra i 4 e 5 milioni di ettolitri di vino, con i vitigni internazionali in leggera regressione: il 68% della produzione proviene da vitigni autoctoni.
Francesco Ferreri ha affermato che la Sicilia del vino “punta sulla qualità dell’enologia e su chi ha il coraggio di investire in questa terra siciliana, ricca di contrasti”. Nel 2015 la produzione totale del vino è aumentata di 24 milioni di bottiglie: + 23%.
Vino, turismo, ambiente e comunicazione sono gli aspetti che devono essere maggiormente curati nel prossimo futuro.
L’enoturismo, infatti, è un fenomeno in costante crescita in Sicilia; nel 2015 si è registrato un incremento di turisti nel settore del 22%; sono cresciuti gli accordi con operatori turistici nel il 62% dei casi; come pure sono in crescita le attività alberghiere (40%) e quelle dei ristoranti (69%).
Il programma della manifestazione e la gestione della comunicazione è stato curato dalla collaudata Agenzia di Comunicazione Gheusis e dalla premurose ragazze dell’agenzia JustSicily in modo esemplare, con puntualità ed efficienza, fornendoci tutti i supporti e gli strumenti necessari a svolgere le nostre attività.
Il tempo a disposizione per le degustazioni era molto esiguo: sei ore il primo giorno, suddivisi in 4 turni da un’ora e mezza a rotazione, senza la possibilità per alcuno di poter usufruire dell’intero tempo; circa quattro ore il secondo giorno. Cosicché ho potuto assaggiare, rigorosamente alla cieca, poco meno di 200 campioni, dando la precedenza ai vini da vitigni autoctoni.
Solo al ritorno a casa, accoppiando i nomi dei vini ai numeri che contrassegnavano i campioni da me selezionati, ho avuto evidenza di ciò che ho assaggiato.
Solo al ritorno a casa, accoppiando i nomi dei vini ai numeri che contrassegnavano i campioni da me selezionati, ho avuto evidenza di ciò che ho assaggiato.
Anche scremando drasticamente la lista, si tratterebbe, comunque, di un numero improponibile di campioni da raccontarvi; le zone vinicole ed i vitigni sono tanti ed i vini meritevoli di menzione non si contano! Mi riprometto di ritornare sull’argomento e raccontarvi alcune superbe realtà.
Intanto provo a fare una sintesi estrema, partendo dalla “Selezione en Primeur”, 40 vini rigorosamente del 2015. L’annata non è stata di quelle da ricordare, tanto più che è stata preceduta da un’annata eccezionale, come la 2014; poi, in cantina, non tutti sono stati bravissimi a gestire al meglio una materia prima non certo ottimale.
Molto a disagio i vini dell’Etna: ancora lontani dall’essere pronti e spesso l’alcool li fa sembrare troppo secchi e magri.
Due vini sono sembrati più pronti; Tornatore Etna Bianco 2015, da Carricante, dell’Az. Agr. Tornatore: profumi di nespole; fruttato, sapido, e secco al palato;
Pietradolce Etna Bianco 2015; altro Carricante, di Pietradolce: fiori bianchi al naso; fruttato e sapido al palato; l’acidità contrasta la componente alcolica.
C’è da registrare un tentativo ben riuscito di Nerello Mascalese vinificato in bianco: Ciuri 2015 di Terrazze dell’Etna; frutta croccante e fiori di campo al naso; fruttato, sapido e fresco al palato; molto in equilibrio, consistente e persistente;
Dalla provincia di Trapani segnalo un ottimo Al Qasar 2015 ottenuto da uve Zibibbo da Rallo: intense note floreali e macchia mediterranea lo caratterizzano al naso; al palato note minerali e sapide lasciano una scia marina; è piacevole, secco ed opulento;
Un vino cult ormai in voga da vari decenni, ma sempre di soddisfazione è il Colomba Platino 2015, prodotto con uve Insolia da Duca di Salaparuta: frutti tropicali, fresco, sapido, secco, ricco, appagante;
Il Giglio 2015, altro Insolia di Masseria del Feudo: frutta e fiori gialli al naso; al palato è saporito, sapido, fresco e secco.
Lalùci Grillo Doc Sicilia 2015 è prodotto con uve Grillo in provincia di Agrigento da Baglio del Cristo di Campobello; si propone al naso con intensi profumi di frutta gialla e fiori gialli appassiti; al palato è succoso e fresco, sapido e secco;
Altro Grillo, ma prodotto in provincia di Palermo da Baglio di Pianetto: Timeo 2015; ancora un po’ acerbo, con frutta gialla ed una forte nota erbacea; al palato è fruttato, fresco, sapido e saporito.
Ed ora alcuni rossi:
Un delizioso Perricone prodotto da Cantine Europa, una realtà molto grande in provincia di Trapani che produce quasi tre milioni di bottiglie:l’Eughenes 2015; lo stesso nome viene utilizzato per una intera classe di vini, che si distinguono dal vitigno utilizzato. Profumi di macchia mediterranea e frutta rossa; al palato è fruttato, saporito, tannico, sapido e fresco;
Il Mandrarossa Nero d’Avola 2015 è un Nero d’Avola prodotto da Cantine Settesoli; molto piacione al naso e frutta croccante al palato, ma con un tannino potente; è saporito, sapido e fresco;
Strano nome di fantasia per questo vino molto ben fatto, L’Eterno Pinot Nero 2015 di Feudi del Pisciotto: piccola frutta di bosco, succoso, sapido ed un leggero tannino caratterizzano il sorso.
Il Deliella 2015 è un Nero d’Avola prodotto da Feudo Principi di Butera, prodotto nelle sue tenute in provincia di Caltanissetta: molto in equilibrio al naso con frutta rossa; al palato è fruttato, tannico, sapido e fresco;
Belsito 2015 è un Frappato prodotto da Terre di Giurfo; frutta rossa al naso, ma ancora un pò acerbo al palato e con un tannino in affinamento, ma è sapido e fresco; la grande materia promette molto;
E chiudo con il Cerasuolo di Vittoria DOCG Classico 2015 prodotto con uve Nero d’Avola e Frappato da Valle dell’Acate: frutta rossa e note minerali al naso;al palato è progressivo; fruttato, fresco, sapido, secco ed ha un ottimo tannino.
Ed ora passiamo agli altri vini.
Anche quest’anno i vini di Planeta stupiscono; Eruzione 1614 Carricante 2015 è prodotto con uve Carricante 90% e Riesling 10%; esuberante al naso con profumi intensi e nitidi di frutta gialla, tiglio, confetto e glicine; al palato è succoso, fresco, sapido e persistente;
Tornatore Etna Bianco 2015 è un altro vino prodotto sull’Etna con uve Carricante dall’Az. Agr. Tornatore; glicine, acacia ed una leggera nota erbacea sollecitano il naso; frutta a pasta bianca freschezza, speziatura e sapidità occupano a lungo il palato; ma l’acidità è progressiva e chiude il sorso con buona soddisfazione.
Shiarà 2009 è un IGT Sicilia a base Catarratto prodotto da Castellucci Miano: frutta bianca ed un sottile profumo di tiglio deliziano il naso; melone e tiglio al palato; è fresco, sapido, grasso e secco.
Caruso & Minini è una grande azienda di Marsala; Naturalmente Bio Catarratto 2015 offre profumi di biancospino, frutta a pasta bianca ed una nota erbacea di gioventù; molta coerenza al palato: frutta bianca, sapidità, mineralità e molto fresco.
Sur Sur 2015 di Donnafugata è prodotto con uve Grillo; profumi molto puliti di tiglio e frutta bianca; anche al palato si esprime con sapori puliti; è sapido, fresco e speziato.
Un altro Grillo notevole è il Kados (DUCA di Salaparuta) 2015 dell’azienda Duca – Corvo – Florio: frutta gialla, tiglio ed una leggera nota di legno al naso; sapido, secco e dinamico al palato.
Ancora un vino di Duca – Corvo – Florio, un’azienda che da molti anni opera sul mercati vinicolo. Bianca di Valguarnera (DUCA di Salaparuta) 2012 è prodotto con uve Inzolia; al naso si caratterizza con profumi di tiglio e pietra focaia; al palato è fruttato, fresco, sapido e secco; molto equilibrato.
Il Cubìa Tenuta Ficuzza 2013 è un Inzolia prodotto da Cusumano: profumi intensi al naso, con tiglio e pietra focaia in primo piano; al palato è fruttato e succoso, fresco e sapido, secco ed equilibrato.
Giulia Pazienza è una donna eclettica ed amante delle cose belle e di alto profilo. Ha fondato Coste Ghirlanda da pochi anni per produrre vini a Pantelleria. Silenzio 2014 è ottenuto da uve Zibibbo; è aromatico, fruttato, fresco, sapido, grasso e succulento.
Lighea 2015, il fratello secco del Ben Ryè, prodotto con le stesse uve di Zibibbo da Donnafugata: paradigmatico al naso; appagante al palato; è fruttato e fresco, sapido, secco e persistente.
Passiamo ai rossi.
Faro 2014 è un blend di Nerello Mascalese 55% – Nerello Cappuccio 25% – Nocera 10% – N. d’Avola 10% prodotto da Le Casematte; è molto ricco al naso con frutta rossa, note nocciolate e tostate; al palato è ancora un po’ acerbo; è fresco, sapido ed ha tannini levigati.
Tornatore Etna Rosso 2014, Nerello Mascalese – Nerello Cappuccio, Az. Agr. Tornatore; è intrigante al naso; ad ogni olfazione si apprezzano nuovi profumi: piccoli frutti rossi, note dolci, mandorle e pietra; molto corrispondente al palato: piccoli frutti di bosco, succoso, nocciolato, fresco, tannico, sapido, tutto in una progressione incalzante.
Etna Rosso 2014 è prodotto con Nerello Mascalese 85% – Nerello Manatellato e Nerello Cappuccio 15% da Barone di Villagrande: giovane e fruttato al naso; succoso e giustamente tannico al palato, è fresco e sapido.
Benanti, dopo averci fatto conoscere i bianchi dell’Etna, da qualche anno fa ottimi rossi; l’Etna Rosso 2014 è prodotto con uve Nerello Mascalese 85% – Nerello Cappuccio 15%;fiori e frutti rossi al naso;succoso e tannico al punto giusto, è sapido e chiude speziato.
Cavanera Rovo delle Coturnie 2012 è fatto con Nerello Mascalese – Nerello Cappuccio dall’azienda Firriato; deliziosi profumi di frutta e un po’ di cipria al naso; è succoso e fresco, ha un gran tannino levigato ed il sorso chiude sapido.
A Rina 2014 l’ho ribattezzato “il Nerello Vellutato”; concorrono Nerello Mascalese 94% e Nerello Cappuccio 6% e Girolamo Russo è l’artefice; fruttato, floreale al naso; in bocca è fruttato, succoso ed il tannino è intenso, e levigato; sapido elegante, il sorso chiude con una leggera e dolce speziatura.
Il Musmeci Etna Rosso Riserva 2011 è giovane ed elegante; è fatto con uve Nerello Mascalese 80% e Nerello Cappuccio 20% da Tenuta di Fessina; floreale e macchia mediterranea caratterizzano il naso; in bocca è fruttato e tannico, secco, saporito e sapido.
Il Re della Sicilia: il Nero d’Avola.
Tasca d’Almerita produce questo Rosso del Conte 2012 con Nero d’Avola 41% – Perricone 31% ed concorrono altre uve rosse della tenuta per il 28%; molto fruttato al naso; al palato è saporito, sapido e fresco; il tannino è levigato; elegante nel complesso.
L’azienda Fazio ha prodotto questo Gabàl Nero d’Avola 2014 da uve Nero d’Avola; frutta rossa e nera si alternano al naso, insieme a qualche nota tostata; è succoso, fresco e secco al palato; tannino levigato.
Feudo Arancio ha voluto dedicarsi questo vino: il Nero d’Avola Feudo Arancio 2014: piccoli frutti neri al naso; al palato è fruttato e succoso, ha un ottimo tannino; è saporito e sapido.
La serie dei Nero d’Avola si chiude con il Siccagno 2013 di Arianna Occhipinti: molto floreale e tanti fruttini rossi al naso; in bocca è fruttato, fresco e sapido, ha un buon tannino e chiude con una leggera speziatura.
E chiudiamo con 2 Perricone in purezza.
Ribeca 2012 è il Perricone di Firriato: al naso offre profumi di frutta rossa e macchia mediterranea; in bocca è saporito e fresco; è abbastanza secco ed ha un buon tannino.
Il Perricone – Guarnaccio 2014 e prodotto da Tasca d’Almerita; al naso offre frutta rossa ed erbe aromatiche; in bocca è fruttato e saporito; freschezza e sapidità contrastano molto bene l’alcool; ha un ottimo tannino.
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