Shinto Napoli Nemea Energy Village Cardito
Via Pietro Donadio
Tel. 081.8305800
Aperto la sera
Chiuso Lunedì
www.shintonapoli.it
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Da 40 a 70 euro
di Tommaso Esposito
Ed eccoci di nuovo da Shinto.
Dopo il clamore dell’inaugurazione siamo ritornati per assaggiare qualche piatto.
Giungiamo in una serata eccezionale.
Sala pienissima.
Una terrazza è impegnata per un evento culturale. Nel fine settimana spesso si presentano mostre d’arte.
E un’altra è riservata per gli aperitivi.
Il bar pullula di bella gioventù.
Tra i tavoli i ragazzi del servizio, professionali e veloci, se la cavano e non mollano.
Atmosfere urban con musica e ritmo in sottofondo.
Mise en place elegante.
In cucina c’è gran da fare.
Il cuoco marcia da gladiatore.
Lui, Alfredo Versetto, napoletano di origine e di impostazione, è abituato a questi ritmi.
È stato a Milano con Giorgio Poggi Longostrevi e in giro a New York, Formentera, Roma tra sushi e cucina internazionale.
Il menu qui ripropone i canoni di Shinto.
Piacionerie per il sushi bar con i chips rolls e i tanti temaki nippo-brasiliani.
E poi le divagazioni fusion.
Occhio sul Mediterraneo e sul golfo di Napoli.
Vediamo.
Apertura di rito con i fagioli di soia edameme. Succedanei, ormai, dei partenopei lupini salati.
Ingresso di una golosa ostrica con caviale, uovo di quaglia e salsa ponzu.
Poi levità e sentori iodati con tartare di ricciola frutti di bosco alga croccante.
Rimpallo tra dolcezza e acidità con Special tonno scottato, capesante e caviale Salmone, gambero rosso di Mazzara, passion fruit.
Sapori certi e decisi con il Gambero blu, maionese al miso, edameme e caviale.
Ritorno alla dolcezza, con sentori di grigliatura, con Capesante salsa ai fichi velo di cipolla al takara
Veramente ben fatti i fritti. Tempura di gamberi, granchio e scampi.
E poi il Black Cod con verdure e riso. Ben fatto questo trancio di pesce che viene dall’Alaska
Dolcezze finali con una millefoglie al pistacchio e la cheese cake.
Ottime materie prime.
Buona tecnica e nessuna spocchia.
Alfredo Versetto interpreta bene il ruolo assegnatogli da Shinto.
Ecco, si trattiene ancora.
Ma qualche guizzo eterodosso notato, soprattutto con l’ostrica, il gambero blu e le fritture lascia pensare che di qui a poco egli punterà dritto verso una vera fusion di prossimità, dove ci siano più ortaggi e frutti vesuviani o flegrei (è solo un esempio) e meno anonimi mirtilli, alkekengi o maracuja.
Così, tanto per giocare tra dolcezze e acidità.
Ah, la cena si è via via arricchita con un divertente gioco.
Bollicine sì.
Ma di birra.
Sushi & Beer.
E di questo ce ne parlerà il buon Andrea Docimo.
(Grazie a Vincenzo Pellino di Istantanee di Gusto per qualche foto presa in prestito)
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