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In un interessante confronto organizzato dall’Arsial all’Enoteca Palatium a via Frattini, ho attraversato per la prima volta la realtà della mozzarella di bufala prodotta nel Lazio, cioé di quei produttori che, pur non lavorando in Campania, rientrano nella Dop Mozzarella di Buafala Campana. All’inizio è sicuramente convenuto loro rientrare, spesso e volentieri si trattava, e in gran parte si tratta, di allevamenti che forniscono latte ai vicini casertani e aversani senza impegnarsi nella trasformazione. Ma adesso c’è voglia di marcare la differenza per due motivi: il primo è la crescita qualitativa della produzione che lega immediatamente il prodotto al territorio in cui nasce, il secondo, negativo, è l’immagine della Campania letteralmente a pezzi tra omicidi e munnezza oltre che per difficoltà della brucellosi che non ha alcun riflesso immediato sui consumatori ma che certo non favorisce l’appeal.
Maina della Torre è una bellissima struttura nell’Agro Pontino, territorio paludoso dove la bufala ha sempre avuto il suo habitat naturale prima della idiosincrasia del Duce verso questo animale: lo sforzo di due famiglie, Del Duca e D’Abbraccio (Luigi è il vicepresidente dell’Associazione Allevatori di Latina) ha portato alla nascita di questa impresa nel 1996 puntando con decisione sulla completa tracciabilità della filiera.
Al di là degli aspetti normativi e sanitari, la sostanza del tutto è la qualità dei prodotti finale e il loro gusto assoluto, molto buono: treccia, nodini, ricotta, scamorza bianca e affumicata, provola affumicata, caciocavallo silano e panprovola, il caciocavallo stagionato, la caciotta primosale e la caciotta primosale al peperoncino, il canestrato di bufala chiamato Nero Maina della Torre, infine la carne fresca e la bresaola sono i prodotti di questa interessante realtà che comunque i romani avrebbero considerato amministrativamente Campania Felix i cui confini partivano appena lasciata Roma e si fermavano a Eboli. Una realtà interessante, un indirizzo utile per gli appassionati che abitano a Roma: per arrivare bisogna uscire a Frosinone, l’azienda è sulla strada che collega Sezze e Latina
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