
di Marco Contursi
Tutti fanno serate e corsi, spesso gente improvvisata, senza arte né titoli.
Poi c’è un posto, Botteghelle 65 a Salerno, salumeria storica, dove da oltre 10 anni si fa cultura del cibo. Pino Adinolfi, il titolare, sommelier, assaggiatore Onaf e Onas, quando decide di organizzare una serata, si documenta, si confronta e cede la parola a chi ha più titoli per parlare. Un atteggiamento di grande professionalità e il successo del suo locale ne è la prova lampante.


Capita così che mi chiami per organizzare una serata di degustazione di salumi del suino di razza sarda, una delle razze italiane autoctone storiche riconosciute. Si tratta della prima degustazione organizzata in Campania di una razza che fino all’anno scorso era vietato esportare a causa della peste suina che affliggeva l’isola dei nuraghi dal 1978.
La serata ha visto la partecipazione di oltre 40 persone, il massimo della capienza di Botteghelle 65.
Ad aprire i lavori, la poesia del poeta sardo Andrea Melis e la testimonianza del giornalista Marcello Napoli che ha raccontato del soggiorno di Alfonso Gatto in Sardegna negli anni ’50.
Interessantissimo il collegamento telematico, con Mario Musu, giovane allevatore e trasformatore di suini di razza sarda, che ha raccontato il suo lavoro, sia con i suini sardi (che vivono allo stato semibrado, nutrendosi di quello che trovano, e di quello che Mario gli offre integrando la loro alimentazione con cereali che lui stesso coltiva), che nel laboratorio di norcineria.
La degustazione tecnica ha visto i convenuti misurarsi con pancetta, lombo, salsiccia e coppa di testa, prodotti che hanno sorpreso per intensità palatale e pulizia gusto-olfattiva, mentre lo spumante Tagliamare di Argiolas da uve Nuragus, servito e spiegato dai sommelier Stefania Episodio e Gianluca Mandara, ha ripulito il palato, preparando agli assaggi successivi.
Immancabili il pane carasau e i malloreddi con un gustosissimo sugo di salsiccia di suino nero, abbinati al Carignano della Cantina Alabastra di Lucia Pintore ed Angelo Valentino.
Chiusura in dolcezza con la crostata al cioccolato, che sarda non è ma è buonissima e quindi la “pretendo” da Pino, che mi accontenta sempre con grande affetto, e un goccio di liquore al mirto, questo sì, tipicissimo della Sardegna.
Giuseppe Busciacco con le sue foto ha reso testimonianza imperitura di una serata di cultura gastronomica vera. VERA!!!
Mica bau bau micio micio….
Dai un'occhiata anche a:
- Don Vincè: la Riviera di Chiaia adesso ha la sua allardiata
- Cena di gara di “Emergente Sala” la finale a monza a fine aprile
- La Regione Campania – assegnato il Premio “MASSimo” – Maestro del Sapore Solidale
- Pasqualino Rossi apre la pizzeria a Milano, per la prima volta i veri sapori dell’Alto Casertanio nella capitale lombarda
- Cantina Valle Isarco e Riccardo Cotarella festeggiano 5 anni di collaborazione
- La Compagnia Del Vino in tour fa tappa a Paestum
- Don Carlo – Liquore alle Erbe, non solo un amaro
- Il suino casertano incontra il suino dei Nebrodi da Casa e Putia