L’Onav Torino è una specie di macchina da guerra: le sue degustazioni sono sempre sold out e riempono la sala dell’Hotel Diplomatic regolarmente con oltre cento persone.
Dopo l’esperienza dei Taurasi di Taurasi siamo tornati per raccontare il Fiano di Avellino, il grande bianco campano che migliora con il tempo.
Abbiamo scelto come riferimento l’annata 2013 per confermare ancora una volta non solo la tenuta, ma anche l’evoluzione del tempo sintentizzando le due caratteristiche più importanti di questi vini: essere prodotti da uve coltivate su suoli vulcanici in una zona molto fredda.
Pur nella diversità di interpretazione, appare chiaro ormai che il Fiano di Avellino ha caratteristiche ben precise: toni olfattivi che evolvono verso gli idrocarburi, grande freschezza e finale amaro al palato. Nessun segno di cedimento con il passare degli anni.
Ci siamo concentrati su Lapio con tre outsider.
Ventidue Fiano di Avellino 2013, Villa Raiano
Molto ricco, naso esplosivo di frutta, acidità ancora scissa. Da aspettare.
Voto 88
Fiano di Avellino 2013, Colli di Lapio
Un grande classico equilibrato sia al naso che in bocca. Acidità in evidenza ma ben bilanciata nel corso della beva.
Voto 90
Fiano di Avellino 2013, Filadoro
Un bianco molto ricco con note di frutta ben matura che domina il naso. Al palato ben equilibrato, lungo e piacevole.
Voto 89
Exultet Fiano di Avellino 2012, Quintodecimo
Ben assestato il rapporo tra legno e frutto. Al palato molto fresco e bilanciato, piena corrispondenza con il naso.
Voto 88
Fiano di Avellino 2010, Rocca del Principe
Si conferma un grande vino con buona tenuta. Naso in equilibrio con note mentolate, acidità in buon equilibrio al palato, chiusura piacevole.
Voto 91
Fiano di Avellino 2013, Marsella
Il Fiano che allunga il passo con tempo di uscita dopo due anni dalla vendemmia. Ricco, con nota fumé in maggiore evidenza rispetto agli altri. Lungo e piacevole il finale.
Voto 90
Fiano di Avellino 2013, Ciro Picariello
Un vino che abbiamo trovato in crescita rispetto ai precedenti assaggi. Grandissimo equilibrio, note eleganti al naso e finezza al palato. Buona acidità, beva tonica.
Voto 91
Fiano di Avellino 2012, Tenuta Sarno 1860
In grande spolvero e ancora in fase evolutiva. Buona frutta al naso e al palato. Finale molto interessante.
Voto 88.
CONCLUSIONI
Gli amici torinesi sono sembrati soddisfatti da questa degustazione. Molti hanno detto che è la prima volta in cui tutti i vini degustati sono buoni. Ovviamente le preferenze si sono divise e spalmate tra tutti e otto i campioni presentati. Io spero che sia rimasto il messaggio di un grande bianco capace di migliorare con il tempo e che va bevuto non meno di cinque anni dalla vendemmia per poterlo godere veramente in pieno.
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