di Raffaella Corsi
Sono incuriosita da sempre dalle storie che si celano dietro la nascita di un prodotto; siamo abituati a soffermarci sui marchi, e ci dimentichiamo che dietro ogni azienda ci sono persone, volti, anni, spesso secoli di tradizioni e sacrifici. Il mondo dell’enoagastronomia è affascinante proprio perchè è una fucina di storie, racconti che hanno fatto, e continuano a fare bella la nostra Italia. Generazioni di viticoltori, contadini o neofiti che si sono tuffati in imprese spesso eroiche, che hanno scelto di dedicarsi alla terra con passione, fatica, amore. Se ricordassimo queste cose ogni volta che sorseggiamo un vino, assaggiamo un cibo, sono convinta che riusciremmo ad apprezzarlo, e percepirlo, meglio. Raffaele Senatore è una di quelle persone che le cose riescono a fartele “sentire”, starei ad ascoltarlo per ore; elegante come un uomo d’altri tempi, ironico e con una mentalità talmente contemporanea da riuscire a far convivere l’amore e il rispetto per la sua terra, la Calabria, alla consapevolezza che è imprescindibile saper sempre guardare avanti. Lui è davvero avanti; fa parte di quella schiera di produttori con i quali Salotti del Gusto ha vissuto i primi battiti, ed il percorso di crescita che stiamo facendo insieme ci rende così empatici da trasferire, su ognuno, le emozioni, gli entusiasmi e i progetti dell’altro….
L’azienda Senatore è inserita in un contesto paesaggistico che lascia senza fiato; la prima volta che sono stata a visitarla ho pensato che la Calabria è un territorio dalla bellezza quasi struggente. Cirò Marina (anticamente Krimisa) è la terra degli Enotri e dei Bretti, la culla della civiltà della Magna Grecia; tutto ne parla, dalle vestigia del fondatore Filotete, eroe mitologico dell’Odissea, conservate nell’odierna Punta Alice, ai vasi vinari di terracotta che ancora si trovano nelle tante fattorie “brettie” del territorio. Qui il vino è archeologia, cultura, ricerca di identità. L’azienda Senatore, ed il suo famosissimo rosato, sono oggi il primo simbolo non solo della Doc calabrese, ma di tutta l’enologia regionale. “Ufficialmente siamo giovani, ma solo come marchio – racconta orgoglioso Raffaele – siamo nel campo del vino da quattro generazioni. Mio padre Antonio era conosciuto in tutta la Calabria come ‘l’uomo da cui andare a prendere il vino buono’. Io sono letteralmente cresciuto in vigna, non ricordo una domenica, una Pasquetta non trascorsa tra le viti. Anche se ho deciso di fare il medico l’amore per il vino non è mai scomparso”.
Raffaele e suo fratello Salvatore sono stati per anni medici specialisti, professionisti affermati, con nel cuore l’amore per la terra, i ricordi d’infanzia, le tradizioni. Fino alla decisione di dedicarsi completamente al progetto vinicolo per riaffermare fortemente l’antica testimonianza di competenza e tradizione che da sempre appartiene alla famiglia Senatore. “Gli altri fratelli Franco e Giuseppe da sempre lavorano in campagna; nel 2005 abbiamo unito le forze e creato il marchio ‘Senatore Vini’, sopratutto pensando alle generazioni future. Il simbolo dell’azienda è un unicorno, un cavallo bianco con un solo lungo corno in mezzo alla fronte; l’abbiamo scelto perchè simbolo di nobiltà e purezza, di bellezza e forza. E’ a questo animale mitologico che ci ispiriamo per il nostro progetto, che mira soprattutto alla qualità e alla riconoscibilità: attraverso i nostri vini vogliamo che si parli di Calabria in termini positivi, cancellando le negatività che troppo speso accompagnano i riferimenti alla nostra bella regione”.
Ha ragione Raffaele, ed è meraviglioso pensare che il vino possa in certi casi diventare uno strumento di riscatto sociale, un’arma vincente, uno scudo contro le bruttezze di certe realtà: “Noi crediamo molto in questo territorio ed è per questo che ai nostri vini abbiamo dato nomi che lo ricordano”. Come il Cassiodoro, il preferito di Raffaele, che prende il nome dal politico e letterato romano che dissuase Attila, il flagello di Dio, dall’invadere l’Italia, e che dopo la corte di re Teodorico arrivò fino a Costantinopoli, prima di tornare a morire nella sua terra natia, Squillace. “Il Cassiodoro nasce come vino dei preti. Don Antonio Tarzia mi chiese di realizzarne uno per l’Associazione di cui è presidente, il Centro Culturale Cassiodoro. E’ un blend di Cabernet Sauvignon e Gaglioppo, che fanno un lungo passaggio in barrique prima dell’affinamento in bottiglia. E’ un vino a cui tengo molto che ha già avuto il consenso di Papa Benedetto XVI e che tra qualche giorno faremo assaggiare anche a Papa Francesco”. La famiglia Senatore è un vero portento!
“Portare avanti la tradizione per noi è importantissimo, anche se sappiamo che è necessario rinnovarsi continuamente. Utilizziamo solo in parte le cantine realizzate da mio padre e mio nonno; nel 2006 abbiamo realizzato una nuova area di 4500 mq, in cui svolgiamo gran parte delle nostre attività. E ancora prima, tredici anni fa, contro ogni aspettativa abbiamo piantato nelle nostre vigne, accanto alle varietà autoctone, anche quelle di altre zone italiane, e internazionali: dall’incrocio tra Manzoni e Traminer sono nati l’Alikia e l’Eukè. La nostra forza è proprio continuare a sperimentare, sempre; lo testimonia anche l’ultima creazione, ‘Unico’. Il nome parla da solo, è un vino letteralmente ‘da mangiare’ con la donna del cuore, realizzato al 100% con grappoli di Merlot della vendemmia 2008, surmaturati sulla pianta e raccolti a mano in piccole quantità per ceppo. L’affinamento avviene in piccole botti di rovere per 12 mesi, successivamente passa in acciaio e poi in bottiglie numerate a produzione limitata. La concentrazione zuccherina è elevata, è un vino da meditazione. Strepitoso degustato in grandi balloon, accompagnato a carni speziate e formaggi di lunga stagionatura; sublime abbinato con il cioccolato fondente, o un sigaro”.
Raffaele racconta e si illuminano gli occhi; io l’ascolto rapita e mi sembra quasi di percepire il profumo di frutta matura e spezie. L’Unico è stato recentemente premiato dal Comitato Salotti del Gusto con la Perla; l’assegnazione ufficiale avverrà in aprile a Villa La Ferdinanda ad Artimino. E sarà proprio Alessandra Veronesi, sommelier del Principe di Savoia di Milano, che lo ha scelto e voluto nella sua personale selezione di etichette in Carta, a consegnare a Raffaele il riconoscimento. “In un momento storico in cui in Italia si sta perdendo l’idea stessa del gusto e il Made in Italy va ritrovato ogni giorno, questo Circuito ci aiuta a ricordare cos’è la bellezza del piacere”. Grazie Raffaele, ma sono i prodotti come i vostri a ricordarci ogni giorno la bellezza del piacere. Se solo nel resto del nostro Paese e del mondo si conoscessero meglio queste realtà, questi paesaggi, queste passioni e questi uomini, l’Italia avrebbe un altro volto. Nel nostro piccolo, ci stiamo lavorando…
Senatore Vini
Loc. San Lorenzo
88811 Cirò Marina (Crotone)
Tel. e fax: +39 0962 32350
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