di Marina Betto
I vini bianchi in Alto Adige sono ormai sempre più importanti rispetto ai rossi che rimangono in ombra. Lagrein, Teroldego, Schiava vengono surclassati da Muller Thurgau, Sauvignon, Chardonnay, Gewurztraminer, Pinot bianco e Riesling nominati assolutamente in ordine sparso.
Tradizionali e più o meno autoctoni i vini bianchi di questa regione raccolgono il consenso di tanti degustatori e divulgatori della cultura del vino tra cui Daniele Cernilli premiato dal Consorzio Vini Alto Adige proprio per questo lavoro svolto a Roma, che rimane la città fuori regione dove si beve più vino altoatesino. Qui tantissime enoteche fin dagli anni “90 hanno per prime accolto sui loro scaffali questi vini tutti facilmente riconoscibili grazie al timbro fatto di freschezza, aromaticità, speziatura.
La Denominazione Lago di Caldaro e Alto Adige coprono una sorta di V che sale da sud attorno all’Adige e ad ovest fino alla Val Venosta mentre a est si trova la Valle Isarco. Su terrazzamenti pedemontani ben 6 sottozone e la menzione “vigna” dal 2014 viene messa in etichetta se c’è omogeneità di allevamento nei vigneti storici.
In Alto Adige è nata la prima scuola del vino d’Italia nel 1872 S. Michele all’Adige segno che in questa regione la cultura del vino è talmente diffusa che l’unica critica che gli si può fare è quella di essere troppo tecnici. Alcuni vini iconici per sei vitigni bianchi rappresentativi sono stati abbinati ai piatti orientali di Zuma ristorante di via Fontanella Borghese a Roma. Il Pinot Bianco Riserva Vorberg 2013 Cantina Terlan è stato scelto come vino d’ingresso, equilibrato e perfettamente in armonia tra le sue componenti, figlio di un’annata molto fortunata nel nord d’Italia non si fa segnare dal tempo.
Il Muller Thurgau Feldmarschall von Fenner 2018 è un vino giocato in riduzione con questa nota sulfurea d’ingresso e sentori di erba medica a seguire. Il Valle Venosta Riesling Windbichel 2016 di Castel Duval nasce a 700 m. s.l.m. e sprigiona idrocarburi e pompelmo, morbido con un po’ di residuo zuccherino è un sorso elegante.
Presentati con gamberetti e maionese agli agrumi, ricciola con salsa al peperoncino verde e insalata con avocado, salsa di cetrioli e wasabi, tonno scottato con daikon, gyoza di maiale, sashimi di salmone e ricciola trovano un perfetto abbinamento con il Muller Thurgau Feldmarschall più che con gli altri due bianchi che pure si distinguono.
Il Sauvignon Blanc St. Valentin San Michele Appiano 2010 nonostante gli anni non porta nel bicchiere nessun senso di invecchiamento, aromatico, fresco, lungo, con note verdi caratteristiche è fatto di una bella stoffa.Lo Chardonnay Beyond the Clouds di Elena Walch ricorda I vini di California con il suo colore giallo oro e le note di vaniglia e di tostatura impresse nel suo DNA.
E’ un vino dal corpo importante, gastronomico che ben si abbina al filetto di manzo speziato e piccante e asparagi con salsa di wafu. Il Gewurztraminer Nussbaumer Cantina Tramin 2016 è un vino che sa di rose e spezie in una sinfonia aromatica armoniosa e di gran classe perfetto per concludere un pasto con un dessert alla frutta e cioccolato o perché no come vino da ingresso con piatti speziati.
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