di Lorenzo Allori
Dalle ampie vetrate della piccola sala, luminosa e calda, si può godere dello scorcio di mare che dalla piazza del Municipio di Napoli giunge sino a Castel dell’Ovo. Mentre dentro seduti al bancone di un bar si possono gustare fra i migliori primi piatti a base di pasta secca Di Martino d’Italia.
Non stupisce il grande successo di questo ristorante, informale nella seduta ma esigente e impeccabile nella mise en place e nel personale di sala, preparato ed elegante.
Gremito di stranieri in estasi di fronte i cuochi che abili mantecano le paste nelle padelle fumanti, dalle più tradizionali- come la Devozione, la pasta al pomodoro (varietà lampadina dell’azienda Dama) servita addirittura su posate dorate come predessert- fino alle più creative, inventate quotidianamente dai cuochi che con estremo sangue freddo e tanto polso esibiscono il loro mestiere davanti i clienti.
L’idea parte dall’azienda che fa capo a Di Martino e dalla consulenza di Peppe Guida, massimo interprete della cucina territoriale e di riusco, ma soprattutto insuperabile nella messa a punto dei primi piatti. Assieme, questi signori, sono i responsabili del rilancio e del subitaneo successo della pasta secca nell’alta gastronomia, a cui è seguito un rilancio dei primi nelle carte dei blasonati ristoranti e un ritorno a quella maniera di cucina radicalmente italiana che si stava perdendo.
L’idea essenziale e per questo geniale è proporre in un contenitore molto intimo una carta interamente dedicata alla pasta e ai primi piatti; Pasta che diventa assoluta protagonista, dai benvenuti agli antipasti, giù fino ai dessert attingendo alle decine e decine di formati innovativi proposti da Di Martino.
Avremo così tra i tanti piatti in degustazione ( tre: una più piccola e tradizionale; una da cinque portate con carta bianca data allo chef; la più lunga ove tradizione e libertà creativa si vanno ad abbracciare) l’antipasto di pasta e e lenticchie ripassata in padella per ottenere una saporosa crosticina rosolata, con un velo di nduja, il quale oltre che brillante come rivisitazione di un classico è un tipico esempio di felice riuso.
Oppure all’opposto i pennoni con cioccolato fondente, infuso di sedano in moka e coda alla vaccinara diventano portata principale assieme alle tipiche candele spezzate a mano con un ragù cotto 12 ore: in questi casi la pasta che da struttura contribuisce a dare risalto alla proteina rendendola protagonista.
Infine il colpo di coda, la pasta nella forma del capiente conchiglione si diverte a trasformarsi in dessert. Una pastiera al piatto, nella quale la frolla diviene semplice sbriciolata per la parte croccante, mentre al suo posto entra la conchiglia di pasta, entro cui è posata parte della crema della pastiera.
Se mai qualcuno uscisse con ancora appetito dal locale, può fermarsi nel box accanto dove si preparano senza sosta ottime versione della Devozione da asporto. In questo modo il Sea front Di Martino ha infranto anche l’ultimo dei tabù tutti italiani, pasta da asporto di ottima qualità.
Piazza Municipio, 1 Napoli
Telefono: 081 1849 6287
Sito: //www.facebook.com/dimartinoseafront/
Orari: Martedì- Domenica: 12.30/15; 19.30/22.30
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